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venerdì 10 ottobre 2014

Twin Peaks non camminare più con me

...inizia il viaggio nei segreti di Twin Peaks
David Lynch torna con la terza stagione della serie I segreti di Twin Peaks. Tanto clamore ma forse avrebbe potuto farne anche a meno.

di Luca Ferrari

1990-91. Nella piccola cittadina di Twin Peaks la giovane Laura Palmer viene rinvenuta in un telo di plastica a ridosso di una cascata. A indagare sul misterioso omicidio viene mandato l'agente federale Dale Cooper. Inizia così un memorabile viaggio oscuro dove il regista David Lynch (Eraserehead, The Elephant Man, Mulholland Drive) ci mostra ciò che non si vede, ma diabolicamente esiste. Venticinque anni dopo si ricomincia. Perché?

È stata la prima serie adulta con cui mi sono confrontato. Due anni fa ho avuto il piacere di andare proprio lì al Twede's Cafe, sedermi e gustare il caffè nero, mangiare un cheeseburger con patatine e chiudere con l'inimitabile torta di ciliegie. Ho entrambe le serie a disposizione in qualsiasi momento. In tutta franchezza posso dire che conosco alquanto bene I segreti di Twin Peaks, di David Lynch, trasmessa in Italia a inizio anni Novanta.

Da qualche giorno è rimbalzata la clamorosa notizia. A venticinque anni dall'anniversario della messa in onda dell'ultimo episodio della serie, il geniale regista David Lynch tornerà dietro la telecamera per dirigere la terza stagione formata da nove nuovi episodi (come la prima) già programmati per il 2016. A differenza però di moltissimi fan e/o colleghi che hanno plaudito l'iniziativa, io non ne sono per nulla contento.

Ecco nove considerazioni: 

1. Nell'allora panorama dominato da serial positivi, Twin Peaks fu un'autentica sassata in mezzo agli occhi. Un serial oscuro che si sposava alla perfezione con una certa cupezza sonora nella nascente (per l'Europa) scena musicale della vicina Seattle (Twin Peaks è il nome di una montagna dietro il comune di North Bend, dove è ambientata la serie, a mezz'ora di macchina dalla principale città dello stato di Washington, ndr). Oggi difficilmente potrebbe dire qualcosa di nuovo

2. Riprendere in mano un serial più di vent'anni dopo significa o snaturarlo del tutto o fare un'operazione da Geriatrick Park.

3. I revival o remake hanno il più delle volte miseramente fallito e sono stati dettati dal mero interesse economico. In passato si è parlato di riprendere anche Friends, per fortuna al momento un pericolo scongiurato

4. Già la seconda serie di Twin Peaks non fu all'altezza della prima, meno lineare e con un'esagerazione spropositata di legami tra i personaggi fino all'esasperazione conclusiva sebbene addolcita da una scena finale grandiosa. Il film Fuoco cammina con me (1992) poi, fu il peggio realizzato da Lynch. Da un regista del suo calibro è lecito aspettarsi qualcosa di nuovo e non operazioni nostalgia

5. In un'epoca dominata da polizieschi-investigativi di tutte le salse spesso contesi tra realtà e occulto, il sig. Lynch si è imbarcato in un'avventura dove rischia di mettere a repentaglio anche il ricordo dei primi lavori

6. Per chi vide Twin Peaks in diretta sarà difficile immaginarsi i protagonisti immersi in social network e l'attuale mondo contemporaneo. Il cinema è lo specchio di un tempo. Quell'epoca oggi non ci può più essere così come una sua degna continuazione

7. Troppi personaggi morti. Che farà Lynch? Ne aggiungerà di nuovi o si accontenterà di far tornare il probo James per sfidare gli eredi demoniaci di Bob incluso Leo che in qualche modo si sarà salvato dalla stretta mortale di Windom Earle?

8. Twin Peaks segnò il trionfo del male sul bene. Una linea molto poco americana. A cosa andremo incontro? Se trionferà il bene, sarà una banalità. Se sarà il lato oscuro a vincere, l'avremo già visto.

9. Sarei felice di sbagliarmi su tutti i punti appena scritti


Falling (OST Twin Peaks), by Julee Cruise

il regista David Lynch
Laura Palmer
il regista David Lynch e l'attore Michael Ontkean

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