La Trattativa (2014, di Sabina Guzzanti) |
di Luca Ferrari
Una mafioso con coppola e lupara con su scritto sotto Repubblica Italiana. Non si può non cominciare dalla locandina del nuovo lungometraggio di Sabina Guzzanti, La Trattativa, film presentato nella sezione "Fuori Concorso" della 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un viaggio di oltre un’ora e mezza in quanto più di marcio ci sia sotto la flebile e stantia patina della fasulla democrazia italiana collusa con la mafia. Uno stato ancora incapace di voltare pagina. Uno stato sceso a patti con brutali assassini che hanno falciato senza pietà uomini integerrimi che si sono battuti per la verità e la giustizia.
Al centro del nuovo lavoro dell’ostracizzata Guzzanti, la trattativa Stato-Mafia. Una realtà indiscutibile dove le ipotesi non trovano posto (se non nel finale dove la regista e i suoi collaboratori immaginano cosa ci fosse scritto nella famosa agenda rossa dell’assassinato giudice Paolo Borsellino) ma si uniscono i pezzi di un puzzle che il popolo ancora non conosce o non vuole vedere. Dagli anni Settanta fino alla metà degli anni Novanta l’Italia fu teatro di stragi ed esplosioni. Una realtà anestetizzata da un liberismo che altro non fece se non stringere le tenaglie invisibili di una dittatura fondata sul ricatto, l’estorsione e l’omicidio.
Utilizzando un’originale formula cinematografica basata su filmati d’epoca, rappresentazioni teatrali di ciò che accadde con gli stessi attori a scambiarsi i ruoli, passando da malavitosi a forze dell’ordine, La Trattativa entra nel vivo. Si assiste ammutoliti alla proiezione. Non si può non piangere né non provare una rabbia incontenibile dinnanzi all’omertà che ha segnato la storia della seconda Repubblica. E se a qualcuno fosse sfuggito, l’Italia è in guerra. Non ci sono le barricate nelle strade e non ci si spara apertamente ma sempre scontro è. Uno conflitto deciso dai piani alti della politica e che, cosa assai grave, non intende porvi la parola fine. Non c’è miglior segreto di qualcosa messo alla luce del sole, ed è quello che è avvenuto e sta accadendo in Italia.
Dalle terribili esecuzioni dei giudici Falcone e Borsellino ai primi grandi arresti dei boss di Cosa Nostra, passando per le successive esplosioni, l’allucinante soppressione del regime di carcere duro del 41bis. Un’azione quest’ultima non contestata nemmeno dalle più alte cariche dello Stato. E poi, c’è lui. L’ex-premier Silvio Berlusconi, il cui partito Forza Italia venne creato (e deciso) per un unico e solo grande scopo: permettere la connivenza più pacifica e manipolatrice della mafia. Una realtà fuori da ogni logica e che solo in Italia può continuare a convivere senza che prenda corpo una vera rivoluzione.
“Non è neanche passata mezz’ora dalla fine dell’anteprima stampa del film La Trattativa (di Sabina Guzzanti) e sono ancora scosso. Ripenso ai volti di tutti quei morti ammazzati. Nella mia mente echeggiano parole come P2, Totò Riina, Massoneria, Silvio Berlusconi, Bernardo Provenzano, Marcello Dell’Utri, strage di Capaci, esplosivo. Non è ancora passata mezz’ora e mi guardo attorno cercando negli occhi di chiunque mi passi attorno una traccia di attonito orrore. E l’Italia, dilaniata da liberatori politici, è ancora nel 2014 incatenata e torturata da forze dolorosamente mimetizzate in qualsiasi strato della società civile. Sottoposta a un costante lavaggio del cervello dove si cancella la memoria dell’orrore".
Per anni Sabina Guzzanti è scomparsa dal piccolo schermo. La sua voce così affilata e fuori dal coro è in grado di ribellarsi. E intanto il neo-premier Matteo Renzi, nel nome del cambiamento, è ancora a trattare con quello stesso Berlusconi. Ma cos'è davvero l’Italia? Un vicolo cieco dove non sono ammesse domande scomode, dove i ribelli sono vittime designate. Una nazione fallimentare dove la parola – giustizia – si può al massimo sussurrare perché Falcone non è morto. L’agenda rossa di Borsellino non è mai esistita. La mafia è un’invenzione. La politica e le forze dell’ordine sono tutti onesti.
La Trattativa (2014, di Sabina Guzzanti) |
La Trattativa (2014, di Sabina Guzzanti) |
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