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martedì 31 luglio 2012

La vendetta veste Prada, il ritorno del Diavolo

Andy (Anne Hathaway), Miranda Priestly (Meryl Streep) ed Emily (Emily Blunt)
È uno dei film che rivedo più spesso. In italiano e lingua originale. Il Diavolo veste Prada (The Devil wears Prada, 2006), di David Frankel.

di Luca Ferrari

Il personaggio di Miranda Priestly (Meryl Streep) è indescrivibile. Chiunque ambisca a fare la donna di potere sul grande schermo ormai deve fare i conti con lei. E poi ci sono loro due. Andy (Anne Hathaway) ed Emily (Emily Blunt). Diverse, ma vicine. In affanno costante per soddisfare ogni minimo dettaglio del loro boss platinato, gelido e implacabile come una lama. Poteva questo bastare? No.

È in arrivo un sequel. Sarà inevitabilmente record d’incassi. Io per primo andrò a vederlo, però questo non chiamatelo cinema. Sono stato abituato troppo male con "bis" scadenti, e dalla sterile sceneggiatura. Spero di sbagliarmi. Sarà vero film o mero calcol di business degno di sotterfugi Priestliani?

Lauren Weisberger, la scrittrice americana del cui libro è strato tratto l’omonimo film nel 2006, è al lavoro per “Revenge Wears Prada: The Devil’s return”, con trasposizione cinematografica già pronta. Di quel poco che si sa, la giovane Andy, abbandonata la moda per far strada nel giornalismo (suo sogno fin da quando era arrivata a New York), ora lavora per una rivista di matrimoni, e mentre sta organizzando le sue nozze con il fidanzato Nate (sarà proprio così?), i binari della vita la porteranno ancora nella stazione di Miranda Priestly. Chi la spunterà?

E la bella Emily che fine ha fatto? Sarà ancora alle prese con diete impossibili (celebre la sua frase: Non mangio niente. Quando sento che sto per svenire butto giù un cubetto di formaggio. Ora mi serve solo una colite e arrivo al peso ideale) o avrà raggiunto una pace dei sensi, professionale e magari anche sentimentale? Io tifo per lei.

lunedì 30 luglio 2012

Lago Film Fest 2012, vincono A Fabrica e Not To Be

A Fabrica
Se la giuria internazionale diretta dal visual artist Max Hattler e composta da Alberto Nerazzini, Angela Rafanelli, Andrea Martignoni e Sebastiano Barcaroli ha premiato il brasiliano A Fabrica, cortometraggio intenso e drammatico sui carcerati in Brasile, quella popolare formata dal pubblico del Lago Film Fest ha scelto il documentario Not To Be firmato da Chelsea McMullan e prodotto da Fabrica, come miglior film dell’ottava edizione.

Questo è il verdetto annunciato sabato 28 luglio nel corso della cerimonia di chiusura del Lago Film Fest, Festival Internazionale di Cortometraggi, Documentari e Sceneggiature che da otto anni si svolge a Revine Lago (TV) sotto la direzione artistica di Viviana Carlet. La lista delle opere premiate si completa con il russo INSIGNIFICANT DETAILS OF ACCIDENTAL EPISODE di Mikhail Mestetskiy (MENZIONE SPECIALE MIGLIOR FILM SEZIONE INTERNAZIONALE), il finlandese KUHINA di Joni Männistö (MENZIONE SPECIALE AL MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE SEZIONE INTERNAZIONALE), gli italiani LE FOBIE DEL GUARDRAIL di Marco Capellacci (MENZIONE SPECIALE AL MIGLIOR FILM ITALIANO) e CUSUTU N’ CODDU di Giovanni La Pàrola (MENZIONE SPECIALE AL MIGLIOR FILM DI FICTION SEZIONE ITALIA), lo spagnolo VOICE OVER di Martin Rosete (MENZIONE SPECIALE AL MIGLIOR FILM SUI GENERIS), il finlandese KÄDESSÄNI di Hannu-Pekka Peltomaa (MENZIONE SPECIALE SUI GENERIS), lo spagnolo INERTIA di Carlos Irijalba (MENZIONE SPECIALE AL MIGLIOR FILM NUOVI SEGNI), il russo HERMENEUTICS di Alexei Dmitriev (MENZIONE SPECIALE NUOVI SEGNI PER IL MIGLIOR USO DELL'IMMAGINE), lo svizzero DIE NAMENLOSEN (MENZIONE SPECIALE AL MIGLIOR DOCUMENTARIO NUOVI SEGNI), PICCOLA TERRA di Michele Trentini (MENZIONE SPECIALE SEZIONE VENETO), l'italiano C’ERA UN FIENILE di Beppe de Caro scelto da una giuria di 400 bambini per il PREMIO UNICEF AL MIGLIOR FILM PER BAMBINI.

Not To Be
Sul fronte delle sceneggiature, in totale 8 finaliste su una centinaio pervenute da tutta Italia per concorrere al Premio Rodolfo Sonego, la giuria formata da Antonello Rinaldi, Doriana Leondeff, Emilio Bolles, Manlio Piva, Marco Maccaferri, Rita Di Santo, Silvia Napolitano, Alexis Sweet, ha deciso di non premiarne alcuna ma di assegnare una menzione a "Roberta" di Giordano Vanacore per la qualità della scritture del testo e del soggetto originale.

