Paperino, Paperone, Gastone e Paperoga alla Mostra del Cinema © Disney |
Palazzo del Cinema (Lido di Venezia). Paperon de’ Paperoni è in sala stampa per presentare il film Vita da Paperi con protagonisti Gastone e Paperino. Fantasia mescolata alla realtà. È la storia Zio Paperone alla conquista del Leone d’Oro, scritta e disegnata dal fumettista veneziano Giorgio Cavazzano e pubblicata per la Walt Disney sul settimanale Topolino il 31 agosto 1986, un giorno dopo l’inizio della 43° edizione della festival.
La vicenda narrata da Cavazzano inizia fuori da un cinema di Paperopoli con Paperino, lo zio miliardario e i tre nipotini Qui, Quo e Qua. Paperone non sembra troppo entusiasta del mondo del grande schermo ma è sufficiente che vengano pronunciate le parole “Leone d’Oro”, ed ecco che l'iniziale indifferenza muti in bramosia d'ulteriore ricchezza. E a dispetto delle presunte difficoltà di girare un film, la replica dell’inarrestabile De’ Paperoni è inequivocabile: “…difficile come scavare a mani nude nel Klondike?”.
Tornato nel suo amato deposito prende carta, penna e francobollo (a tariffa ridotta) per contattare direttamente l’allora direttore della Mostra, Gian Luigi Rondi (1971-72, 1983-86), ribattezzato per l’occasione Gian Luigi Tondi.
Esaminata e accettata la proposta, il noto critico cinematografico dai gusti un po’ antichi si congeda con questa epica frase: “E ora per rilassarmi mi gusterò un bel film cecoslovacco con sottotitolo in eschimese. Peccato che duri solo sette ore!”.
Per fare un film ci vuole un regista. Viene contattato l’affermato Stiven Stillberg, già passato quest’ultimo (dicasi Steven Spielberg) sotto le trasformazioni disneyane in un’altra indimenticabile storia, Paperinik divo del cinema (29 aprile 1984), dove Paperone affidava a Luke Splitberg le redini del suo kolossal.
La cifra richiesta però crea un infarto al magnate con il buon Stiven che dinnanzi allo svenimento domanda incredulo: “Che strani rumori. Credete sia umano?”. A sedere dietro la telecamera allora, passa Paperone stesso, nel nome della super economia ovviamente e vengono arruolati come attori tutti i familiari. Immancabili battibecchi tra Paperino e il fortunello Gastone, e l'aiutante tuttofare di Nonna Papera, Ciccio, che in coppia con Paperoga fanno a gara a chi ne combina di più.
La cifra richiesta però crea un infarto al magnate con il buon Stiven che dinnanzi allo svenimento domanda incredulo: “Che strani rumori. Credete sia umano?”. A sedere dietro la telecamera allora, passa Paperone stesso, nel nome della super economia ovviamente e vengono arruolati come attori tutti i familiari. Immancabili battibecchi tra Paperino e il fortunello Gastone, e l'aiutante tuttofare di Nonna Papera, Ciccio, che in coppia con Paperoga fanno a gara a chi ne combina di più.
Arriva finalmente il gran giorno. Ad accogliere gli ospiti internazionali all’aeroporto di Venezia c'è Tondi in persona. Gastone non fa tempo a salire sul taxi acuqatico che trova subito centomila lire per terra. Ma si dovrà accontentare di questa botta di fortuna senza poterla valorizzare al Casinò del Lido, chiuso per l’occasione per “legittima difesa”.
La parodia disneyana prosegue con l’incontro della banda dei Paperi con altre celebrità, a cominciare dal regista Felini, regista di Botto e mezzo, a cui De’ Paperoni promette un biglietto a metà prezzo mentre si perde nella visione del Leone d’Oro, commentando con un eloquente: “Che animale magnifico! Peccato che non viva allo stato libero!”.
Sul red carper intanto sfila Clint Ovestwood con la sua mascotte (un cavallo), quindi sommersa da telefoni si vede Federica Buoniaccordi (la conduttrice televisiva Enrica Bonaccorti) e sulla spiaggia dell’Excelsior Paperino e Gastone vengono travolti dai fan a caccia di autografi dei divi Adriano Cementano e Carlo Verdino.
È la sera della prima in Sala Grande. Paperone saluta il pubblico che risponde entusiasta. Inizia la proiezione. Come andrà a finire? Sss, silenzio in sala....
È la sera della prima in Sala Grande. Paperone saluta il pubblico che risponde entusiasta. Inizia la proiezione. Come andrà a finire? Sss, silenzio in sala....
Zio Paperone alla conquista del Leone d'Oro - il direttore Gian Luigi Tondi (Rondi) © Disney |
Zio Paperone alla conquista del Leone d'Oro - Paperoga, De' Paperoni e Gian Luigi Tondi © Disney |
Zio Paperone alla conquista del Leone d'Oro - La prima di Vita da Paperi (da sx) Paperoga, Gastone, Paperino, Paperone e Gian Luigi Rondi © Disney |
Zio Paperone alla conquista del Leone d'Oro - La prima di Vita da Paperi © Disney |
Peccato che il film descritto tanto in pompa magna si rivela girato e montato malissimo, con la telecamera traballante e scene senza senso, tanto che il pubblico fischia a gran voce e Rondi fa sospendere la proiezione dopo 5 minuti con i paperi che vengono buttati fuori a calci. Paperone rivela di aver previsto tutto e che aveva fatto apposta per poter farsi una vacanza gratis a Venezia, resosi conto che non sarebbe mai riuscito a girare un grande film a basso costo. Un finale completamente idiota e OOC: prima di tutto perché i registi e gli attori invitati al festival di Venezia non sono affatto spesati tutto e secondo perché Paperone, come si vede chiaramente in un sacco di altre storie, non interromperebbe mai i suoi affari per farsi una vacanza (è allergico all'idea) anche se gratis. Per non parlare di quanto ne risenta la sua immagine... insomma, Cavazzano è un grande autore ma questa storia fa pena, è solo una scusa per inserire un sacco di celebrità versione topolinese.
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