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sabato 16 settembre 2017

Mazinga Z Inifinity? No grazie!

Mazinga Z Inifinity (2017, di Junji Shimizu)
Prodotto confezionato per il pubblico nostalgico dei quarantenni ormai con prole al seguito, Mazinga Z Infinity è il classico film inutile. Un film fuori dal tempo contemporaneo.

di Luca Ferrari

I remake stanno dando una pessima immagine del cinema. Ancora peggio è lo sviluppo di quelli che una volta per noi bambini degli anni'80 erano solamente "cartono animati". Mazinga Z come tutti i robot dell'epoca, aveva una grafica quasi pacioccona. I nemici incutevano paura ma lui era il buono, imperfetto e coraggioso. E cosa potrà dire al mondo di oggi se non l'ennesimo mix di effetti speciali e consuete figure appuntite? Nulla. Mazinga Z Infinity è il classico prodotto confezionato per spingere i nerd & young adult con prole a sperperare soldi nel superfluo.

Sebbene capostipite (1972-74), la serie del manga arrivò in Italia dopo Goldrake (considerato infatti il primo nel Bel paese) e Il grande Mazinga. 92 episodi in tutto. Dal piccolo schermo al grande schermo, ed ecco ritornare Ryo Kabuto alla guida del robot contro le mire del Dott. Inferno. Prodotto dalla Toei Animation in occasione del 45º anniversario della serie, Mazinga Z Inifinity (2017, di Junji Shimizu) sarà proiettato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2017 (26 ottobre - 5 novembre) e arriverà nelle sale italiane pochi giorni dopo distribuito da Lucky Red.

Mazinga Z non c'entra niente col 2017. Lui appartiene agli anni Settanta e lì resterà per sempre.
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La sigla di Mazinga Z

Il solo e unico Mazinga Z

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