Con l’annuncio del verdetto, l’ottava edizione del Lago Film Fest saluta dunque il suo pubblico. Dopo 9 giorni di proiezioni, eventi, incontri e performance d’arte che hanno attirato in riva al lago trevigiano oltre 15.000 presenze, tra cittadini e turisti e 85.000 persone raggiunte dalla pagina Facebook (e da tutti gli altri Social network gestiti da una redazione di sei giovanissimi redattori, anche all’opera su un Blog da 2500 visite al giorno), l’evento dedicato al grande cinema indipendente internazionale da appuntamento al prossimo anno.

sabato 28 luglio 2012

Lago Film Fest 2012, and the winner is...

il festival © Gabriele Kahal
Dopo la straordinaria serata di venerdì 27 luglio, quando in Riva al Lago il giornalista di Report Alberto Nerazzini ha presentato al pubblico la sua inchiesta La divina Provvidenza (per la prima volta sullo schermo cinematografico grazie alla collaborazione con Rai Teche), è tutto pronto per la giornata di chiusura del Lago Film Fest di Revine Lago. Con un red carpet composto dai giurati del concorso Alberto Nerazzini, Angela Rafanelli, Max Hattler, Andrea Martignoni e Sebastiano Barcaroli infatti, questa sera, sabato 28 luglio, cala il sipario sull’VIII edizione del trevigiano Festival Internazionale di Cortometraggi, Documentari e Sceneggiature.

Nel corso della cerimonia, in programma alle ore 21.30 in Riva al Lago, verrà annunciato il verdetto della giuria chiamata a decretare i vincitori del concorso Internazionale. In lizza ci sono115 film che tra fiction e documentario mostrano il talento di 86 paesi diversi espresso nelle categorie: Nazionale, Internazionale, Nuovi Segni, Sui Generis, Veneto, Unicef. Saranno presenti il direttore artistico Viviana Carlet, il direttore generale Carlo Migotto, il direttore tecnico nonché presidente della Pro Loco di Revine Lago Emiliano Bernardi, il Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Treviso, Floriano Zambon e il  sindaco di Revine Lago, Battista Zardet.

Tra gli altri eventi di punta della serata, a grande richiesta del pubblico, ci sarà anche la replica della proiezione di Land of Joy di Laura Lazzarin, in programma alle ore 22.00 presso il Cortile Carlettin. Il film, tra le opere più sconvolgenti e nello stesso tempo amate dal pubblico di Revine Lago, svela vizi e virtù di chi vive in Veneto. Un’altra replica è inoltre in programma alle ore 21.00: si tratta di quella dell’inchiesta La divina provvidenza di Nerazzini. E alle 22.30 in Riva al Lago il grande party di chiusura con Hawanna Dj, per salutare l’ottava edizione del Lago Film Fest.

Lago Film Fest 2012

venerdì 27 luglio 2012

La divina Provvidenza di Alberto Nerazzini

il giornalista Alberto Nerazzini
Un cumulo di storie, tutte drammaticamente italiane che devono essere raccontate”: con queste parole intrise di amara e lucida consapevolezza l’autore de “La divina Provvidenza”, il giornalista Alberto Nerazzini, descrive la clamorosa inchiesta giornalistica di Report di Rai 3 sugli scandali finanziari dell’ospedale San Raffaele e del suo fondatore, Don Luigi Verzè. Oggi, venerdì 27 luglio, alle ore 21.00 in Riva al lago grazie alla collaborazione con Rai Teche l'inchiesta sarà proiettata per la prima volta su uno schermo cinematografico come evento di punta della penultima giornata del Lago Film Fest. A introdurre la proiezione ci sarà l'autore in persona che, giunto a Revine Lago in qualità di giurato del concorso di corti internazionali, per l’occasione svelerà al pubblico segreti e retroscena di un’inchiesta da record di ascolti, capace di alzare il velo su realtà inconfessabili del nostro Paese. Nerazzini incontrerà poi il pubblico anche dopo la proiezione, rendendosi disponibile alle domande.

Nerazzini, classe 1973, già collaboratore di Michele Santoro e firma di testate come “Diario”, “L’Unità”, autore del film Toghe Sporche, vincitore a poco più che trent'anni del Premio Ilaria Alpi e al servizio di Sabina Guzzanti come curatore del suo irriverente Viva Zapatero, sarà dunque ospite del Lago Film Fest 8 fino a sabato 28 luglio, quando, nel corso dell’ultima giornata della kermesse, verranno annunciati ufficialmente i nomi dei vincitori del concorso internazionale. “La Divina Provvidenza” lascerà poi spazio, intorno alle ore 22:30 circa, ai film in concorso della sezione Sui Generis.

Tra gli appuntamenti della giornata odierna di venerdì 27 luglio, sono in evidenza anche l’incontro di approfondimento sulla scrittura per il cinema legato al concorso “Rodolfo Sonego”. Nel corso dell’incontro presieduto da Manlio Piva e Antonello Rinaldi, in rappresentanza della giuria nazionale, saranno discussi temi e problematiche legate alla scrittura di un film. L’appuntamento è fissato per le ore 21:00 in Vicolo Arco. In contemporanea l’incontro sarà diffuso ai microfoni di Vivi radio presso il Cortile Sasso.Sempre al Vicolo Arco, al termine dell'incontro "Rodolfo Sonego", alle 22:30 circa, prenderà il largo la rassegna Cine Boat, selezione di film che arrivano direttamente dalla 51° Settimana della Critica del Festival di Cannes e curata dal gruppo NISI MASA, network e spazio libero europeo finalizzato al sostegno e alla crescita di giovani talenti dell’audiovisivo.

Al Lido, alle ore 21:00, proseguiranno le proiezioni di film concorso delle sezioni Sui generis e Nazionali. Il pubblico dei più piccoli, invece, alla stessa ora, potrà prendere posto presso il Cortile Carlettin per le proiezioni Unicef. A queste seguirà, per chi se la fosse persa, “SoySudAmerica”, speciale rassegna dedicata al cinema del Sud America curata da Clara Migotto. Chiuderà la giornata di domani la migliore musica di Lago Film Fest 8 al Cortile Sasso dove alle ore 22:30 si svolgerà l'evento “Lago Late Night”, un dopo Festival fragoroso e divertente diretto dalla musica di Hawanna Dj.

