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lunedì 31 dicembre 2018

Il ritorno di Mary Poppins

Mary Poppins (Emily Blunt) è tornata!
Mai fermarsi alle apparenze. Credere sempre oltre l'impossibile. Maestra di vita? No, una semplice e decisa tata. E' giunta finalmente l'ora de Il ritorno di Mary Poppins (2018, di Rob Marshall).

di Luca Ferrari

Il mondo adulto e le sue pene. I conti. Il lavoro. Le preoccupazioni. Un tutt'uno in bilico sulle proprie spalle mentre i bambini ti chiedono perché, con sorrisi e vis(ett)i lunghi. Talvolta è davvero troppo. Talvolta c'è davvero bisogno di aiuto. E se in apparenza nessuno è prodigo di tenderti una mano, forse è il caso di osservare meglio il mondo che ci circonda, dando magari anche una sbirciatina nel cielo. Chissà, qualcuno potrebbe essere in vena di una gradita sorpresa. Fuori le carte, lei è tornata e la stavamo aspettando davvero tutti. E' finalmente arrivato il giorno de Il ritorno di Mary Poppins (2018, di Rob Marshall).

Michael Banks (Ben Whishaw) non è più un ragazzino. Rimasto vedovo per la perdita dell'amata moglie, è ora il solo sostegno per i suoi tre figlioli John (Nathanael Saleh), Annabel (Pixie Davies) e il più piccolo Georgie (Joel Dawson). A dargli manforte in questo difficile momento della sua vita, la sorella Jane (Emily Mortimer) e la fedele cameriera Ellen (Julie Walters). Adesso però c'è un'ultreriore grana. La banca stessa presso la quale è impiegato e dove il padre George era un importante funzionario, minaccia di portargli via la casa di famiglia in via dei Ciliegi se non dovesse estinguere l'intero debito contratto con la suddetta entro pochi giorni.

L'unica soluzione sembrano delle vecchie azioni dell'istituto di credito, al momento però introvabili. E' a questo punto che Michael, in preda ai timori e sconforto, prende a calci la sua stessa infanzia e il suo passato da pittore. Così, nel tentativo di trovare ciò che gli consentirebbe di salvare la propria abitazione, inizia a disfarsi di ogni cosa, incluso il vecchio aquilone. A zonzo nel parco, i piccoli Banks iniziano a inseguirlo complice il vento. Buon per loro che in soccorso arrivi il simpatico e gentile lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda). Ma anche quando le sue braccia sembrano subire la potenza eolica, ecco dal cielo apparire lei, Mary Poppins (Emily Blunt), all'altro capo del balocco.

Alla porta dei non-più-piccoli Jane e Michael, si ripresenta dunque lei e come sempre c'è un gran da fare. Si, anche coi bambini. Come parecchio tempo prima, comparve dal nulla e così accade oggi. A capo della banca intanto, non ci sono più direttamente i Dawes ma un nipote arraffone e spietato, Mr Wilkins (Colin Firth). Dietro i suoi modi gentili infatti, si nasconde un piano ben preciso. John, Annabel e Georgie lo capiscono prima del loro papà, ma un'incursione spregiudicata non farà che peggiorare le cose. Cosa potrà fare dunque Mary Poppins? Qualche tuffo nel fantastico sarà anche un'esperienza incredibile per i piccini ma non impedirà ai Banks di ritrovarsi senza un tetto sopra la testa.

Mary Poppins non è una sprovveduta. La sua vera forza non è la presunta magia. Il mondo sarà anche popolato da squali e lupi senza pietà ma non sono certo gli unici abitanti. E' pieno di coraggiosi e semplici persone della porta accanto pronti a incoraggiarti e a mettere a disposizione la propria bicicletta. Si, il mondo è un nido di vipere ma nel cielo è pieno di aquile buone pronte a planare, afferrarle e lanciarle lontane. Si può essere felici anche pulendo lampioni. Si può essere felici anche senza vivere per accumulare denaro sonante. Immaginazione e realtà non sono nemiche. Ognuna può ispirare l'altra. Insieme si può fare molto insieme e Mary Poppins è qui per questo.

Acuta. Osservatrice. Mai preponderante. La Mary Poppins "Bluntiana" è una donna che non ama troppo apparire. Sa di avere una missione ben precisa e non arretra di un millimetro dal suo proposito. Non si fa impressionare dalle difficoltà né dal malessere del "piccolo" George. Come la sua predecessore "JulieAndrewsiana", non è generosa in spiegazioni. Appare quando è il momento. Scompare senza badare ai saluti. Mary Poppins va controcorrente. Se fosse di questo mondo contemporaneo, non avrebbe account sui social. Forse si limiterebbe a concedere ai veri amici la possibilità di filmarla mentre scompare tra le nuvole col proprio ombrellino e nulla di più.

