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lunedì 5 gennaio 2015

Pride, l'unione fa gli esseri umani

Pride – l'LGSM guida il Gay Pride a Londra
Negli anni '80 la più improbabile delle alleanze umane, gay-lesbiche e minatori,  cambiò per sempre il volto di una nazione (Pride – 2014, di Matthew Warchus).

di Luca Ferrari

“Quando fai una battaglia contro un nemico tanto più forte, tanto più grande di te, scoprire di avere un amico di cui non conoscevi l'esistenza è la più bella sensazione del mondo”. Basterebbe questa frase pronunziata dal rappresentante del comitato dei minatori di Ollwyn, Dai Donovan (Paddy Considine), in un club gay di Londra, per commuoversi e capire quanto possano fare gli esseri umani gli uni per gli altri quando vengono messi da parte i pregiudizi, agendo in piena e libera armonia d'intenti.

È il 1984 quando l'Iron Lady Margareth Thatcher decise di chiudere miniere su miniere, lasciando sul marciapiede migliaia di famiglie la cui reazione fu uno sciopero senza precedenti. E la polizia giù a colpire duro i manifestanti. Alla loro battaglia si unì un'altra realtà che “ne sapeva qualcosa” in fatto di vessazione e discriminazione, gli omosessuali.

Guidati dal giovane e carismatico Mark Ashton (Ben Schnetzer), nasce il gruppo LGSM – Lesbians and Gays Support the Miners. Dopo una serie di telefonate riescono a trovare una realtà cui devolvere i loro sforzi di raccolta fondi, i lavoratori di Onllwyn, paesino minerario del Galles meridionale. Tra incredulità, domande ridicole e inevitabili preconcetti, i “diversi” conquistano col tempo la gente del posto, prima le donne (ovviamente) poi i più arcigni maschietti.

La Londra di metà anni Ottanta è diversa da ciò che si vede oggi. Molto più chiusa e intollerante, dove vecchie e nuove generazioni discriminano i non-etero. Del gruppetto pro-minatori c'è il giovane e non ancora dichiarato gay Joe (George MacKay), la solitaria lesbica Step (Faye Marsay), il navigato Jonathan (Dominic West), uno dei primi cittadini britannici a contrarre il virus dell'AIDS (ma ancora oggi in vita), che con i suoi passi di ballo fa talmente ingelosire i fieri maschi gallesi che finiscono per chiedere “ripetizioni” ai neo-amici gay per conquistare le donne.

I preconcetti però sono durissimi da abbattere. E se da una parte ci sono le apertissime Hefina (Imelda Staunton), l'anziana Gwen (Menna Trussler) e l'ultima arrivata, la combattiva Sian (Jessica Gunning), dall'altra c'è l'odiosa bigottaggine della vedova Maureen (Lisa Palfrey) che oltre a istigare i due figli maschi a schifare i gay, avvisa la stampa locale con l'obbiettivo di mettere in ridicolo “i propri minatori” poiché colpevoli di far comunella con questi “froci”.

Trent'anni dopo fa quasi (quasi) ridere pensare a come oggi gli omosessuali siano molto più accettati lassù, in terra d'Albione, mentre qui in Italia siamo ancora al Medioevo. Un mondo dove il modello del macho sbatti-femmine è ancora all'ordine del giorno. Il Gay Pride finale guidato dall'LGSM e supportato da un esercito di minatori è il nuovo che avanza. Alle loro spalle c'è il Parlamento e il Big Ben baciati dal sole, circondati dall'azzurro del cielo. Una marcia capace di illuminare di speranza un'umanità ancora schiava di troppe dittature ideologiche.

Prima firmataria della condanna degli omosessuali, la religione. Li considera diversi. Ma diversi da cosa? Diversi da chi? E secondo quale legge una coppia deve per forza procreare? Possiamo anche goderci i colori della Londra anni Ottanta di Pride ma trent'anni dopo gli omosessuali sono ancora i diversi. Sono ancora discriminati. Mi ripeto, sono ancora considerati diversi. Certo, diversi da politici omofobi e diversi da preconcetti moralistici interpretati sulla base di traduzioni di traduzioni di traduzioni di millenni fa che in troppi ancora seguono.

Essere omosessuali è quanto di più naturale esista al mondo così come essere etero. Se non sei d'accordo, abbandona immediatamente Cineluk e vai a farti fottere!

Il trailer di Pride

Pride - gli amici Joe (George MacKay) e Step (Faye Marsay)
Pride – Jeff (Freddie Fox), Jonathan (Dominic West) e Mike (Joseph Gilgun)
Pride - (in senso orario dall'alto) Sian (Jessica Gunning), Hefina (Imelda Staunton)
e Gwen (Menna Trussler)
Pride – l'LGSM è arrivato in Galles

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Concordo al 101 per cento! Tra l'altro in corsa per la conquista del Golden Globe come "Miglior film commedia"... vatti anche a vedere "The Imitation Game" con Benedict Cumberbatch e Keira Knightley, prossimamente su Cineluk :-) cheers

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