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lunedì 30 dicembre 2019

Strade aperte in Paradiso

Bufera in Paradiso - Il bacio appassionato tra Sarah (Mädchen Amick) e Bill (Nicolas Cage)
Vorrei un mondo dove esistessero strade aperte e seconde possibilità per tutti. Vorrei che il mondo assomigliasse di più a Bufera in Paradiso (1994, di George Gallo).

di Luca Ferrari

Una piccola comunità derubata da tre lestofanti. Una piccola comunità non perde la fede nelle "persone." Una piccola comunità accoglie tre forestieri anche se gli indizi sembrerebbero portare a loro. Una piccola comunità di onesti lavoratori, quelli che pagano le tasse rischiando di essere sbranati da Fisco e Multinazionali, lavorano ogni giorno per tenere vivo quel sogno e speranza americana (umana) di vivere e crescere i propri figli in un posto e tra la gente che amano. Un mondo dove è ancora possibile cambiare. Un mondo dove una gentilezza viene prima del dubbio. Un mondo dove le strade sono ancora aperte. Questo è il mondo di Bufera in Paradiso (1994, di George Gallo) e vorrei che "sta roba qui fuori" gli assomigliasse un po' di più.

Dave (Jon Lovitz) e Alvin Firpo (Dana Carvey) sono due incalliti ladruncoli newyorchesi, bugiardo il primo e cleptomane il secondo. Riottenuta la libertà con le classiche promesse di filare dritti, vengono affidati al fratello maggiore Dave (Nicolas Cage), ladro redento e oggi manager di un ristorante in città. Una lettera di un compagno galeotto, Vic Mazzucci (Vic Manni), che brama di rivedere sua figlia, spingono i tre a partire per la Pennsylvania in fretta e furia (...) per consegnare il prezioso messaggio. A dispetto dei dubbi di Dave, perfino mamma Edna (Florence Stanley) sembra trovarla una buona idea.

Arrivati così nella graziosa cittadina di Paradise, i fratelli Firpo fanno la conoscenza di Sarah Collins (Mädchen Amick), impiegata nella banca cittadina che i tre scoprono essere una facile preda, coi sistemi di allarme disattivati e soprattutto un sostanzioso gruzzolo appena depositato. Un'occasione davvero ghiotta e irripetibile, perfino per il retto Dave. Comprati i passamontagna, la combriccola mette subito in atto il piano, grattando tutto il contante non senza qualche "provinciale" complicazione. Tutto filato liscio? Non esattamente. Nel tentativo di fuggire col malloppo, hanno un incidente. Il paese però non è diffidente ed ecco che a dargli un passaggio e portarli al caldo è proprio il nipote del direttore della banca, Clifford Anderson (Donald Moffat), appena rapinato.

Le autorità intanto si mettono in moto. A supporto dello sceriffo locale Burnell (Sean McCann), e alcuni pseudo-aiutanti come il ruvido e imbranato Ed Dawson (John Ahston), viene mandato sul campo l'agente federale Shaddus Peyser (Richard Jenkins). Ora dopo ora intanto, i Firpo entrano sempre più in contatto con l'accogliente comunità di Paradise. Come se non fosse già abbastanza la calda accoglienza ricevuta dagli Anderson, con tanto di regali e condivisione della cena della vigilia, prima Bill si vede regalare i soldi mancanti per prendere l'autobus per tornare a casa (col malloppo) dall'impiegata stessa della biglietteria, poi Alvin viene coraggiosamente salvato per mezzo di una catena umana mentre rischia di annegare (e morire) nelle gelide acque del fiume che attraversa la città.

Il cerchio si stringe attorno ai Firpo e complice anche l'arrivo di papà Collins, le cose sembrano mettersi davvero male per tutti. La comunità di Paradise però è forte e unita, e al momento opportuno sa bene per chi e cosa schierarsi. "Venite qui" dice un esaurito Peyser ai Firpo, "Non so cosa sia successo in questa città ed è ovvio che qui nessuno me lo dirà ma ho il sospetto che vi stiano dando la più grossa opportunità della vostra vita. Non la sprecate." Le occasioni capitano nella vita ma bisogna anche saperle cogliere. Sarà così anche per i Firpo, o per lo meno per qualcuno di loro?

