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giovedì 29 marzo 2012

Vanzina, la mediocrità del luogo comune

Allora, vediamo se ho capito bene. Il nuovo film dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina è a episodi. Tra i protagonisti principali ci sono Christian De Sica, Lino Banfi e Diego Abatantuono. Una domanda: per caso negli anni ’80 sono entrato in coma e mi sono svegliato adesso? 

Basta. Basta. Venerdì 30 marzo esce Buona Giornata (2012), l’ennesima centrifuga dell’Italia dei furbetti. Sempre e solo, desolatamente, quella. Ancora quell’Italia devota figlia di quel consumismo di trent’anni fa tutto superficialità, sessismo e ironia da quattro soldi.

È possibile che nel 2012 si debba ancora assistere a questa nauseabonda brodaglia? Christian De Sica continua imperterrito nel suo monologo di mediocrità, capace solo d’incarnare il luogo comune.

 Il “redento” Lino Banfi, evidentemente nostalgico di un certo cinema di serie D a prescindere dai gusti (opinabili) di Quentin Tarantino, è ben rientrato nei ranghi di un certo “tipo” di commedia, ma di cui forse non ha più l’età. Su Maurizio Mattioli nemmeno mi esprimo. Dispiace invece vedere un attore sicuramente di più alto livello come Vincenz Salemme prestarsi a filmetti che hanno ormai fatto il loro tempo.

 Chiariamoci. Non che la commedia politically corretc di Bisio & co di Benvenutilandia abbia tanto di più da offrire in fatto di novità, propinando analoghe banalità tra polentoni e terroni degne della più scadente della salse rigorosamente di marca “volemoze tutti bene” che anche regalandole alla scuola materna, ci scapperebbe il rischio diabete.

Nel 2012 l’italiano è cambiato, ma se al botteghino avranno ancora ragione i Vanzina, ci sarà ben poco da sorridere. È possibile che il cinema nostrano sappia solo fotografare un certo profilo? L’Italia oggi è un paese multiculturale. L’Italia oggi è un paese che non va solo allo stadio. L’Italia oggi non è un paese che ha bisogno delle catastrofi per tirarsi su le maniche. 

L’Italia è anche un mondo di giovani studenti e studentesse che fanno i volontari di associazioni umanitarie come Emergency o Amnesty International. C’è un mondo che guarda all’Europa, lontano dalle logiche di cronache nepotistiche. Una dimensione che sarebbe ora qualche regista di fama internazionale iniziasse a fotografare riprendere.

2 commenti:

  1. Il brutto è che molte volte questi film hanno anche successo, la mediocrità sembra piacere a molti che non hanno assolutamente voglia di fare un piccolo sforzo per guardare qualcosa di più dignitoso.

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  2. D'accordissimo con te... è allucinante che la gente non si sia ancora stufata della formula, "furbo + figa", che è dir poco patetica. Sembra che ovunque il mondo vada avanti fuorchè da queste parti. E cosa peggiore, raramente la stampa ci va giù pesante su questi film quasi che non si potesse... la sola speranza è che il botteghino racconti una nuova storia, ma ci credo poco

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