Last Action Hero, il Grande Schermo passa all’azione

Last Actio Hero - Danny (Austin O'Brien) e Jack Slater (Arnold Schwarzenegger)
L'ultimo grande eroe è Jack Slater (Arnold Schwarzenegger). Ma quando dalla finzione si passa alla realtà, la magia è ancor più grande, vero Danny?

C'è ancora posto per un ultimo grande eroe (Last Action Hero, 1993) in un mondo totalmente allo sbando e sempre più in mano ai criminali? Il giovane Danny (Austin O'Brien) non ama la scuola né particolarmente la vita lì fuori. Ha in compenso una vera passione per il cinema e soprattutto per le avventure del coraggioso Jack Slater (Arnold Schwarzenegger), tutore della legge fuori dagli schemi senza paura. 

Un giorno l'anziano proiezionista e suo amico Nick (Robert Prosky) gli regala un biglietto speciale avuto dal mago Houdini in persona e in un baleno diventa lui stesso protagonista della pellicola che sta guardando, a fianco del suo eroe preferito. Niente testosterone da due soldi nella pellicola diretta da John McTiernan, ma tanta ironia, azione e una colonna sonora rock da brividi con Ac/Dc e Megadeth su tutti.

Al distretto di polizia intanto, il corpulento e irascibile capitano Dekker (Frank McRae) non ne può più di tutti i guai che Slater combina in buona fede all’inseguimento dei criminali. E quando scatta l’ora dell’inevitabile romanzina con tanto di fumo dalle orecchie e chiamando in causa i problemi causati alla propria e sempre più vessata "fabbrica di cioccolato", l’imbufalito urlo spacca-vetri degno del miglior Paperon de’ Paperoni, inizia sempre in questo modo: 

"Slaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaateeeeeeeeeeeeeeeeeer!!!!!", sciolinando poi altre perle di saggezza. Le rare volte che si capisce s'intende, tipo: "Il consiglio comunale mi sta rompendo i coglioni per quell'areo che hai distrutto. Il sindaco sta organizzando una parata dentro il mio fondo schiena".

In un film dove c'è un eroe non può certo mancare il cattivo, qui rappresentato dal capo mafioso Tony Vivaldi Charles (Anthony Quinn), con un linguaggio alquanto curioso, spalleggiato dallo spietato killer Benedict (Charles Dance). Da non sottovalutare anche l'ambiguo John Practice (F. Murray Abraham), uno che a quanto dice Danny, ha perfino ucciso Mozart! 


Una divertente clip di Last Action Hero

Last Actio Hero - Nick (Robert Prosky
Last Actio Hero - Jack Slater (Arnold Schwarzenegger) e Benedict (Charles Dance)
Last Action Hero - il capitano Dekker (Frank McRae)

giovedì 26 luglio 2012

Il giornalismo di Report e Le Iene al Lago Film Fest

Angela Rafanelli
Sulle sponde lacustri di Revine Lago (Tv), nell'omonimo Film Fest, nella giornata odierna a partire dalle h. 21, il palcoscenico d'eccezione sarà tutto per il giornalista d'assalto e volto di punta di Rai 3 Alberto Nerazzini che venerdì 27 vedrà proiettata per la prima volta sul grande schermo la sua inchiesta TV “La divina provvidenza”: indagine a 360° sullo scandalo che ha coinvolto la clinica S. Raffaele di Milano e Don Verzè. Accanto a Nerazzini sempre nella serata di giovedì 26 si presenteranno la Iena Angela Rafanelli, il visual artist Max Hattler, uno dei migliori interpreti dell'animazione italiana Andrea Martignoni e il giornalista irriverente Sebastiano Barcaroli.

Dalle 22.30 seguiranno le proiezione dei film in concorso nella sezione Sui Generis e Nazionale.

Alle 21.00 al Vicolo Arco l'appuntamento per chi verrà al Lago Film Fest è con la rassegna dedicata alla video arte contemporanea. Qui avverrà la proiezione della seconda parte della retrospettiva dedicata al lavoro di Max Hattler. L'artista tedesco svelerà i segreti della sua professione e risponderà alle domande di Vivi Radio, in diretta On Air dal Cortile Sasso a partire dalle 21.00. Sempre al Vicolo Arco, seguirà alle 22:30 l'attesissima retrospettiva di arte rumena dal titolo “Sfruttare l’abbondanza: “Art for TO DAY from Romania & Moldova”. Nel corso di questo appuntamento proposto dal progetto indipendente Salon Video, sarà presentata la piattaforma per la produzione e la distribuzione di video arte al supporto di giovani artisti dell'Est Europa. Sarà una rassegna di video arte e video sperimentali poetici ed onirici, ma anche duri e molto critici che approdano a Revine Lago direttamente da Bucarest, curata dalla giovane artista Daniela Palimariu, già ospite al Lago Film Fest nell' edizione 2011.

Proseguono poi i film dedicati ai bambini nella sezione Unicef al Cortile Carlettin dalle 21:00.

Sherman Hemsley, l’immortale George Jefferson

il grande George Jefferson (Sherman Hemsley)
Ci mancherai scorbutico “Paperoniano” George Jefferson. Riposa in pace Sherman Hemsley (Philadelphia, 1 febbraio 1938 – El Paso, 24 luglio 2012) . 

di Luca Ferrari

I suoi hobby erano: fare soldi e insultare la gente
. Così diceva la Voce dei Cieli nella puntata della sitcom I Jefferson in cui George un giorno sognò di essere morto. E adesso che il suo interprete Sherman Hemsley (1938-2012) se n’è andato per davvero, che gli avrà detto l’Altissimo? Lo avrà fatto entrare in Paradiso o lo avrà spedito in Purgatorio o peggio?