Riavvolgiamo il nastro e torniamo a quando la storia era ancora in fase di sviluppo. Bill, Dave e Alvin sono a cena dagli Anderson. Nel corso delle conversazioni a tavola, cercano di minimizzare l'accaduto. Non è di questo avviso il padrone di casa che con pacata gentilezza spiega loro che "Questa rapina molto probabilmente porterà al fallimento della nostra piccola banca" ammette sospirando, "Sono anni ormai che la grandi banche di città minacciano di venire qui ad assorbirci e ora dopo questa faccenda arriverà un controllo del Deposito Federale. Faranno delle indagini e scopriranno che concedo prestiti alla gente solo con una stretta di mano senza alcuna garanzia collaterale e questo inevitabilmente segnerà la fine di tutto."

Bill allora, cercando di alleviarsi il peso della coscienza, chiede il percome ci fosse tutto quel contante in cassa. La risposta arriva subito ed è ancora più dolorosa. "Bene, questa è la parte peggiore della storia" ammette con le lacrime agli occhi insieme alla moglie "Mi ero dato da fare per persuadere tutti in città ad aprire un conto natalizio. Sapete, niente d'importante ma alla fine dell'anno tutti avevano qualche dollaro da parte. Potevano contarci. Ci dava a tutti una piccola sicurezza e un pizzico di orgoglio in più. Le strade erano piene di allegria". Non quest'anno, replica il nipote. No, non quest'anno.

Come sono andate le cose a Paradise, lo sappiamo bene (e chi non lo sapesse, recuperi subito Bufera in Paradiso e se lo guardi). Ma il Paradiso è davvero qualcosa di irraggiungibile nella vita terrena o è solo nei sogni di qualche benpensante con gli occhi foderati di cuoricini? La risposta è soggettiva e spetta a ciascuno di noi. Certo mi chiedo cosa succederebbe se ognuno (tutti) iniziasse a deporre le armi (fisiche e mentali) per costruire qualcosa di migliore per sé e in parte anche gli altri? Tutto il male alla fine non ha mai portato a nulla e non ha arricchito nessuno. La grande umanità unita potrebbe cambiare il proprio corso con un semplice gesto di autentica unione.

Agli sgoccioli del 2020 viviamo ancora in un mondo lacerato da egoismi e disparità sempre più tragiche e marcate. Ho sempre amato la fiaba di George GalloBufera in Paradiso (1994), e a più di 25 anni dalla sua uscita mi ritrovo a desiderare fortemente di essere parte di quel mondo. Una dimensione dove a dominare è l'altruismo più sincero capace di far emergere in modo naturale il cambiamento al momento giusto della propria vita. Bufera in Paradiso (1994, di George Gallo) è quel nuovo inizio che tutti ci portiamo nel cuore ma che in pochi abbiamo l'ardire (e la possibilità) di seguire (cominciare). Quel tempo adesso è arrivato per tutti. I know I'm just a dreamer but I'm not the only one, vero John?

Bufera in Paradiso, clip

Bufera in Paradiso - ha inizio la rapina in banca
Bufera in Paradiso - il rapinatore Bill Firpo (Nicolas Cage) e Mrs Anderson (Angela Paton)
Bufera in Paradiso - la famiglia Anderson durante la cena della vigilia di natale
Bufera in Paradiso - il direttore della banca di Paradise, Clifford Anderson (Donald Moffat)
Bufera in Paradiso - l'altruismo dei cittadini di Paradise
Bufera in Paradiso - i fratelli Firpo, Dave (John Lovitz) e Alvin (Dana Carvey)
Bufera in Paradiso - i rapinatori si disfano del malloppo 
Bufera in Paradiso - la generosità dei cittadini di Paradise
Bufera in Paradiso - i fratelli di Firpo: Bill (Nicolas Cage), Dave (John Lovitz) e Alvin (Dana Carvey)
Bufera in Paradiso - l'Agente dell'FBI, Shaddus Peyser (Richard Jenkins)
Bufera in Paradiso - la dolce Sarah Collins (Mädchen Amick)
Bufera in Paradiso (1994, di George Gallo)

martedì 24 dicembre 2019

Maudie – Un natale a colori

La locandina del film Maudei - Una vita a colori, e una palla natalizia in stile dell'artista canadese
Dal cinema di Maudie - Una vita a colori al natale e i suoi addobbi giunti direttamente dalla Art Gallery of Nova Scotia, in Canada.

di Luca Ferrari

Pennellate sincere. Una determinazione ammirevole contro tutto e tutti, inclusi i limiti del proprio corpo. La tenera storia di un'artista minuta, Maud Lewis (1903-1970) che con la sua arte colorò di semplicità il mondo. La sua storia è stata portata sul grande schermo da Aisling Walsh nel film Maudie - Una vita a colori (2016) con protagonisti Sally Hawking nei panni della pittrice ed Ethan Hawke, in quelli del burbero marito Everett. Nata e cresciuta nella provincia canadese della Nuova Scozia, oggi l'Art Gallery le ha dedicato una sezione speciale per diffondere la sua arte alle generazioni a venire, anche nel giorno di natale.

