Mostra del Cinema, due sedie vuote riservate... © Luca Ferrari |
di Luca Ferrari
Prima ancora dei film e del glamour, la Biennale di Venezia e la Mostra del Cinema sono scese in campo per la libertà di espressione. Nella conferenza stampa inaugurale le prime parole del direttore artistico Alberto Barbera sono state rivolte a Oleg Sentsov e Mahnaz Mohammadi. Nella giuria internazionale dei film in concorso (Venezia 71) sono state lasciate simbolicamente due sedie vuote per sancire la solidarietà verso la regista iraniana e il collega ucraino, ingiustamente incarcerati, sperando che l’eco veneziano possa contribuire ad aprire la porta della cella di entrambi.
Mahnaz, iraniana classe ’77. Oleg, ucraino classe ’76. Luca, italiano classe ’76. Io mi trovo al Lido di Venezia. Posso criticare anche amaramente il mio Governo così come scendere in piazza senza conseguenze estreme. Per i miei suddetti coetanei non è lo stesso. Attualmente si trovano in carcere. Lei nel tristemente noto Evin, lui a Mosca in attesa di processo.
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La situazione è assai complessa ed è difficile immaginare tempi brevi per il rilascio di entrambi. Il 7 giugno scorso Mahnaz, attrice e documentarista dei celebri Without Shadows e Travelogue, è stata arrestata dalle autorità locali per la quarta volta in sette anni con l’accusa di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale e propaganda contro il governo iraniano, quindi condannata a cinque anni di prigione, già aumentati a sette. La Film Directors’ Guilde francese (SRF) ha promosso una petizione firmata da centinaia di registi da tutto il mondo inclusi Asghar Farhadi, Xavier Dolan, il Leone d'oro alla carriera 2013 William Friedkin e Céline Sciamma, oltre a molti festival e associazioni di cinema.
Autore dei corti A Perfect Day for Bananafish, The Horn of a Bull e del lungometraggio Gaamer, Sentsov, contrario all’annessione della Crimea da parte della Russia, è stato arrestato lo scorso 11 maggio dai Servizi Segreti di Mosca con l’accusa di atti terroristici . Il regista è stato portato nella capitale russa dove rischia una pena fino a vent’anni di detenzione. Nonostante un appello promosso dalla European Film Academy firmato da 20 registi tra cui Pedro Almodovar, Ken Loach, Mike Leigh e il due volte premio Osca, Roberto Benigni, gli è stato negato il rilascio su cauzione e rimarrà in prigione fino a ottobre, quando si terrà il processo.
Mostra del Cinema, ha inizio una proiezione © Luca Ferrari |
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