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venerdì 10 agosto 2012

L'oscuro e forzuto Bane

Il cavaliere oscruro_Il ritornp - Batman (Christianl Bale) abbattuto da Bane (Tom Hardy)
Da una parte un miliardario mascherato-difensore dei più deboli, dall'altra un pazzo forzuto. Ma del commissario Gordon nessuno parla mai?

di Luca Ferrari

Va bene, lo ammetto. Sarà che qualsiasi giornale di cinema, o presunto tale, s’ingrossi da mesi ormai straparlando e incensando il terzo capitolo della saga dell’uomo-pipistrello di Christopher Nolan e che ora che arriverà sullo schermo ne sarò talmente pieno che mi risulterà deludente, comincio ad averne veramente le scatole piene del famigerato Bane (Tom Hardy). 
Mentre infatti di Batman si sprecano psicologi della porta accanto a comprendere la psiche di un miliardario che si traveste da giustiziere mascherato, nessuno analizza un pazzo fuori di testa che vuole letteralmente distruggere una città e ammazzare il suo difensore.

Mi dica sig. Bane, per caso Bruce Wayne le ha rubato la scena? Avrebbe voluto lei essere il difensore di Gotham City e quindi ha ripiegato sul rovescio della medaglia? Da dove le nasce questa sete di distruzione?

C’è poi un altro dettaglio di cui in Italia non si può parlare previa etichetta immediata. Chiunque abbia un minimo di attaccamento al senso di nazione o rispetto della legge, viene inspiegabilmente tacciato di “fascismo”, quindi per logica deduco che il “comunista” sia quello che venderebbe la propria casa al primo venuto, possibilmente dall’ex-cortina di ferro. 

Certo le eloquenti immagini di Genova 2001 non hanno fatto un gran spot delle Forze dell’Ordine, ma scarlattare un intero sistema forse è un po’ eccessivo. James Gordon (Gary Oldman) viene messo da parte come la classica scarpa vecchia. E nel modo di mettere da parte un poliziotto che ha dato la propria vita per stare dalla parte dei più deboli, si evidenzia la linea di questo mondo che ti usa e ti sfrutta finché ne ha bisogno, salvo poi correre a piangere se le cose si complicano di nuovo.

Divisa, tunica o mantello che sia, per compiere qualcosa di eroico o semplicemente per combattere ogni minima ingiustizia, non c’è bisogno di tante maschere. A qualcuno si. Beh, allora qua la mano.

In conclusione, ho l’impressione che The Dark Knight Rises (2012) abbia molte botole nascoste e che il regista non abbia lasciato troppe tracce. Moderno labirinto Shininghiano, tocca a noi cercare la nostra strada per non lasciare che anche il minimo grido di sofferenza si tramuti in un silenzio assordante, o peggio in un sibilo d’odio e di distruzione di massa.

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