Si è presa un grande (enorme) impegno e responsabilità l'attrice londinese Emily Blunt (Il diavolo veste Prada, Il pescatore di sogni, Into the Woods). Un passo falso e l'avrebbero massacrata, invece no. Scende dal cielo in eleganti tacchi. Anche quando mancano pochi minuti al baratro, mantiene la calma, prima ispirando la reazione e poi dando il giusto supporto. La realtà non è l'unico modo di affrontare il mondo, rinunciare ai colori più fantastici significherebbe fare di un giardino un semplice pezzo di terra. E tutti sappiamo che ci crescono fiori, ci svolazzano insetti, ci cade la pioggia. La meraviglia è alla portata di tutti, basta avere la forza di cercarla e goderne.

Mrs Blunt a parte, l'attesa più grande era tutta per Dick Van Dyke, lo spazzacamino Bert di Mary Poppins (1964, di Robert Stevenson) e il pubblico è stato ripagato con una performance allegra e giustizialista. Inutile negarlo. Fa davvero impressione rivederlo al fianco di Mary Poppins più di cinquant'anni dopo. Altro personaggio interpretato, ma carisma da vendere a dispetto dell'età molto avanzata. La sua figura è autoritaria e umana. La sua figura è un'ulteriore dose di ottimismo nei confronti dei meno forti. Anzi, sfatiamo un mito negativo. Le persone come Wilkins sono solo avide e sleali. Nella vita però, come nel grande schermo, c'è chi crede in un mondo differente e agisce perché questo viva il più possibile.

Attore più che altro teatrale, è stata un'autentica sorpresa il "lampionaio" Lin-Manuel Miranda. Un amico fidato che mai ti tradirebbe. Lui li conosceva già i Banks e per Jane in particolare ha sempre avuto una devota ammirazione. Adesso è più grandicello. Il suo è un lavoro in apparenza umile eppure questo giovane uomo mai si sente tale. Il mondo lo ha inquadrato bene, così come i valori per cui vale la pena vivere e sorridere. Meno incisiva ma con molto da insegnare sulla sua figura, la pluri-premiata Meryl Streep nei panni di Topsy, cugina di Mary Poppins. Poche parole. Poche scene, eppure tanta e semplice saggezza da tramandare nel cuore dei tre bambini.

Infine due parole anche sul regista. Se Emily Blunt aveva la responsabilità di ridare magia ala persona di Mary Poppins, Rob Marshall (Chicago, Memorie di una geisha, Into the Woods) aveva sulle spalle tutta la storia, per altro ben coadiuvato dallo sceneggiatore David Magee (Neverland - Un sogno per la vita, Vita di Pi). Il suo racconto non punta a scioccare. Una storia semplice che dialoga alla grande tra lacrime di commozione, sorrisi e meraviglia. Una fiaba quasi dal sapore antico ma con molti (soprattutto) richiami all'epoca contemporanea.

Il ritorno di Mary Poppins (2018, di Rob Marshall), fuoco alle polveri come avrebbe detto l'Ammiraglio Boom di Sua Maestà. Inutile dirlo, riprendere un personaggio unico come Mary Poppins era ed è una sfida difficile. Nessuna volontà di fare remake, ma semplicemente una nuova storia sempre tratta dai libri di Pamela L. Travers. Confrontare i due film sarebbe futile. Tutto diverso. Mondo, interpreti e persino ambientazione storica. La scintilla che l'opera di Stevenson seppe accendere scalda incontrastata e non smetterà mai di farlo. Il ritorno della tata è una sincera cascata di ottimismo. Un monito contro il carrierismo sfrenato, aprendo le porte all'unione di una famiglia capace di restare forte contro anche le avversità peggiori.

Sono andato al cinema Rossini di Venezia per chiudere il mio 2018 cinematografico con Il ritorno di Mary Poppins (2018, di Rob Marshall). Di questa visione mi porterò sempre dietro le lacrime di un padre che ammette sofferente davanti ai propri figli la sua (estrema) difficoltà nel venire fuori dal baratro. Ricorderò con amore una piccola creatura che mi passava davanti correndo mentre la sua dolce mamma lo inseguiva, e una donna poco distante incinta che regalava alla sua futura figlia un batuffolo di magia Disneyana. Rivedendo nella mia mente le immagini e parole de Il ritorno di Mary Poppins, penserò anche a una città globale come Londra, emblema di un mondo variegato, complesso e talvolta spietato verso il quale bisogna decidere come porsi, osservarlo e viverlo. Non ci sono solo i numeri e la globalizzazione, ci sono anche i sorrisi e gli aquiloni. E se ricominciassimo proprio da qui, facendoli librare nel cielo?

Il trailer de Il ritorno di Mary Poppins


Il ritorno di Mary Poppins - l'arzillo e anziano sig. Dawes jr. (Dick Van Dyke)
tra la tata Mary Poppins (Emily Blunt) e Jack (Lin-Manuel Miranda)
Il ritorno di Mary Poppins - il lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda) guardato con meraviglia da Mary Poppins (Emily Blunt) e i piccoli Georgie (Joel Dawson), Annabel (Pixie Davies) e John (Nathanael Saleh)

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