The Family Man - Jack Campbell (Nicolas Cage) e sua figlia, la piccola Annie (Makenzie Vega)
Vai a dormire scapolo milionario a New York, ti risvegli con moglie e figli nella provincia americana. Io scelgo noi. A natale io scelgo sempre The Family Man (2000, di Brett Ratner).
Gli sfavillanti agi del capitalismo prima, la dolcezza di una vita semplice circondata dagli affetti più autentici poi. Uno dei tanti dualismi dell'essere umano cui prima o poi in molti si trovano a dover scegliere anche se, dentro di sé, ognuno conosce già l'unica risposta. Qualcosa che spesso non corrisponde a ciò che si sta vivendo nell'effettiva realtà. Ma cosa succederebbe se avessimo davvero la possibilità di sospenderne una e vivere per un po' di tempo nell'altra? E una volta ritornati, che cosa sceglieremmo? Preparate i fazzoletti, è il momento del cult natalizio The Family Man (2000, di Brett Ratner).
Jack Campbell (Nicolas Cage) è un pezzo grosso di Wall Street. Abita in un lussuoso attico e ha appena trascorso l'ennesima calda serata in dolce compagnia. Sposato con il suo lavoro, è l'inossidabile braccio desto dell'ancor più "dollaroso" Peter Lasseter (Josef Sommer) e pronto all'ennesima fusione a nove zeri. Siamo alla sera della vigilia di natale e mentre tutti sono già con la testa al cenone, incluso il suo vice Alan Mintz (Saul Rubineck), Jack non pensa ad altro che alla buona riuscita dell'operazione. Nel rientrare in casa però, si mette in mezzo a un battibecco per pochi dollari, ed è così che fa la conoscenza di Cash (Don Cheadle).
In apparenza è un ladruncolo. Non è così, e nel tentativo da parte del business-man di offrirsi ad aiutarlo prospettandogli la tipica lezione americana del "lavora duro e anche tu avrai ciò che ho io (tutto, ndr)", Jack pecca d'innocente presunzione e ciò che lo aspetta al suo risveglio non lo potrebbe neanche lontanamente immaginare. L'indomani infatti, la mattina di natale, Jack Campbell non è più solo nel proprio letto king size della Grande Mela, ma dorme in una modesta abitazione del New Jersey a fianco dell'ex-fidanzata Kate Reynolds (Tea Leoni) con cui è sposato e hanno due figli: Annie (Makenzie Vega) e Josh (Jake/Ryan Milkovich), che immancabili li svegliano urlanti e festanti per aprire i regali.
Jack è incredulo per non dire scioccato. La sola idea che gli viene in mente è prendere la macchina e con ancora indosso il pigiama andare a New York City, credendo di ritrovare appartamento e posto di lavoro. Non è così. Non lo è più, almeno per il momento. L’incontro con Cash a bordo della sua ormai ex-Ferrari non lo aiuta a inquadrare meglio la cosa. Ci dovrà arrivare da solo a capire tutto. Quanto gli ci vorrà, non è un problema. Si rimette dunque al volante per tornare a quella che è una nuova vita. Una vita dove lo aspetta una moglie preoccupata (mattinata di natale sparito da ore, fate un po’ voi) e due bambini.
Jack comincia una vita di cui non sa nulla e dovrà rapidamente unire i pezzi per aggiornarsi, lavoro incluso. Qui è un venditore di gomme per auto presso la ditta del suocero Ed (Harve Presnell). Per fortuna che in suo soccorso c’è sempre l’amico di una vita, Arnie (Jeremy Piven). Basterà a trasformare un uomo abituato a vivere in grande stile in un modesto uomo di famiglia che si veste ai Grandi Magazzini? L’imprese è dura. Sotto quel modesto tetto però, c’è una donna fantastica di cui Jack era innamorato e che ancora oggi è una moglie fedele e sinceramente realizzata per il semplice fatto di aver costruito una famiglia insieme a lui.
Jack alterna momenti di estrema dolcezza a ripensamenti e rimpianti, tanto da "rischiare" di tradire Kate con l'avvenente Evelyn Thompson (Lisa Thornhill), e riuscendo un po' per caso a ritornare al cospetto di Lasseter e il mite Minz, oggi più agguerrito e ringhioso che mai. Ma questo non è il tempo della spietata New York. Questo è il momento del caldo New Jersey e Jack Campbell, giorno dopo giorno, sta diventando qualcosa di diverso. Una persona migliore? Troppo facile dirlo. Di sicuro una persona che è in grado di mettere nella giusta prospettiva ogni aspetto della propria esistenza e prendere ogni decisione non guidato dal solo verde dei dollari.
