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venerdì 22 settembre 2017

Twin Peaks, riposa in pace

Twin Peaks - Dale Cooper (KlyeMacLachlan), Diane (Laura Dern) e Gordon Cole (David Lynch
Sogni. Realtà. Dimensioni parallele. La terza stagione di Twin Peaks (di David Lynch) è un'esasperata odissea nell'ignoto senza fine... “né fine”. Un ingresso per l'aldi-dove di una scontata nuova serie.

di Luca Ferrari

Esasperatamente onirico. Tutto arte e zero (virgola qualcosa) cinema. Dimenticate per sempre la grandiosa serie I segreti di Twin Peaks d'inizio anni '90 dove la storia e la naturale scenografia sapevano incutere angoscia pura senza chissà quali arzigogoli mentali. La terza stagione di Twin Peaks diretta da David Lynch è un confuso miscuglio di surrealismo, vecchi personaggi ridotti a misere comparse (salvo qualche rara eccezione) e un tanto decantato finale capace solo di riportare alla memoria il già “sentito” rimandando a un'altra scontata stagione. Riposa in pace, Twin Peaks.

Sono passati i fatidici 25 anni da quando l'agente speciale Dale Cooper (Kyle MacLachlan) si spaccava la testa contro lo specchio posseduto dal demone BOB (Frank Silva). Da allora non ha fatto più ritorno in quella piccola e isolata cittadina del Nordovest, in compenso si è sdoppiato in due: un feroce killer a zonzo per gli States di nome Dale Cooper e Dougie Jones, assicuratore a Las Vegas nonché problematico padre di famiglia che parla a monosillabi.

18 gli episodi in tutto dove non/si può capire (interpretare) tutto. 25 anni dopo l'omicidio di Laura Palmer c'è ancora molto da chiarire e capire su questo efferato delitto (ma non era tutto finito? ndr). Il Cooper malvagio e demoniaco semina morte. Sulle sue tracce intanto si sono messi il suo ex-capo dell'FBI, Gordon Cole (David Lynch) e il fido esperto della scientifica, Albert Rosenfield (Miguel Ferrer), a cui si aggiungerà nel corso delle puntate quella famosa Diane (Laura Dern, protagonista anche della grandiosa serie Big Little Lies) cui Cooper si rivolgeva a distanza registrando ogni singolo appunto durante le indagini dell'omicidio di Laura.

Episodio dopo episodio, nuovi personaggi fanno il loro ingresso, il cui meglio viene incarnato dalla moglie di Dougie, Janey (Naoim Watts) e i fratelli Bradley (Jim Belushi) e Rodney Mitchum (Rodney Knepper), ma la creazione che ne emerge è un agglomerato fagocita-orizzonti, capace di concedere al passato qualche incursione nostalgica, vedi il mono-ballo già visto di Audrey Horne (Sherilyn Fenn) la cui morte sembrava appurata nell'ultima puntata della II stagione ma che incredibilmente viene annullata nonostante la fanciulla si trovasse legata a una cassaforte e alle prese con un'esplosione interna.

Dei tanti reduci dell'omicidio di Laura Palmer, ogni tanto ricompare James Hurley (James Marshall), del tutto superfluo. Presenza più fissa, Shelly Johnson (Mädchen Amick), divorziata da Bobby Briggs (Dana Ashbrook), oggi in servizio nella polizia locale di Twin Peaks al fianco dell'invecchiato Hawk (Michael Horse). Hanno una figlia, Becky (la new entry Amanda Seyfried), fidanzata con un ragazzo violento che la picchia senza mezzi termini. Qualcosa che rimanda all'ex-marito della madre, il crudele Leo Johnson.

Da personaggi stravaganti e sui generis, Andy Brennan (Harry Goaz) e Lucy (Kimmy Robertson) oggi sono al limite del patetico. Piccola incursione da parte di Ed Hurley (Everett McGill). Più significativa la presenza del grande amore (perduto) di quest'ultimo, Norma Jennings (Peggy Lipton), sempre titolare dell'RR Dinner, e la signora Ceppo (Catherine E. Coulson). Un tempo uomo di scienza e indagatore della psiche umana, oggi il Dott. Lawrence Jacoby (Russ Tamblyn) assomiglia più a un Beppe Grillo a stelle e strisce, per altro idolatrato da Nadine Hurley (Wendy Robie).

Sulle tante decantate guest star invece, da Eddie Vedder (voce dei Pearl Jam) ci si aspettava qualcosa di più che cantare una semplice canzone di fine puntata mentre Monica Bellucci è al limite dell'insignificante.

Puntata dopo puntata, tutto vira deciso alla cittadina di Twin Peaks e la domanda che resta inebetita a galla tra un Cooper che non smette di risuscitare, visioni alternate del Gigante (Carel Struycken) e l'uomo senza un braccio, è quando finirà questo tour nell'ignoto e verrà data una risposta. Lynch con abilità non concede tracce né troppe speranze, semmai qualche illusione. David Lynch è un artista e ci accompagna nel buio più assoluto fino al grido dell'orrore. Quello stesso grido che Sarah Palmer (Grace Zabriskie), anch'essa rediviva per poco in questa terza stagione, lanciava nella quiete domestica alla prima visione del demone BOB.

Bob esiste ancora. L'omicidio di Laura Palmer (Sheryl Lee) non è stato ancora chiarito del tutto. 18 episodi per ribadire tutto questo ingarbugliando all'inverosimile una storia che all'epoca non aveva avuto bisogno di chissà quali curve ancestrali. Questo però è il terzo millennio e la regola è andare oltre, scioccare. L'ignoto viene chiamato a gran voce. L'oscurità partorisce l'ennesima domanda dalle mille risposte. David Lynch getta le membra dilaniate de I segreti di Twin Peaks in pasto a una folla di creature adoranti che attendono la loro messianica prosecuzione.

Twin Peaks - Bobby (Dana Ashbrook), Becky (Amanda Seyfried) e Shelly (Madchen Amich
Twin Peaks - i fratelli Rodney (Robert Knepper) e Bradley Mitchum (Jim Belushi)
Andy Brennan (Harry Goaz) e Lucy (
Kimmy Robertson

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