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martedì 15 gennaio 2013

La migliore offerta di Ridley Scott

La migliore offerta, Virgil (Geoffrey Rush) - Il genio della truffa, Roy (Nicolas Cage)
Giuseppe Tornatore o Ridley Scott? Il nuovo film del regista italiano La migliore offerta ricorda un po' troppo il più datato Il genio della truffa.

di Luca Ferrari 

Un uomo poco avvezzo alle relazioni sociali. Un amico fidato ponte tra il nulla sentimentale e lo scivoloso sentiero dell’esposizione emotiva. Una giovane e dirompente new entry nel precario equilibrio, e tutto è cambiato per sempre. Giuseppe Tornatore come Ridley Scott. Dieci anni dopo. La migliore offerta (2013) sulle tracce di Il genio della truffa (2003). Il distinto Virgil (Geoffrey Rush) sfida senza saperlo le manie compulsive di Roy Waller (Nicolas Cage), sguazzando tra raggiri e ingenuità.

L’essere umano non è un meccanismo. E anche la più rodata delle vite urbano-eremitiche nasconde un incomprensibile nucleo di speranza. Un qualcosa che non si vede ma c’è. Lo scoprirà a proprie spese Virgil Oldman (Geoffrey Rush), elegante e solitario battitore d’aste d'arte che, contattato da una misteriosa ragazza desiderosa di far valutare la propria casa traboccante di opere, entrerà in un labirinto d’inganni perpetrato dal giovane amico antiquario Robert (Jim Sturgess), che con astuzia lo attira nella sua trappola portandolo a innamorarsi perdutamente della (finta) agorafobica Claire (Sylvia Hoeks).

Virgil non sopporta il contatto umano. Usa sempre i guanti. Ne ha un armadio pieno. Ogni giorno prima di uscire ne sceglie un paio. Fa un lavoro d’alto rango. È rispettato. È un disadattato dell’alta società. Nulla a che vedere con il sublime maestro della truffa Roy Waller (Nicolas Cage). Tanto geniale quanto problematico. Mangia sempre le stesse cose. Sbatte sempre tre volte porte e finestre prima di chiuderle. Prende pastiglie. Va da uno psicologo.

L’unico con cui ha contatti è il compare di fregate, Frank (Sam Rockwell), che nel frattempo sta preparando il colpo della sua vita proprio alle spalle dell’amato mentore. E se per Virgil è un amore carnale a farlo deviare dai propri ferruginosi binari, a scombussolare il mondo sbilenco di Roy ci penserà la (finta) figlia Angela (Alison Lohman). Il genio della truffa (2003, di Ridley Scott) e La migliore offerta (2013, di Giuseppe Tornatore) hanno il medesimo finale. I rispettivi protagonisti scoprono l’inganno: la loro nuova esistenza fatta di relazioni e felicità non era che un'illusione. Il risultato di una simulazione.

Ma se la pellicola d’oltreoceano cede facilmente (fin troppo) all’happy end con il truffato Roy che si è adattato a un lavoro normale e aspetta un figlio dalla cassiera del supermercato dove faceva la spesa e comperava le sigarette, il regista premio Oscar di Nuovo Cinema Paradiso (1988) alza il tiro e cambia direzione. L'incontro risolutore per la scoperta della verità con una nana dai tratti quasi TwinPeaksiani, conduce la pellicola su sentieri "Linchanamente" convulsi tra flashback e stati di abbandono. La somiglianza con l'opera del collega americano però è fin troppo eccessiva.

Il trailer di La migliore offerta

La migliore offerta - Claire (Sylvia Hoeks) e Virgil (Geoffrey Rush)
La migliore offerta - Claire (Sylvia Hoeks) e la nana (Kiruna Stamell)

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