La vita scorre placida. Siamo alle battute finale della sua vita familiare. Jack ha capito che la "sbirciatina" è al suo epilogo. Va nella cameretta dei suoi figli. Li carezza. Li bacia. Semplicemente li osserva con tenerezza. Si siede accanto a sua moglie. Esce di casa e inizia a nevicare. Uno dopo l'altro, i fiocchi si posano tutt'intorno e sopra di lui. Jack chiude gli occhi e se ne va a dormire. Al suo risveglio la sua vita tornerà ad essere ciò che era per davvero. Non ha sognato. Lo ha vissuto per davvero. Se adesso qualcosa potrà cambiare e ritornare sui binari di ciò che gli è stato appena concesso, adesso dipende tutto da lui.
Ho amato The Family Man fin dalle prime volte che lo vidi, in parte per Nicolas Cage (Via da Las Vegas, Face Off, Lord of War) che ho sempre apprezzato, ma soprattutto per il calore di una storia che anno dopo anno non smette di commuovere. Non sono mai stato neanche vicino a essere uno spregiudicato uomo d'affari che smuove milioni di dollari ma per molti anni ho barcollato convinto di appartenere a una vita fatta di sacrifici senza nessun legame sentimentale, seppur desiderandolo dentro. Semplicemente non ero pronto. Semplicemente dovevo fare la mia strada. Semplicemente dovevo fare la mia inevitabile e lunghissima sbirciatina nell'oscurità ancora incompresa. The Family Man non è solo un film immerso nella calda atmosfera natalizia, e ha sempre molto da insegnare. Jack Campbell è sicuro di sé ma qualcosa di fragilmente sentimentale è rimasto dentro di lui. Qualcosa di quando era solo innamorato della sua Kate e sognava una vita insieme a lei. Quell'uomo adesso ha la sua chance ma dovrà ricominciare da zero e riabituarsi a un mondo che non pensava gli sarebbe mai più capitato. Giorno dopo giorno però, si renderà conto che un vestito di alta sartoria non è la felicità agognata. Giorno dopo giorno, capirà che il calore di una donna che ti ama davvero non è neanche paragonabile al fruscio sonante di un superattico a New York City.
Con la sceneggiatura di David Diamond e David Weissman, cui è fin troppo evidente la strizzatina d'occhio a un altro cult natalizio, La vita è meravigliosa (1946, di Frank Capra), il film si snoda come un metafora esistenziale. Tutti abbiamo una vita che abbiamo abbandonato in favore di un'altra e forse tutti vorremmo poterla vivere per un periodo. Ma che succederebbe se dovesse succedere per davvero, oltre tutto senza averlo chiesto? Molte le scene toccanti, a cominciare dalla piccola Amy, che non riconoscendo più il suo affettuoso papà, gli tocca la faccia convinta che sia un alieno, con la speranza quanto meno che le sappia preparare il cioccolato caldo.
Kate poi, è il trionfo della femminilità. Una Donna nel senso totale. Lavora e guadagna poco ma non si arrende mai. Sinceramente innamorata, conscia dei tanti sacrifici fatti, non si fa abbindolare dalla superficialità del mondo. Tutto ciò che chiede è invecchiare nella casa in cui sta vedendo crescere i suoi figli. La delusione sul volto quando Jack non le consegna il regalo di anniversario è una pugnalata al cuore, poi attenuata dall'amore che suo marito riesce davvero a farle sentire, e così dicendogli gli rivolge: "Ti amo. E questo è più importante per me del nostro indirizzo”. A darle dolcezza e forma, la newyorchese Tea Leoni (Holliwood Ending, Dick e Jane operazione furto, Tower Heist - Colpo ad alto livello)
Natale 2018. Inutile pensare al proprio credo e simili, il natale non passa mai inosservato dentro ciascuno di noi. Possiamo aver dimenticato tanti giorni della nostra vita ma saremmo tutti in grado di ricordare molti natali e il farsi ispirare da The Family Man (2000, di Brett Ratner) di sicuro è uno dei migliori regali che ciascuno potrebbe fare a se stesso/a. E se un giorno, magari proprio in aeroporto, vi troverete dinnanzi a una decisione cruciale per la vostra vita, ricordate cosa disse Jack a Kate: "So che possiamo continuare con le nostre vite, ce la caveremmo benissimo, ma io ho visto quelle che potremmo essere insieme e scelgo Noi". E a quel punto, tu cosa risponderesti?
The Family Man, il trailer
The Family Man - Jack (Nicolas Cage) e Kaye (Tea Leoni) all'inizio della loro storia
The Family Man - Jack Campbell (Nicolas Cage), uomo potente a Wall Street
The Family Man - il misterioso Cash (Don Cheadle)
The Family Man - la famiglia Campbell al risveglio nella mattina di natale
The Family Man - un Jack (Nicolas Cage) pensieroso cerca di adattarsi alla sua nuova vita
The Family Man - Jack Campbell (Nicolas Cage) e la figlia Annie (Makenzie Vega)
The Family Man - Kate (Tea Leoni) e Jack (Nicolas Cage) all'inizio di una nuova giornata insieme
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