Sarcastico. Pungente. Attuale (si parlò anche di razzismo). Era l’America che stava cambiando. Spesso politicamente scorretto, George chiamava “zebre” la coppia di amici-vicini formata dalla nera Helen (Roxie Roker, madre della rockstar Lanny Kravitz) e il bianco Tom (Franklin Cover). Lontano anni luce dal perbenismo patinato della serie I Robinson (1984-1992). Erano I Jefferson, sitcom trasmessa per 11 stagioni tra gli anni ’70 e ’80, spin-off della serie tv Arcibaldo.

George incarnava il sogno americano (Reganiano) del partire da zero e diventare un business man di successo. Celebre il suo motto: Sette lavanderie, una vicina a te.  L’altra metà pungente non era la moglie Louise (Isabel Sanford), detta Weezie, più morigerata e sempre impegnata a ricucire i danni sociali che combinava il marito, ma la cameriera Florence Johnston (Marla Gibbs). Sagace e con la lingua affilata tanto quanto George.

"Grande Sherman Hemlesy, nessuno come lui. Era l'esempio del proletario di colore che pur avendo fatto successo ed essendo entrato nella middle class non dimenticava le sue origini, o se erano gli altri a ricordargliele, sapeva reagire!" sottolinea Fabrizio, classe '74, i cui spensierati ricordi d'infanzia sono anche legati all'allegria della sitcom dei Jefferson, "A ben guardare, le sue reazioni esagitate sembravano davvero lotta di classe contro un'America sempre e comunque razzista, pur se disposta a chiudere un occhio se hai il denaro. Un altro mondo (e meno impegnato) rispetto al più recente Willy, il principe di Bel-Air (1990-96)".

Grandiosi anche gli altri personaggi a cominciare da un altro vicino: l'inglese Harry Bentley (Paul Benedict), il potiere Ralph Hart (Ned Wertimer) e mamma Jefferson (Zara Cully). Per chi fosse troppo giovane per averli visti o chi avesse un attacco di nostalgia, su Youtube si trovano puntate su puntate. E partire così alla scoperta di una sitcom unica nel suo genere.

Una puntata de I Jefferson

(da sx) Jenny (Berlinda Tolbert), George (Sherman Hemsley), Tom (Franklin Cover),
Louise (Isabel Sanford), Helen (Roxie Roker) e Florence (Marla Gibbs)

mercoledì 25 luglio 2012

Lago Film Fest, Visual e Animazione

Silenziosa-mente, di Alessia Travaglin
Farà il suo ingresso mercoledì 25 luglio al Lago Film Fest la star internazionale dei visuals Max Hattler. Ospite di punta dell’ottava edizione del Festival di Revine Lago, nonché rappresentante della giuria internazionale chiamata a scegliere i migliori corti della selezione 2012, Hattler incontrerà il pubblico alle 21.00 in Riva del Lago in quello che promette d’essere uno degli appuntamenti di punta dell’ottava edizione. A Max Hattler, autore di ipnotiche animazioni digitali scelte da musicisti del calibro di Lorenzo Cherubini e Basement Jaxx per accompagnare le loro performance musicali, il Lago Film Fest 8 ha infatti scelto di dedicare una rassegna che non ha eguali. Immerso nell’atmosfera magica del Lago, il pubblico potrà scoprire, grazie alle sue opere, l’incanto di un’arte che attinge dalla grafica e dall’animazione più sorprendenti,  capace di definire una nuova frontiera del rapporto tra suono e immagine in movimento, tra narrazione e astrazione.

Max Hattler, già ospite di Lago Film Fest nel 2011, quando con il suo “Spin” vinse a furor di popolo il premio per il miglior video della sezione Nuovi Segni, è un artista che vanta premi internazionali e collaborazioni coi maggiori musei d’arte: da Londra a Taipei. www.maxhattler.com
 
Sotto il segno della creatività si svolgerà anche l’evento in programma alle ore 21.00 presso il Vicolo Arco: Andrea Martignoni dell’associazione OttoMani, guru indiscusso dell’animazione italiana, presenterà al pubblico la migliore produzione degli ultimi anni, raccolta in un DVD: Animazioni contemporanee 2, curato da Andrea Martignoni e Paola Bristot. L’incontro con Martignoni sarà occasione per rivivere sogni e incubi di un gruppo di talentuosi autori che hanno scelto il disegno animato per esprimere il proprio talento. Si tratta di 14 opere dense di emozione tra cui segnaliamo il meraviglioso “La funambola” di Roberto Catani e “Topo glassato al cioccolato” di Donato Sansone, opera selezionata nella categoria Nazionale del concorso di Lago Film Fest 8.

martedì 24 luglio 2012

Lago Film Fest, il Veneto che non conosciamo

la giovane regista Laura Lazzarin
Arriva dal 29° Torino Film Festival, dove è stato segnalato come titolo tra i più interessanti della sezione Italiana.doc, ed è diretto dalla giovane regista padovana Laura Lazzarin: è Land of Joy, il documentario che racconta il Veneto e le sue contraddizioni. Film-evento fuori concorso, sarà proiettato al Lago Film Fest martedì 24 luglio alle ore 21 presso il Vicolo Arco. La Lazzarin, qui alla sua prima prova con il lungometraggio, non teme la provocazione e con Land Of Joy racconta le ossessioni per il lavoro, la produttività e il denaro della nostra regione, ma cerca anche i segni dell’umanità più sincera nelle interviste a coloro che portano le tracce della saggezza popolare. In bilico tra un passato di povertà e immigrazione ed un presente di produttività e sviluppo accelerato, la “terra di gioia” ritratta dalla Lazzarin annulla ogni pregiudizio e solleva non pochi interrogativi sul futuro.
Sempre domani prosegue in Riva del Lago la proiezione di film in concorso. In evidenza, l’italiano “Come prima più di prima mi amerò” di Alessandro Capitani, ritratto grottesco di un gruppo di donne disposte a tutto pur di conquistare il titolo di Miss Chirurgia Estetica 2010. Presso il Salone della Comunità, dalle ore 16:00, saranno nuovamente di scena le proiezioni targate Unicef per il pubblico dei più piccoli e a seguire, alle ore 17:00 circa, il film Cartoonya realizzato dagli allievi delle scuole elementari durante l’anno scolastico nell'ambito di Lago Lab, ciclo di laboratori di educazione all’audiovisivo promossi da Lago Film Fest. 

