Cobra Kai - un incazzato Mike Barnes (Sean Kanan) |
Coinvolto nelle faide del Cobra Kai, Mike Barnes (Sean Kanan) ha perso tutto per colpa di Terry Silver (Thomas Ian Griffith) e adesso gliela farà pagare. Subito!
di Luca Ferrari
Alzati! grida un indiavolato Mike Barnes a Terry Silver, subito dopo aver steso il primo sansai scagliatogli contro dallo spietato miliardario-magante del karate. Un tempo Mike era conosciuto come il cattivo ragazzo della disciplina (Karate Kid 3 - La sfida finale, 1989). Un'atleta feroce che fece di tutto per sconfiggere Daniel LaRusso (Ralph Macchio). Quell'ostilità è finita, e ora è lì anche lui per difendere l'amico, insieme a Chozen (Yuji Okumoto) e Johnny Lawrence (William Zabka), decisi a tagliare la testa al serpente, scrivendo la parola FINE alla spirale distruttiva del Cobra Kai.
Cobra Kai è stata una scommessa vinta, inimmaginabile per certi versi. Realizzare cinque stagioni partendo da una trilogia degli anni Ottanta, sembrava un'operazione nostalgia ma la storia ha proseguito su altri binari. Il mondo adulto e adolescenziale dialoga e si scontra, ognuno con il suo linguaggio. La volontà è di andare oltre, superare le spire del passato e costruire un nuovo futuro. Emblema di tutto questo Johnny Lawrence, schiacciato dal passato, ma ora finalmente pronto a voltare pagina definitivamente. E quando è lì, nella casa di Silver coperto di sangue contro quattro nemici, a un passo dalla fine e gli cade la foto dell'ecografia del figlio, eccolo risorgere e fare piazza pulita.
In questa serie i cosiddetti "cattivi" che tormentarono il giovane Daniel, prima o poi si schierano dalla sua parte. Johnny, Chozen (memorabile la scena nella 3° stagione in cui gli fa credere di volerlo distruggere) e appunto Mike Barnes, oggi un tranquillo venditore ed esperto di mobili antichi. Il vecchio che non cambia mai invece, sono John Kreese (Martin Kove) e Silver, ossia i fondatori del dojo Cobra Kai. A differenza del più moderato LaRusso, il trio Chozen-Lawrence-Barnes è più diretto, e ormai hanno capito che con certa gente le parole e le strategie non servono più. Bisogna affrontare di petto il nemico e non lasciarlo andare finché non sia davvero finita.
Per questioni di lavoro vedo ogni giorno il mondo che si indigna sproloquiando sui social media come se a qualcuno importasse qualcosa della loro opinione. Come un secchio infinito, il web raccoglie il vomito di chi sente il bisogno di urlare qualcosa, di fatto non cambiando assolutamente nulla. Ciò che è peggio, quando qualcuno decide di agire, sembra di tornare indietro negli anni '60 o ancora prima, ai tempi di Don Camillo e Peppone. Il mondo contemporaneo è più spietato che mai e senza una strategia precisa e aggiornata al terzo millennio, i Terry Silver continueranno a vincere distruggendo le vite delle persone senza mai pagare le conseguenze.
Che cosa si fa dinnanzi a un simile scenario? Se lo chiede anche arrabbiato-quasi piangente Mike, pesando a ciò che la vita ha riservato a lui e a sua moglie, dopo il passaggio del ciclone mortale Silver. "Io non aspetto. Dobbiamo rompere il culo a quel bastardo col codino, stasera!". Gli fa subito eco Lawrence, "è arrivata l'ora della vendetta". La neo-squadra si mette in marcia, e non saranno i soli a muoversi. Alle volte non si può solo difendersi, bisogna anche attaccare e lo diceva anche il maestro Miyagi (Pat Morita). Forza, rabbia e tecnologia unite, così può davvero cambiare tutto... e non me ne frega un cazzo per cosa combattono! Per il Cobra Kai e i suoi adepti, è arrivata la resa dei conti.
Cobra Kai - Terry Silver (Thomas Ian Griffith) |