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martedì 31 luglio 2012

La vendetta veste Prada, il ritorno del Diavolo

Andy (Anne Hathaway), Miranda Priestly (Meryl Streep) ed Emily (Emily Blunt)
È uno dei film che rivedo più spesso. In italiano e lingua originale. Il Diavolo veste Prada (The Devil wears Prada, 2006), di David Frankel.

di Luca Ferrari

Il personaggio di Miranda Priestly (Meryl Streep) è indescrivibile. Chiunque ambisca a fare la donna di potere sul grande schermo ormai deve fare i conti con lei. E poi ci sono loro due. Andy (Anne Hathaway) ed Emily (Emily Blunt). Diverse, ma vicine. In affanno costante per soddisfare ogni minimo dettaglio del loro boss platinato, gelido e implacabile come una lama. Poteva questo bastare? No.

È in arrivo un sequel. Sarà inevitabilmente record d’incassi. Io per primo andrò a vederlo, però questo non chiamatelo cinema. Sono stato abituato troppo male con "bis" scadenti, e dalla sterile sceneggiatura. Spero di sbagliarmi. Sarà vero film o mero calcol di business degno di sotterfugi Priestliani?

Lauren Weisberger, la scrittrice americana del cui libro è strato tratto l’omonimo film nel 2006, è al lavoro per “Revenge Wears Prada: The Devil’s return”, con trasposizione cinematografica già pronta. Di quel poco che si sa, la giovane Andy, abbandonata la moda per far strada nel giornalismo (suo sogno fin da quando era arrivata a New York), ora lavora per una rivista di matrimoni, e mentre sta organizzando le sue nozze con il fidanzato Nate (sarà proprio così?), i binari della vita la porteranno ancora nella stazione di Miranda Priestly. Chi la spunterà?

E la bella Emily che fine ha fatto? Sarà ancora alle prese con diete impossibili (celebre la sua frase: Non mangio niente. Quando sento che sto per svenire butto giù un cubetto di formaggio. Ora mi serve solo una colite e arrivo al peso ideale) o avrà raggiunto una pace dei sensi, professionale e magari anche sentimentale? Io tifo per lei.

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