Per chi non l’avesse ancora visitata infine, ricordiamo che è in allestimento presso la Canonica la mostra Gocce Cime Alghe di Pier Paolo Febbo (visitabile tutti i giorni dalle ore 15.00 alle 18.00 a ingresso libero). L’artista, che insieme a Filippo Fontanel ha curato l’immagine dell’ottava edizione del Festival - una creatura in plastilina che sgorga dallo specchio d’acqua del lago come il mostro di Lockness -, propone per Revine Lago una selezione di tele coloratissime ricche di riferimenti al fumetto e all’iconografia neo pop.

la locandina della mostra

Mississippi Burning (1988), chi di odio ferisce...

Mississipi Burning - gli agenti Ward (Willem Defoe) e Anderson (Gene Hackman)
Ma cos’ha in corpo questa gente? domanda esausto l'Agente speciale Ward (Willem Dafoe) in soccorso di una vittima del Ku Klux Klan in Mississippi burning.


La settima arte come denuncia di un mondo spietato. La settima arte in soccorso di una vergognosa pagina mai troppo raccontata e ammessa. Dalla tragica realtà dell’assassinio di tre attivisti per i diritti civili (due ebrei e un afroamericano) nella contea di Neshoba nel 1964 al film di Alan Parker, Mississippi Burning - Le radici dell'odio (1988) con Gene Hackhman, Frances McDormand e Willem Dafoe

Sono passati quasi cinquant’anni da quel feroce fatto di cronaca e cosa è cambiato da allora? Sono aumentate le organizzazioni umanitarie, è indubbio. Si parla di diritti umani, è indubbio. La gente scende molto più in piazza per protestare contro abusi dell’autorità, è indubbio. Ma è altrettanto vero che l’odio razziale non si è piegato. Sfruttando l’ipocrita guerra al terrorismo, ha tratto nuova linfa per sputare contro il diverso, in particolare ai giorni nostri di provenienza mediorientale.

E oggi è lì, tronfio e acclamato dalle folle. Si siede o si è seduta nei posti di governo di varie nazioni, Italia inclusa. Ostenta disprezzo verso chi non appartiene al proprio ristretto e patetico circoletto. Vengono appoggiate logiche discriminatorie in tutte le latitudini, inclusa la tanto decantata patria dei diritti umani (Francia).

Oggi la gente di colore non è frustata nei campi di cotone ma la schiavitù e l’odio razziale sono piaghe abilmente mascherate da mercenari del pensiero. In Mississippi Burning, in mezzo a rigidi protocolli da seguire, c’è chi vuole fare (e farà) il proprio lavoro senza badare alla forma: lui è l’agente Rupert Anderson (Gene Hackman). Vuole scovare gli assassini. Vuole spedirli in galera. Punto e basta. A costo anche di estorcere confessioni con la forza e l’inganno.

Nel suo furore di Essere Umano non si può non vedere una speranza arrabbiata di provare a cambiare le cose. Anderson è visto come una scheggia impazzita dal suo capo, il più giovane Alan Ward (Willem Dafoe). Ma dopo il brutale pestaggio patito dalla signora Pell (Frances Louise McDormand) per mano del marito vice-sceriffo Clinton (Brad Dourif), colpevole di aver indicato ai due agenti dell’FBI il luogo dove erano nascosti i cadaveri dei tre ragazzi, cederà a tutte le sue richieste.
 
Una squadra speciale viene allora inviata nella contea, e mentre Clinton è a farsi la barba, la lametta del barbiere passa in mano ad Anderson che un po’ impacciatamente si mette a finire il lavoro. Il suo, però!

Gli equilibri saltano. L'urlo di vendicativa giustizia è quasi un toccasana per lo spettatore sfiancato dal troppo sangue innocente versato. Una violenza, quella scateneta dal clan razzista, capace di accecare anche i "buoni". Il vice-sceriffo viene allora scaraventato su e giù per il locale mentre Anderson lo tiene per il bavero gridandogli con tutto il disprezzo possibile: Sorridevi quando il bulldozer passò sopra il corpo del ragazzo nero?!?! Dillo! Sorridevi quando coprivano i corpi di terra? Sorridevi, Pell?! Sorridevi?!?!

Mississippi burning - la scena del barbiere (in lingua originale)


Mississipi Burning - bianchi da una parte, neri dall'altra
Mississipi Burning - Anderson (Gene Hackman) si scaglia contro il vice-sceriffo Clinton (Brad Dourif)

lunedì 23 luglio 2012

Una Bella non fa Biancaneve

Biancaneve e il cacciatore - Biancaneve (Kirsten Stewart)
Un’ora e mezza di fanciulla indifesa contro venuti minuti battaglieri. Dovrebbe bastare per etichettare la Biancaneve di Kirsten Stewart come guerriera?


Biancaneve e il Cacciatore (2012 di Rupert Sanders) ha il sapore di una “ribollita” confezionata ad arte, con al posto degli ortaggi freschi, riferimenti stopposi a pellicole già viste. I nani sembrano Hobbit. La cavalcata verso il castello della Regina Ravenna ricorda fin troppo la scenografia un’omologa azione del Robin Hood “Scottiano” con Russel Crowe. Il Thoresco cacciatore Eric ha molto in comune con il Baliano Bloomesco, sempre inzuppando dalla cinematografia di Ridley Scott (leggasi Le Crociate, 2005 – Kingdom of Heaven), a cominciare dal doloroso stato interiore. La scena poi nel Regno delle Fate pare essere una sequenza tagliata di Alice in Wonderland.