"Ho visto e consiglio la visione del film Maudie - Una vita a colori" scrive Pj Gambioli, "La pellicola poetica e toccante, diretta da Aisling Walsh racconta la vita dell'artista canadese Maud Lewis che a causa di una brutta forma di artrite è considerata l'ultima degli ultimi. Eppure questa donna non demorde davanti alla vita e lotta con tutte le sue forze per la propria indipendenza. Grazie all'amore puro che ha in sé, Maudie scioglie il cuore rude dell'uomo che diventerà poi suo marito e con il talento innato per la pittura si riscatta diventando inaspettatamente nota e apprezzata nel mondo. Nessuno, a causa della sua diversità era disposto a darle un centesimo eppure spesso le apparenze ingannano. Da vedere."

Maudie è minuta. Trattata come se non contasse nulla dai familiari. Lei si vede diversamente e trovando la forza per rispondere a un annuncio di lavoro del pescivendolo Everett che cerca qualcuno che badi alla casa, si getta a capofitto in una nuova e a tratti impossibile avventura. In principio l'uomo è scontroso e ingrato. La caccia anche via ma Maud non demorde. Nel pochissimo tempo libero, anche solo per abbellire la casa, inizia a dipingere rivelando un incredibile talento scoprto dall'emancipata Sandra (Kari Matchett), cliente del marito e residente in zona per dei periodi quando abbandona la Grande Mela. L'arte di Maude viene così rivelata al mondo

Vincitrice di sette Canadian Screen Awards (l'equivalente dei nostrani David di Donatello) tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura originale, miglio attore non protagonista e miglior attrice protagonista, Maudie - Una vita a colori (2016, di Aisling Walsh) è una storia universale. Un frammento di esistenza umana capace di andare ben oltre la mera ispirazione. Un film che ha ulteriormente consacrato Sally Hawking (Made in Dagenham, Blue Jasmine, Paddington), portandole in dote anche il prestigioso British Actress of the Year l'anno successivo il trionfo con il "veneziano" La forma dell'acqua - The Shape of Water (2017, di Guillermo Del Toro).

Natale è speranza (Bufera in paradiso), amore (The Holiday - L'amore non va in vacanza), redenzione (A Christmas Carol). Natale è magia (The Polar Express). Natale è sentimenti per cui lottare (The Family Man). Natale è anche cambiamento. Fare spazio a qualcosa di nuovo, dentro e fuori di noi. L'anno passato sul mio albero si è accoccolata una pallina natalizia rotolata nella mia casa direttamente dai lontani tetti verdi di Avonlea (Canada, Prince Edward Island) dove abitano una certa Anna Shirley insieme a Marilla Cutberth e suo fratello Matthew. Quest'anno è toccato all'ars pittorica di Maud Lewis. Oggi guardo il mio albero di natale e penso anche a lei. Oggi il mio natale ha i connotati di una manina e un pennello.

Il trailer di Maudie - Una vita a colori

Maudie - Una vita a colori, Everett (Ethan Hawke) e Maud (Sally Hawkins)
L'arte di Maud Lewis sull'albero di natale  © Luca Ferrari
Maudie - Una vita a colori, la pittrice Maud Lewis (Sally Hawkins)
L'arte natalizia di Maud Lewis sulla stella di natale © Luca Ferrari
Maudie - Una vita a colori, Everett (Ethan Hawke) e Maud (Sally Hawkins)

lunedì 23 dicembre 2019

The Doors, l'adagio di The Severed Garden

The Doors - Pamela (Meg Ryan) e Jim Morrison (Val Kilmer)
La discesa finale negli inferi di Jim Morrison sublimata nell'Albinoniana The Severed Garden a cui Oliver Stone affidò lo spartito per l'epilogo di The Doors (1991).

di Luca Ferrari

Quel giorno. Quel momento rappresentò la fine. Perdita d'innocenza senza possibilità di assoluzione né scivoli per mondi differenti. Adesso era tutto vero. Il dolore. La paura. Le lacrime. La crudeltà soffocata. Adesso non potevo più mentire. Da quel momento non avrei più potuto fare finta che non fosse accaduto niente. Iniziò così. Iniziò con una semplice locuzione e finì con la testa fracassata tra il legno innevato di un domani senza futuro. The Doors (1991, di Oliver Stone) si congeda con la straziante malinconia dell'Adagio di Albinoni riarrangiato in The Severed Garden e poetizzato da Jim Morrison, spirato all'età di 27 anni.

