Il diavolo veste Prada - Emily Charton (Emily Blunt) |
di Luca Ferrari
Ama il suo lavoro. E in caso di dubbi, se lo ripete all'infinito anche quando è a pezzi. Pronta a soddisfare ogni capriccio di Miranda Priestly (una delle più incredibili interpretazioni di Meryl Streep), direttrice del magazine guru del settore moda, Runaway. Lei è Emily Charton (Emily Blunt). Chioma rossa. Occhioni azzurri. Puzza sotto il naso verso chiunque non indossi capi firmati, inclusa la neo-assunta giornalista Andy Sachs (Anne Hathaway), poco dedita a sposare la sua nuova realtà lavorativa
Emily basa tutta la sua vita in funzione di Parigi dove si terrà l’appuntamento più glamour della moda. Arrivare lì significa svoltare nella propria carriera. Ma anche il fisico vuole la sua parte, e pure su questo aspetto Emily ha le idee chiare per raggiungere il proprio obbiettivo: "Sto facendo una nuova dieta. È molto efficace. Praticamente non mangio niente. Quando sento che sto per svenire butto giù un cubetto di formaggio. Ora mi serve solo una colite e arrivo al peso ideale!".
Non ci sono principesse in questa storia, Il diavolo veste Prada (2006, di David Frankerl). Non c'è alcun happy end. Per lo meno per Emily. Come se questo training massacrante non fosse già abbastanza, beffa delle beffe, complice un fastidioso raffreddore, la collega ormai diventata brava (quasi) quanto lei e un incidente lungo la strada per l'ufficio ed ecco che il sogno parigino svanisce in un letto d’ospedale con gamba ingessata e la rampante Andy che le soffia il viaggio.
Ancora piena di lividi, Emily è soprattutto gonfia di rabbia e sentenzia senza appello contro la collega: "Tu ti sei venduta l’anima il giorno che ti sei messa il primo paio di Jimmy Choo. Ti ho vista! E lo sai cosa mi uccide di tutta questa storia? Tutti i vestiti che ti daranno, cioè… tu non te li meriti. Tu mangi i carboidrati, Cristo santo!".
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