In tutta la feroce crudeltà, va dato atto alla perfida tiranna Ravenna (Charlize Theron) di dire una verità sacrosanta: “Sarò la regina di questa società corrotta”. Come a dire – è quello che vi meritate –. Certo, i buoni ci sono sempre ma fino a quando non si ribelleranno (e i buoni sono e saranno sempre più dei cattivi), avranno ben poco di cui lamentarsi.

E lei, Biancaneve, tornata dall’Aldilà dopo aver mangiato la celebre mela avvelenata, parla alla folla che la segue impavida. Spero che in lingua originale la scena sia venuta meglio perché chiamando in causa l’espressione che diede l’avvocato Gianni Agnelli sul calciatore Roberto Baggio dopo la finale (persa) dei Mondiali USA ’94, "sembrava un coniglio bagnato" per niente credibile.

Un’adolescente parlante con un copione sotto (…), e che sarebbe stata presa a calci se mai avesse incontrato nella foresta una certa Bella Swan. E che dire del “povero” Principe William (Sam Claflin), palesemente intimorito dalla stazza del Cacciatore, e incapace perfino di aiutare Biancaneve a saltare tra le minuscole rocce di un ruscello. Non è un caso che il bacio salvatore non sarà il suo, ma quello del sempre sofferente ma possente Eric.

Per tutto il tempo in cui sono stato separato dal Grande Schermo, avevo brillantemente ignorato le critiche su Biancaneve e il Cacciatore, tendendo al contrario a fidarmi di chi ne parlasse come un film che avrebbe lasciato il segno. Dopo la cocente delusione di The Amazing Spiderman, non ha fatto di meglio nemmeno la tanto strombazzata rivisitazione della favola dei fratelli Grimm.

Qualcuno griderà allo scandalo (e chi se ne frega), ma comincio ad avere dei dubbi anche su The Dark Night Rises. La trilogia di Sam Raimi sull’Uomo Ragno resse alla grande fino al secondo episodio, il terzo fu un mix di effetti speciali e poco altro, tanto per sfruttare il trend. Spero che Nolan non abbia commesso il medesimo errore.

Sempre più complimenti ai realizzatori del trailer invece, capaci ancora una volta di spacciare ad arte un film modesto in un imperdibile appuntamento con il Cinema. Ultima considerazione: ma perché i “giovinetti” spendono 7,50 euro per assistere a una proiezione se poi non guardano il film ma parlano e pure a voce alta, per tutta la durata del film? Misteri dell’essere gommosi bambini benestanti.

Guarda il trailer di Biancaneve e il cacciatore

Biancaneve e il cacciatore - la perfida regina Ravenna(Charlize Theron)
Biancaneve e il cacciatore - Eric il cacciatore (Chris Hemsworth) e Biancaneve (Kirsten Stewart)
Biancaneve e il cacciatore - Biancaneve (Kirsten Stewart)

domenica 22 luglio 2012

Mira Nair apre Venezia 69


Il fondamentalista riluttante di Mira Nair è il film di apertura della 69° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2012).

Tratto dal romanzo omonimo di Mohsin Hamid, bestseller internazionale tradotto in 25 lingue, il film (sez. fuori Concorso nella manifestazione lagunare) è un thriller politico che racconta la storia di un giovane pakistano che lavora a Wall Street, la cui vita viene stravolta a seguito dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Si ritrova così coinvolto in un conflitto tra il suo personale “sogno americano”, una crisi internazionale e il richiamo perenne della patria e della sua famiglia.

“La Mostra di Venezia è lieta di ospitare nella serata d’apertura un film che propone numerosi spunti di riflessione" ha dichiarato il direttore Alberto Barbera, "E’ una scelta che sottolinea il ruolo crescente della creatività femminile in tutti gli ambiti della cultura e della società contemporanea. Mira Nair ha realizzato un’esemplare trasposizione cinematografica di un romanzo che affronta il tema, di grande attualità, dei fondamentalismi di ogni ispirazione e natura. Con sensibilità, acutezza e notevole senso dello spettacolo, la regista persegue una difficile scelta di campo, ispirata da profonde motivazioni etiche e morali che, pur scegliendo di confrontarsi con la realtà, ne rifiutano i compromessi  e le aberrazioni".

Interpretato da Riz Ahmed, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Liev Schreiber, Martin Donovan, Om Puri, Shabana Azmi, Haluk Bilginer e Meesha Shafi, The Reluctant Fundamentalist sarà proiettato in prima mondiale la sera del 29 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, a seguire la cerimonia di apertura. Adattato da Bill Wheeler, Mohsin Hamid e Ami Boghani e prodotto da Lydia Dean Pilcher, The Reluctant Fundamentalist, finanziato dal Doha Film Institute, è una produzione Mirabai Films e Cine Mosaic. La pellicola è stata girata a Lahore, Delhi, Istanbul, New York e Atlanta. La direzione della fotografia è di Declan Quinn, le scenografie sono di Michael Carlin, i costumi di Arjun Bhasin e il montaggio di Shimit Amin. Le musiche includono melodie pachistane antiche e moderne, con la colonna sonora di Michael Andrews e una nuova originale canzone di Peter Gabriel.

Mira Nair, Leone d’oro alla Mostra di Venezia del 2001 con Monsoon Wedding, torna così al Lido per la quinta volta dopo aver partecipato nel 1991 in Concorso con Mississippi Masala, nel 2002 Fuori Concorso con l’episodio India del film collettivo 11'09'01-September 11, e nel 2004 in Concorso con La fiera della vanità (Vanity Fair).

