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martedì 23 aprile 2019

Casablanca (1942), viva la libertà

Casablanca - Yvonne (Madeleine Lebeau) canta commossa la Marsigliese
Combattere per la libertà contro la tirannia, sempre. Oggi anche più di allora. Casablanca (1942, di Michael Curtiz) è sempre lì, a cantarcelo "LaMarsigliesamente" nel cuore e all'anima.

di Luca Ferrari

Suonate la Marsigliese, suonatela!  incita all'orchestra il partigiano Victor Laszlo dinnanzi ai cori nazisti nel locale di Ric Blaine, a Casablanca, zona franca non ancora occupata dalla truce mano di Hitler. Dietro le quinte il presunto indifferente proprietario dà il via libera. Ecco allora ergersi un corso deciso contro la tirannia, salendo di volume fino a zittire gli odiati nemici in divisa militare. Epica cinematografica. Una scena memorabile che ancora oggi fa venire la pelle d'oca. Un oggi dove correnti nazional-fasciste sono sempre più vive. Oggi, anche più di ieri, c'è bisogno degli eroi di Casablanca (1942, di Michael Curtiz).

Fuggito dai campi di concentramento, l'audace Victor Laszlo (Paul Henreid) è arrivato a Casablanca insieme alla moglie, Ilsa (Ingrid Bergman). Raggiungere il Portogallo e poi gli Stati Uniti però, non è cosa facile, anche per uno come lui. Nella città marocchina infatti, non ancora inglobata nella Francia collaborazionista di Vichy, sono già arrivati i nazisti guidati dal Maggiore Henirich Strasser (Conrad Veidt). L'unica possibilità di fuga paiono essere dei visti, rubati proprio ai tedeschi, e arrivati nelle mani di Rick Blaine (Humprey Bogart), proprietario dell'omonimo Café Americanin. Un uomo, in apparenza disinteressato a prendere posizioni politiche, ma da un passato "alleato".

La trattativa è appena agli inizi quand'ecco che Strasser e i suoi ufficiali iniziano fieri a intonare canzoni del Terzo Reich. Tutti le ascoltano senza fare nulla. Tutti le ascoltano infastiditi e impotenti, incluso il Capitano della gendarmeria locale, Louis Renault (Claude Reins), di supporto ai futuri occupanti, e l'alticcia e abitudinaria cliente, Yvonne (Madeleine LeBeau). Tutti come detto, ascoltano abbandonati a se stessi. Tutti meno lui, Victor Laszlo. Sotto gli occhi dell'amata moglie, lascia Blaine e parte come un razzo verso l'orchestra intimando loro di suonare la Marsigliese. I musicisti non sanno che fare. Gurdano il loro padrone che, molto poco neutralmente, acconsente.

E' l'inizio di una scena memorabile della settima arte. Spronati dallo stesso Strasser, i nazisti provano ad alzare la voce ma è poca cosa. Tutta la clientela del Rick's Café Américain va dietro a Laszlo, inclusa la chitarrista tzigana (Corinna Mura). I tedeschi alla fine si arrendono, e si siedono scoraggiati. La Marsigliese intanto va avanti e al coro si unisce anche lei, Yvonne. Si, lei. L'emblema del facile vendersi a chi le offre da bere a prescindere dalla bandiera, riscopre il suo orgoglio francese e intona l'inno della sua patria fino alle lacrime (sue e di chi la guarda, ndr) per poi chiudere la performance collettiva con un memorabile: Viva la libertà! 


Non si può dire di conoscere né di essere appassionati della settima arte senza aver visto (e amato) Casablanca, 1942, di Michael Curtiz). Un film che ha segnato un'epoca e la cui scena qui raccontata ne incarna il cuore più sfaccettato. Semplicemente c'è tutto. Coraggio, astuzia, passione, sottomissione e ribellione. Una scena memorabile dove le parole dell'inno nazionale francese hanno il sacro potere di risvegliare per sempre la forza di dire no all'oppressore, qualunque esso sia. Ne vengono tutti coinvolti. Da quelli più decisi (Laszlo), a quelli più sornioni (Rick) e via via tutti coloro che dal silenzio passano a lasciare esplodere la propria ugola.

E poi c'è ovviamente c'è lei, Yvonne. Sempre un po' alticcia. Sempre alla ricerca di qualcuno che le offra un drink, e fa niente se questo onore oggi è toccato a un ufficiale tedesco. Quando Laszlo si avvia deciso verso i musicanti, lei se ne sta accasciata su se stessa a rigirarsi nei pensieri e nell'alcol, ma ecco che quando le note e le parole conquistano la ribalta, qualcosa dentro di lei scatta e si accende. Dirompente. Deciso. Irrefrenabile. Il sangue francese. L'eredità illuminista della libertà irrompe fino alla commozione più lacrimosa. Yvonne alza la voce e canta anche lei La Marsigliese. Yvonne ha deciso che anche lei combatterà la tirannia. 

