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giovedì 24 maggio 2012

Dark Shadows, Gothic Confusion

Dark Shadows - Barbabas (Johnny Depp) e Angelique (Eva Green)
Minestrone gotico con la sensualità di Eva Green a reggere la stabilità di flebili Dark Shadows (2103, di Tim Burton). Dall'inizio alla fine la pellicola convince poco.
 
di Luca Ferrari

Vampiri, streghe, demoni e licantropi. Ehi Tim (Burton), ma cosa ti sta succedendo? Una volta ti bastava un cavaliere senza testa e pochi effetti speciali per fare cinema sopra le "gotiche" righe. Le ombre, umane o dall’Aldilà che siano invece di Dark Shadows (2013), più che muoversi nell’oscurità, sembrano un po’ confusionarie e alla fine dello show, ti sei già dimenticato cosa hai appena visto.

Se ti chiami Brad Pitt, Steven Spielberg o Tom Cruise, ogni film è un evento. Quale che sia il risultato, fa poca importanza. L’inchiostro prende sempre una direzione fin troppo scontata. Tim Burton è sicuramente un grande regista ma negli ultimi tempi non ha mai convinto del tutto. Il suo problema non è tanto l’accontentare critica e pubblico (ma chi se ne frega), quanto forse l’aver girato film grandiosi in passato che sovrastano gli attuali.

Dark Shadows è stato pompato alla stregua dell’ennesima pacchianata hollywoodiana. Certo, incominciare l’ennesimo film con sempre gli onnipresenti Helena & Johnny alla lunga è un po’ stancante. Sarà un caso ma l’ultima pellicola veramente originale di Tim Burton è stata Big Fish (2003) dove i protagonisti principali erano Ewan McGregor, Jessica Lange e Albert Finney.

Che Tim Burton guardi molto alle implicazioni del passato sul presente, è palesemente visibile in moltissimi dei suoi lungometraggi. Su tutti La Fabbrica di Cioccolato (2005), le due pellicole di Batman (1989, 1992) e Il mistero di Sleepy Hollow (1992).

E anche in questo film, il delicato meccanismo psicologico risulta determinante, specialmente in Victoria (Bella Heathcote), sbattuta bambina in manicomio dai genitori e poi guidata da una “misteriosa presenza” verso i Collins, antica famiglia sull’orlo del collasso finanziario, ma tenuta ancora a galla grazie all’impegno della matrona Elizabeth Collins Stoddard (Michelle Pfeiffer).

Dark Shadows vede salire in cattedra le protagoniste femminili, a cominciare dalla dolce metà del regista, Helena Bonham Carter, che dopo la perfida Regina dei Cuori, capace perfino di oscurare il Cappellaio deppiano di Alice in Wonderland (2010), è perfetta nei panni della psicologa Julia Hoffman, sempre attaccata a superalcolici e sigaretta in bocca, e con la camminata della tipica zia goffa e ficcanaso.

Dolcemente e provocatoriamente mefistofelica, Eva Green, la perfida Angelique Bouchard. Una donna che è stata amata, e poi abbandonata. Una donna col cuore spezzato, per sfortuna di Barnabas e non solo, pratica di magia nera che trama e ottiene vendetta, dando inizio alla rovina della famiglia Collins. Prima uccidendo i genitori di Barnabas, poi portando al suicidio Josette, la sua nuova fiamma e alla fine condannandolo a restare imprigionato per due secoli sottoterra e per di più tramutato in vampiro. Esagerata? Sicuramente. Ingannata? Può darsi.

Riesumata per caso la bara con la neo-creatura infernale ancora viva, ha inizio la rivincita/vendetta di Barnabas. Lì nel mezzo, i suoi eredi che passano in un amen dal decadentismo più isolato ai flash della nuova fama riconquistata grazie al suo impergno, e poi di nuovo nel regno degli emarginati. La strega però ha la meglio, e imprigiona nuovamente Barnabas in una bara e incatenato, questa volta lasciandogli in modo molto kitsch delle mutandine rosse sopra la faccia.

Ma per sua fortuna passano solo venti minuti e il piccolo di casa lo libera. Ha inizio lo scontro finale. E a venire in soccorso dei Collins, ci pensa una forza dall’oltretomba. Angelique è sconfitta. La strega si fa bambola. E si rompe. Ma nel frattempo Victoria sta andando anche lei a gettarsi dalla scogliera. Il passato più tragico ritorna. In tanti hanno criticato il finale, presumibilmente perché troppo Twilightiano. Con l’amore eterno, nel vero senso della parola questa volta, che trionfa. Una strega in meno, e due vampiri. C’è aria di seguito.

Ciò che ci definisce, ci lega” soleva dire Barnabas Collins (Johnny Depp). Appunto. Alle volte però, senza farci vedere altre strade. È un peccato.

Il trailer di Dark Shadows

Dark Shadows - Barbabas (Johnny Depp)
Dark Shadows -Victoria (Bella Heathcote)
Dark Shadows - Angelique (Eva Green)

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