Pamea Coruson (Meg Ryan) lo ha appena trovato senza vita in vasca da bagno nel loro appartamento di Parigi. La faccia sfuocata del cantante americano in primo piano e lei sullo sfondo. Il fuoco s'inverte. La telecamera indugia così fino a trasferirsi nel cimitero monumentale Père-Lachaise, mostrando gli illustri ospiti (Proust, Balzac, Rossini, etc.). "Death makes angels of us all/ And gives us wings/ Where we had shoulders/ Smooth as raven's Claws ... La morte ci rende tutti angeli/ e ci mette ali/ laddove avevamo spalle/ lisce come artigli di corvo" parla scrivendo Jim prima delle ultime inquadrature verso la sua tomba.

Potenza narrativa. L'oscurità umana prende il sopravvento. Jim Morrison lascia i suoi compagni Doors: Ray Manzareck (Kyle MacLachlan), Robbie Krieger (Frank Whaley) e John Densmore (Kevin Dillon) scivolando nelle ombre (demoni) sempre inseguite. "No more money, no more fancy dress/ This other kingdom seems by far the best/ Until it's other jaw reveals incest/ And loose obedience to a vegetable law ... Niente più soldi, niente più bei vestiti/  questo altro Regno sembra di molto il migliore/ finché nell’altra sua fauce non rivelerà l’incesto/ sciogliendo l’obbedienza ad una legge vegetale." Una ferita si fa strada nell'anima spogliata dell'immagine del corpo, diventando ciò che ne resta. Un cammino. Una fine da conquistare.


LETTERE DALL’ADILÀ

Nulla di preparato,
nulla che sia una decisione... Provai
a ripensare
a qualcosa a memoria...
non c'era nulla.
Non c'era un senso,
un collegamento, un utilizzo. Eravamo
tutti là
senza fenomenologia di plurali... A
che cosa ci stavamo urlando?
Tracce celesti nella cenere
che risuonavano minacciose
senza più luci... Non
voglio guardare
cosa stia accadendo
perché tutto è già successo.
Se adesso mi alzassi
per dare un bacio
a un lembo ancora intatto,
che cosa ci potrei scrivere
sopra? Sono arrivato
appositamente a questo punto
della mia vita
e ho ora che le strade
si sono mummificate
nel tradire il concetto
di unione umana, io presto andrò oltre
e allora l'indecisione
non sarà l'ennesimo pasto
lasciato a metà
né una candela autenticata
per colpevolizzare
l'ennesima prigionia arretrata
...
Cerco tra le mie ferite
un significato
diverso dal mio testamento
già ritirato... Intingo
tra le mie dita per disperdere il fieno
immobilizzato
nell'abbandono di tutti
coloro che decisero quell'orrore
per me... Non vi seguirò...
(Venezia, 23 Dicembre 2019)

The Doors, di Oliver Stone

The Doors  (1991, di Oliver Stone)
The Doors - Pamela (Meg Ryan) e Jim Morrison (Val Kilmer)

venerdì 6 dicembre 2019

A qualcuno piace... "Tanti auguri a te"!

A qualcuno piace caldo - I festeggiamenti di Ghette (George Raft)
"Perché è un bravo ragazzo... Nessuno lo può negar!" Auguri di buon compleanno, mio caro. Lo so che A qualcuno piace caldo (1959, di Billy Wilder) ma oggi ti dovrai accontentare. 

di Luca Ferrari

Il Presidente John Kennedy potrà avere anche avuto l'onore di sentirsi cantare "Tanti auguri a te" dalla divina Marilyn Monroe ma non c'è confronto con la festa organizzata dal boss malavitoso Piccolo Bonaparte (Nehemiah Persoff) per il suo fidato uomo della Circoscrizione Sud di Chicago, Ghette (George Raft). In effetti al suo compleanno mancherebbero ancora dei mesi ma come si fa a rifiutare una torta così bella e degli amici che ti vogliono davvero bene? Che volete che vi dica, "nessuno è perfetto", neanche "cineluk - il cinema come non lo avete mai letto."

A qualcuno piace caldo: Perché è un bravo ragazzo

A qualcuno piace caldo - Piccolo Bonaparte (Nehemiah Persoff)