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lunedì 13 febbraio 2012

Caro Martin Scorsese, quanto può resistere il mondo senza fantasia?

Hugo Cabret - Isabelle (Chloë Grace Moretz) e Hugo (Asa Butterfirlf)
Sono a due sole ore dalla proiezione di Hugo Cabret (2011, di Martin Scorsese). Al Cinema Excelsior di Mestre (Ve) una sedia mi aspetta. 

Luca Ferrari

Dalla prima immagine vista in trailer ne ho bramato la proiezione. Pur avendo tutte le carte in regola per l’atmosfera natalizia è uscito solo a febbraio. Ho sempre avuto l’impressione, e credo non solo io, che alla luce delle massicce uscite del periodo (Idi di Marzo, Gatto con gli Stivali, Sherlock Holmes) sarebbe stato uno spreco. Meglio rinviarlo a un periodo meno affollato. Ed eccomi qua. Con già la piena coscienza di una discesa prolungata e indefinita prima di cominciarla, con il sangue che ancora tappezza le mie mani privo di qualsiasi identificazione. 

Non so proprio cosa aspettarmi dalle atmosfere di un mondo che inneggia a un dove sempre più pan-possibilista. Avevo già provato con il mio risveglio a suggestionarmi di tutto quello che sarebbe potuto accadermi, ma ho solo appurato che in troppi dissodano il mare con cartelli ovunque. Quanto può resistere il mondo senza fantasia? A giudicare dal disagio che provo ogni volta che osservo le suole della gente appena trasportate fuori da una sala, ne può fare comodamente a meno. Per alcuni è solo un mestiere. Per alcuni è solo un modo per non rispondere. Per alcuni è solo un ingigantire il proprio megafono che qualcuno gli ha messo in mano. 

Un giorno qualcuno mi chiese il perché di certe immagini inviatele e io ingenuamente le risposi che si trattava solo di letali mix di ruvida dolcezza atti a dimostrare l’esistenza imperitura  di un tempo che in pochi avremmo saputo risvegliare. Ora mi dovete rispondere. Tutti quanti. Vuoi vedere come nasce una leggenda? Troppo tardi, lo ha appena fatto.

Hugo Cabret - Hugo (Asa Butterfirlf) e (Ben Kingsley)

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