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venerdì 15 maggio 2015

Il bambino numero 44 è già in paradiso

Il bambino numero 44 - Raisa (Noomi Rapace) e Leo Demidov (Tom Hardy)
In paradiso nessuno uccide nessuno. Liberamente ispirato alla vicenda del mostro di Rostov, viaggio nell’URSS Stalinista de Il bambino numero 44.

di Luca Ferrari

In paradiso non ci possono essere omicidi se no che paradiso sarebbe? E se proprio dovesse accadere qualcosa poco in linea con quanto decantato dal comandante in capo Josif Stalin, ci sarà un'insindacabile nuova verità cui obbedire nel nome della sicurezza nazionale. Polizia segreta, una catena di efferati omicidi e purghe. In questo temibile substrato dove anche il collega più stretto può diventare il tuo diretto accusatore, si muove l'oscurità senza ritorno di Child 44 - Il bambino numero 44 (2014, di Daniel Espinosa).

La rivoluzione stalinista ha ucciso milioni di persone. Chi non si è ritrovato davanti al plotone di esecuzione, è morto di fame (praticando anche il cannibalismo) creando così un’intera generazione di orfani. Tra di essi c’è anche il piccolo Leo Demidov, adottato dall’esercito mentre vaga da solo nei boschi dell’Ucraina e in seguito divenuto eroe nazionale della II Guerra Mondiale. È lui (Tom Hardy) infatti a issare la fiera bandiera rossa con falce e martello sul più alto palazzo della Berlino appena liberata.

Mosca, 1953. Demidov è un rispettato agente della polizia segreta con licenza di investigare e scovare. È sposato con Raisa (Noomi Rapace). Ogni giorno sulla sua scrivania arrivano nuovi indiziati colpevoli di attentare il Grande Sistema Socialista. Anche una lettura sbagliata può far scattare le manette e quando uno viene arrestato, è colpevole.

Adesso però c’è un problema (per Leo). Quasi schernendolo, il Maggiore Kuzmin (Vincent Cassel) gli dice che di questa persona sanno poco o niente: il soggetto in questione è l'amata Raisa. Le possibilità sono due: o la denuncia con probabile torture per la donna e infine uccisione, o la negazione delle sue colpe con conseguente degradazione e immediato trasferimento punitivo.

In un regime che non ammette mele marce, Leo compie la scelta meno indicata. Qualcosa intanto ha scosso brutalmente il collega e suo compagno d’armi Alexei (Fares Fares). Il figlio è stato trovato morto. A dispetto però di evidenti percosse (anche molto violente), la versione ufficiale specifica di incidente ferroviario. Già mal digerito per il suo ficcare il naso, Demidov viene esiliato all’estremità dell’impero, sotto gli ordini (lui) del generale Nesterov (Gary Oldman) mentre Raisa da insegnante passa al rango d’inserviente. Anche lì però vengono rinvenuti bambini brutalmente seviziati e uccisi.

Leo e Raisa abbandonano la metropoli per raggiungere un posto poco ameno. Con la sola eccezione dell'appartamento (che non hanno più), il resto è quasi uguale. Diffidenza e brutalità. Arresti indiscriminati al prima atto di accusa e processi sommari. Lui intanto, il misterioso macellaio di Rostov, Vladimir Malevich (Paddy Considine), continua a viaggiare e uccidere. Considerando anche il figlio dell’amico di Leo, siamo già a quota 44.

Come se la nuova vita non fosse già abbastanza difficile, a renderla ancor più dolorosa ci pensa lo spietato Vasili Nikitin (Joel Kinnaman), tanto vanitoso e frustrato carrierista quanto spietato esecutore degli ordini in perfetto Stalin-style. Uccide chiunque senza nemmeno bisogno di arrivare in caserma. È palesemente invidioso di Leo, del suo carisma e dell'amore di Raisa. Un uomo che punta solo ed esclusivamente a infierire, arrivando anche a gesti estremi senza il benché minimo rimorso.

Il bambino numero 44 è un film eccessivamente lungo (137’), quasi più attento alle maglie del Sistema Sovietico, ben rappresentato dai vagoni deportanti (lo Stalinismo ha fatto più del doppio dei morti del nazismo, ndr) che non al dramma dei bambini uccisi. Il Bane Nolaniano Hardy regge bene il ruolo di massiccio protagonista diviso tra dovere e lealtà verso la moglie. Sceglie la via più difficile. Sceglie la via più dura. Metafora perfetta dell'esistenza-sopravvivenza dentro il regime, la lotta nel fango tra Leo e Vasili.

Ma cosa succederà se mai riuscirà ad alzarsi? Potrà anche catturare il serial killer, la sua vita però non potrà mai più di tanto cambiare.

Il trailer de Il bambino numero 44

Il bambino numero 44 - Vasili Nikitin (Joel Kinnaman)
Il bambino numero 44 - Leo Demidov (Tom Hardy) e il generale Nesterov (Gary Oldman)
Il bambino numero 44 - Leo Demidov (Tom Hardy) e Raisa (Noomi Rapace)

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