Manca un mese oramai alle elezioni europee e il vecchio continente ha dimenticato la sua Storia. Guarda avanti sospinta da di intolleranza. La Brexit non è bastata per far capire quando non si arrivi da nessuna parte senza unità.. Fino alla fine della II Guerra Mondiale l'Europa era sempre in guerra tra di sé, poi qualcosa cambiò ma oggi, in un drammatico vuoto politico delle Sinistre partigiano-rivoluzionarie, colpevoli di aver smarrito il significato e l'impegno di formare un'autentica democrazia popolare, ci consegnano a rozzi doganieri più interessati a erigere muri e aumentare la militarizzazione della società per il proprio bieco interesse.

Casablanca (1942, di Michael Curtiz) non può essere considerato un semplice film. Non lo è. Rivederlo ha sempre l'effetto di una scossa. Nel corso della II Guerra Mondiale moltissimi uomini, donne e giovani morirono perché credevano nel massimo ideale umano: la libertà. Oggi, la diamo per scontata. Per certi versi oggi siamo più schiavi di una volta eppure sembra che a (quasi) nessuno interessi davvero. Oggi, dinnanzi a un sopruso, se qualcuno si alza per controbattere viene abbandonato a se stesso. Oggi il popolo ha perso la sua capacità di abbattere perfino la tirannia della porta accanto. Se oggi un Victor Laszlo provasse a zittire i canti nazisti, resterebbe da solo e sarebbe subito arrestato. Non in quegli anni. Non al tempo di Casablanca dove si era disposti a tutto nel nome della libertà.

Casablanca, la scena della Marsigliese

Casablanca - Rick Blaine (Humprey Bogart) assiste all'inizio dei cori tedeschi
Casablanca - gli ufficiali cantano e fanno propaganda del Terzo Reich
Casablanca - il Capitano collaborazionista Louis Renault (Claude Rains)
Casablanca - Victor Laszlo (Paul Henreid) e Rick Blaine (Humprey Bogart
Casablanca - una spenta Yvonne (Madeleine Lebeau) seduta al tavolo del "nemico"
Casablanca - un'ammirata-preoccupata Ilsa Lund Laszlo (Ingrid Bergman)
Casablanca - Laszlo (Paul Henreid) va dai musicisti intimandogli di suonare La Marsigliese
Casablanca - gli orchestranti si girano verso Blaine per avere o meno il via libera e...
Casablanca - ... il presunto neutrale Rick Blaine (Paul Henreid) acconsente!
Casablanca - Victor Laszlo (Paul Henreid) inizia a cantare e dirigere la Masrigliese
Casablanca - la chitarrista (Corinna Mura)
Casablanca - il Maggiore Heinrich Strasser (Conrad Veidt) prova ad alzare la voce
Casablanca - i clienti del Rick's Café Américain in piedi a cantare La Marsigliese
Casablanca - Strasser (Conrad Veidt) subisce il volume corale della Marsigliese
Casablanca - i tedeschi abbandonano "la sfida canora"
Casablanca - Laszlo (Paul Henreid) e gli altri francesi proseguono fieri a cantare La Marsigliese
Casablanca - Yvonne (Madeleine Lebeau) si unisce alla folla nel canto della Marsigliese
Casablanca - Ilsa Lund Laszlo (Ingrid Bergman) assiste alla performance rivoluzionaria
Casablanca - Victor Laszlo (Paul Henreid) canta a pieni polmoni la Marsigliese
Casablanca - Ilsa Lund Laszlo (Ingrid Bergman), una donna fiera e innamorata
Casablanca - la chitarrista (Corinna Mura) e la clientela cantano La Marsigliese
Casablanca - la clientela francese canta fiera la Marsigliese
Casablanca - Victor Laszlo (Paul Henreid) dirige il popolo nel canto libertino della Marsigliese
Casablanca - Yvonne (Madeleine Lebeau) grida: "W la libertà"...
Casablanca - ... e Strasser (Conrad Veidt) e i "suoi" non gradiscono!
Casablanca - Victor Laszlo (Paul Henreid) e il resto della clientela finiscono la performance canora
Casablanca - i francesi esultano di gioia e ardore patriottico, ispirati dalla Marsigliese

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