The Reluctant Fundamentalist (2012)

sabato 21 luglio 2012

Lago Film Fest, l'anteprima di Zombi e le Versioni Cosmetiche

la locandina di Zombi, di David Moreno
Seconda giornata per il Lago Film Fest di Revine Lago, evento che da 8 anni propone la migliore produzione indipendente proveniente da tutto il mondo. Dopo la festosa inaugurazione di venerdì 20 luglio, con evento clou l'anteprima italiana del nuovo film diretto da Louis Garrel, la kermesse entra nella sua seconda giornata con un programma ricchissimo di appuntamenti tra la riva del lago e gli angoli del borgo in pietra (in caso di pioggia, gli eventi si svolgeranno secondo indicazioni dell'organizzazione). Sul fronte cinematografico del Festival, troverà finalmente fine l’attesa per uno dei titoli di spicco della rassegna: Zombi dello spagnolo David Moreno (autore già vincitore  del Premio della Giuria e del Premio del Pubblico al Lago Film Fest 2009 con il corto “Socarrat”), noir in anteprima internazionale, pluripremiato oltre confine e definito dalla critica un vero e proprio pugno allo stomaco.  Con tema la morte e l’eutanasia, il film promette di sconvolgere anche il pubblico italiano. Proiezione alle 21.00 in Riva al Lago.

Sugli schermi domani anche la selezione di corti dal titolo (S)oggetti Smarriti, in collaborazione col Festival Concorto di Pontenure, e i film  provenienti dal Kino Klub di  Zagabria, mecca della produzione amatoriale che ha realizzato oltre 2000 opere di qualità. Entrambi gli appuntamenti, dalle ore 21.00, avranno luogo in Vicolo Arco Ci sarà spazio anche per il cinema dei bambini nello spazio patrocinato da Unicef (cortile Carlettin, dalle ore 21.00 ) con cartoons mai visti e film speciali per gli "under ten".  In collaborazione con Cinema Careni, lo stupore sarà garantito da “9” di Shane Acker, lungometraggio animato uscito dalla testa e dal cuore del genio malinconico Tim Burton,  divenuto cortometraggio candidato agli Oscar.

Davide Vettori
Tra gli eventi collaterali, ancora una volta sarà la musica ad invadere il borgo in pietra di Revine Lago. Dopo la performance straordinaria dei trevigiani New Candys, domani sarà la volta di Davide Vettori, classe 1981 e una carriera da cantautore iniziata a Treviso ed esplosa sui palchi accanto ad artisti come Planet Funk, Frankie Hi Nrg, The Zen Circus, Ex Otago, I Cani. Sintetizzatore e canzoni-poesie  sono gli ingredienti usati da Vettori per comporre musica e partecipare a performance d’arte e installazioni multimediali.  L’appuntamento con il suo "Versione Cosmetica Tour" è per le ore 21.00 nel Cortile Sasso.

venerdì 20 luglio 2012

Space Jam, Michael Jordan e i Looney Tunes

Space Jam - Bugs Bunny, Bill Murray, Michael Jordan e Lola
La scatenata (e minacciata) combriccola animata dei Looney Tunes chiama e lui, His Airness Michael Jordan risponde. Space Jam (1996, di Joe Pitka).

Era l'indiscusso re dell’NBA. Nel suo palmares vantava tre titoli consecutivi con i Chicago Bulls (1991-93), la medaglia d’oro alle Olimpiadi 1992 e una cascata di riconoscimenti individuali. Poi il ritiro per ragioni personali, e il tentativo di rilanciarsi nel baseball. Ed è lì, dalla vera storia del campionissimo Michael Jordan che parte il film Space Jam (1996, di Joe Pitka), una divertente commedia capace di mescolare attori in carne e ossa e personaggi animati, in questo caso i Looney Tunes al gran completo. 

Catturati con la forza dai temibili abitanti del pianeta Swackhammer, il cui omonimo presidente (con la voce originale di Danny DeVito) li vuole a tutti costo come richiamo per il proprio parco a tema Moron Mountain, i personaggi animati terrestri mettono in palio la propria libertà sfidando  gli alieni in una partita basket, convinti di poterli umiliare a causa delle loro ridotte dimensioni (il problema è che hanno armi micidiali con cui essere persuasivi). 

Non ci sarebbe match se non fosse che gli svegli alieni fanno una capatina sulla Terra per rubare le doti di alcuni dei più grandi cestisti viventi come il possente centro dei NY Nicks, Pat Ewing, o Charles Barkley dei Phoenix Suns, diventando così creature gigantesche e fortissime. Praticamente imbattibili. A quel punto, per Bugs Bunny & Co. non resta che una cosa da fare, chiamare l’unico che possa cambiare il corso del loro destino: Michael Jordan. Ma c’è un problema. Lui ormai ha mollato la pallacanestro. Riuscirà la banda animata a convincerlo?

Realtà e fantasia, insieme. La partita finale dove in campo c’è anche una sensuale coniglietta, Lola Bunny, farà in qualche modo tornare la voglia a His Airness di riprendere la strada maestra, e terminata l'avventura spaziale, un amichevole match con gli ex-rivali cestisti di un tempo, rientrati finalmente in possesso delle loro qualità, farà tornare Jordan il signore dei campi. Come poi la storia è andata, lo sappiamo bene. Un altro three-peat (1996-98) con i Bulls, e un’altra indimenticabile pagina di gloria, successi e soprattutto di basket.

Adesso è un’altra epoca. E chi sta muovendo “guerra” a Jordan, Barkley & co., non sono misteriose creature giunte da un'altra dimensione, ma i loro stessi eredi. Con l’arrivo delle Olimpiadi di Londra (27 luglio – 12 agosto 2012) è cominciata l’era dei confronti dell’inimitabile squadra del 1992, il Dream Team, e la possente formazione del 2012. C’è chi si è esposto nel giudizio. Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto la sua.

