Alice attraverso lo specchio - Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) |
di Luca Ferrari
Amicizia. Destino. Coraggio. Mondi paralleli. Esseri umani o creature fatate, siamo tutti fatti di sentimenti e paure. Tutti desideriamo essere amati e stare insieme ai nostri cari, e quando qualcosa non va come dovrebbe, le reazioni non sempre sono le stesse. Basato sul romanzo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò (di Lewis Carroll), a distanza di sei anni dal primo Burtoniano Alice in Wonderland, James Bobin dirige Alice attraverso lo specchio (2016).
Rientrata dal paese delle Meraviglie, Alice Kingsleigh (Mia Wasikowska) è da anni una coraggiosa donna di mare. Capitano del vascello Wonder, degna erede dell'amato padre passatto a miglior vita. Al suo rientro a Londra però ad attenderla, oltre a mamma Margareth (Jemma Powell) c'è una gran brutta sorpresa per mano e potere del suo ex-spasimante Hamish (Leo Bill), oggi maritato con Lady Ascot (Geraldine James).
Qualcosa però nell'altra dimensione sta accadendo. L'amico Cappellaio Matto (Johnny Depp) è in pericolo, e il Brucaliffo (la cui voce originale fu l'ultima interpretazione di Alan Rickman), è nella City alla ricerca di Alice per indicarle la strada. Al suo arrivo, gli amici di sempre: lo Stregatto, il Bianconiglio, Humpty Dumpty, Mirana la Regina Bianca (Anne Hathaway). Nel vero senso della parola, sarà una corsa contro il tempo per salvare l'amico. Esattamente, il tempo qui è una persona (Sacha Baron Cohen).
Il Cappellaio è triste perché nessuno gli crede. Sostiene che la sua famiglia sia viva quando lui stesso ha sempre detto ad Alice che era morta. Per la ragazza umana dunque si spalancano le porte di una nuova grandiosa avventura che la farà viaggiare indietro nel tempo, scoprendo così anche certe impensabili verità come la ragione del perché la Regina Rossa (Helena Bonham Carter) sia così perfida, perché abbia la testa così grossa e perché ce l'avesse tanto con il Cappellaio.
Quando la Disney fa la Disney senza mettersi a contaminare la Pixar che già possiede una struttura cine-narrativa del tutto differente, i risultati sono all'altezza per entrambe. Dopo i recenti Maleficient (2014, di Robert Stromberg) e Cenerentola (2015, di Kenneth Branagh), eccola rituffarsi nell'universo Carolliano, in attesa (magari) di uno spin off dedicato a lei e solo lei, Helena “Iracebeth” Carter.
Ricevere il testimone da Tim Burton con cui il il proprio lavoro verrà messo a confronto, non è impresa facile. James Bobin (Muppet, Muppets 2 – Ricercati, MIB23) accetta la sfida e il risultato è una storia piacevole, capace di scorrere tanto sui binari delle interpretazioni attoriali e la loro alchimia, quanto su varie sfaccettature dell'umanità (o comunque delle creature), debolezze incluse.
Rigido demiurgo, il Tempo col passare dei minuti si fa sempre più malleabile pasticcione, a tratti “HugoCabretteschi” (il cui ispettore Gustav è sempre interpretato da Coen). Ma come nel primo capitolo, a salire in cattedra è sempre lei Iracebeth, la Regina Rossa. Donna capricciosa? Si. Ma anche giovane ferita e umiliata dal popolo che avrebbe dovuto accoglierla come monarca, non lasciandole altra strada che il risentimento e la vendetta.
Già lupo “Disneyano” in Cenerentola, Johnny Depp riprende un ruolo che ben si sposa con la proria bizzarra natura. Meno mattatore ma più delicato. Tragico e giullare. Doloroso e allegro. Il suo Cappellaio vive, cade e cresce. Al suo fianco Alice è la risorsa che fa la differenza nella propria vita. Un pugno ben assestato allo stomaco della rigida e maschilista società inglese, a cominciare dal coloratissimo abito indossato al party degli Ascot.
Già lupo “Disneyano” in Cenerentola, Johnny Depp riprende un ruolo che ben si sposa con la proria bizzarra natura. Meno mattatore ma più delicato. Tragico e giullare. Doloroso e allegro. Il suo Cappellaio vive, cade e cresce. Al suo fianco Alice è la risorsa che fa la differenza nella propria vita. Un pugno ben assestato allo stomaco della rigida e maschilista società inglese, a cominciare dal coloratissimo abito indossato al party degli Ascot.
Tutti almeno una volta avremmo voluto tornare indietro nel tempo per sistemare le cose ed evitare magari qualcosa che ci ha segnato la vita per sempre. E se invece non si potesse proprio fare? Certo, è così ma allora perché ci facciamo tentare da queste facili paludi che non portano a nulla se non a un crogiolante rimpiangersi addosso? Non sarebbe più semplice imparare da ciò che è già stato e iniziare a scrivere subito una nuova pagina del presente?
Nulla è deciso per sempre. Non esistono libri in cui il nostro futuro sia incatenato in un sentiero ordito da chissà quali poteri oscuri o superiori. Il passato si, quello è immutabile. E il tempo che passa non è per forza un nemico verso cui sfogare le frustrazioni del passato, ma potrebbe diventare un giardino dove far germogliare i sogni del domani. Lo specchio si può attraversare in qualsiasi momento. Basta decidere di voler riconoscere un Brucaliffo e sancire cosa davvero è per ciascuno di noi.
Alice attraverso lo specchio - il Cappellaio (Johnny Depp) |
Alice attraverso lo specchio - la Regina Rossa (Helena Bonham Carter) |
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