E pochi giorni fa, il fuoriclasse dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant si è lasciato andare a una pubblica dichiarazione di superiorità della propria squadra rispetto a quella di vent’anni fa, evidenziando anche le (presunte) lacune del Dream Team. Non si è fatta attendere la replica piccata di Michael Jordan. Una cosa però è certa, quelle due squadre non s’incontreranno mai. Se non nella fantasia. Hollywood, mi ricevi forte e chiaro?

Space Jam (1996) - i Looney Tunes e Michael Jordan
Space Jam (1996) -
Space Jam (1996) - Bugs Bunny e Lola Bunny
Space Jam (1996) - Daffy Duck e Michael Jordan
Space Jam (1996)
Michael Jordan schiaccia in Space Jam

giovedì 19 luglio 2012

Lago Film Fest 2012, corti d'inchiesta giornalistica


Welcome...
Il giornalismo osa. La telecamera indaga. L’uomo racconta. Si svolgerà dal 20 al 28 luglio a Revine Lago (Tv) l’8° edizione del Lago Film Fest, festival internazionale e indipendente di Cortometraggi, Documentari e Sceneggiature. “Abbiamo iniziato sognando, e ora non riusciamo più a smettere”, spiega il direttore artistico Viviana Carlet. Un’edizione questa che, nell’anno del ventennale delle stragi in cui furono barbaramente ammazzati i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assume un significato speciale poiché incentrata sull’inchiesta giornalistica, e che vedrà in Alberto Nerazzini (Report) e Angela Rafanelli (Le Iene), i suoi due alfieri/ospiti d’onore. Perché il cinema non è solo finzione. È un linguaggio unico che può essere usato per dire anche qualcosa di originale: la verità.

Un mondo, quello del Lago Film Fest, che accenderà i riflettori sul cinema indipendente nelle sei categorie, le anteprime internazionali, il concorso “Rodolfo Sonego” per le sceneggiature italiane di cortometraggi, gli eventi d’arte, i concerti e tanto altro ancora. 115 i cortometraggi e documentari (su 2000 selezionati) in gara, dei quali 32 nella sezione Internazionale, 18 in quella Nazionale, 20 nella sezione Nuovi Segni (dedicata alle opere sperimentali), 21 in quella Sui Generis (dedicata alle opere di genere), 18 nella sezione UNICEF (dedicata alle opere per i bambini) e 6 nella sezione Veneto (dedicata alle opere realizzate da filmmaker veneti o ambientate nella nostra regione). 24 anteprime italiane, 6 internazionali, e, dulcis in fundo, 2 anteprime mondiali.

la locandina dell'edizione 2012
Tra gli eventi speciali del Lago Film Fest (www.lagofest.org), fresco di premio Città Impresa consegnato dallo stesso ministro Passera, in collaborazione con Rai Teche, Alberto Nerazzini presenterà “La divina provvidenza”, record di ascolti e clamorosa indagine sullo scandalo finanziario legato all'Ospedale S. Raffaele di Milano e alla figura di Don Verzè.

Al fianco di Nerazzini, nel sostenere la causa del giornalismo d'assalto, ci saranno la Iena Angela Rafanelli, già conduttrice di Loveline e "Le Vite degli altri" di La7, e l'ironia graffiante e spregiudicata con cui la trasmissione di Italia Uno, stagione dopo stagione, ha raggiunto il successo. 

Nerazzini e Rafanelli faranno parte della giuria di esperti chiamata a scegliere i migliori tra cento cortometraggi indipendenti da tutto il mondo e capitanata dalla star dei visuals Max Hattler, campione di Festival internazionali e ragazzo prodigio che ha collaborato con Basement Jaxxx e Jovanotti (per cui ha curato le immagini del tour L'ombelico del mondo). A lui il Lago Film Fest dedicherà una retrospettiva mai vista prima in Italia.

Tra le fila della giuria ci sarà anche il Sound Designer Andrea Martignoni, interprete di spicco della scena dell'animazione italiana. La sua partecipazione al Lago Film Fest sarà occasione per presentare al pubblico ANIMAZIONI 2 - Cortometraggi italiani contemporanei in DVD, opera seconda prodotta da Ottomani e Vivacomix che raccoglie le migliori animazioni di produzione italiana degli anni zero.

Revine Lago (Tv), scorcio del Lago Film Fest
Ricchissimo il calendario degli eventi speciali. La parte del leone la farà l'anteprima internazionale di Zombi, commedia nerissima firmata dal regista spagnolo David Moreno (già giurato a Lago nel 2010) che racconta una storia di eutanasia con un cinismo e una lucidità che non hanno eguali nella storia del cinema di fiction. In agenda anche la proiezione speciale di (S)OGGETTI SMARRITI con una selezione dei migliori corti provenienti dal Festival piacentino Concorto, e direttamente dall'ultimo Festival di Cannes, in collaborazione con il prestigioso progetto parigino NISI MASA, i film brevi del progetto CINE-BOAT.

Viviana Carlet
“Ci hanno definito degli incoscienti, ma siamo solo dei ragazzi che hanno creduto in un sogno e continuano a viverlo e a coltivarlo. Da otto anni costruiamo con pazienza e passione uno spazio/tempo di incontro e di scambio creando relazioni e portando il mondo a casa nostra, perché crediamo sia il luogo più bello, perché racconta la nostra storia e ha bisogno di ossigeno per vivere e crescere” ha commentato la vulcanica direttore artistico nonché ideatrice del Lago Film Fest, Viviana Carlet.

“Siamo un gruppo di ragazzi che negli anni è cresciuto numericamente, ha maturato nuove competenze. Crediamo nel ricambio e ci auguriamo che altri prendano il nostro posto. Che imparino a loro volta facendo e creando. Che sia per loro come per noi, un’urgenza, un bisogno di vivere semplicemente, dove il come diventa la parte più importante. Il Lago Film Fest è semplicemente vita, credere e sapere che tutto è possibile”.

Revine Lago (Tv), il l Lago Film Fest