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lunedì 23 giugno 2025

Singles - La guerra è uno schifo

Singles - Janet (Jane Fonda) e Cliff (Matt Dillon)

La profezia del rocker idealista Cliff Poncier (Matt Dillon) si è avverata. Oggi le guerre sono sponsorizzate. Basta avere pazienza e... guardarsi qualche video su Youtube.

di Luca Ferrari

No, nessuno lo avrebbe mai immaginato. Lo avremmo potuto pensare o magari trasformare in una canzone amara-lancinante ma no, nei nostri cuori di esseri umani (segretamente) idealisti non avremmo mai davvero creduto che tutto ciò potesse davvero accadere. Sto parlando di guerre sponsorizzate, proprio quelle di cui parlava un esausto Cliff Poncier (Matt Dillon), cantante dei Citizien Dick (cit. Singles - L'amore è un gioco). Adesso è tutto vero. Adesso su Youtube, tra un video e un altro, può capitare di vedere pubblicità che giustificano azioni di guerra, nel caso specifico il Ministero degli Esteri Israeliano snocciolare slogan e frasi a effetto nei confronti dell'azione bellica contro l'Iran, attualmente in corso. Qualcuno ha pagato Youtube e i soldi hanno l'odore della morte. Qualcuno ha messo soldi e il motore della piattaforma web non fa differenza se c'è da guadagnare. Quale sia la provenienza e il fine, non è un problema.

1992, esce il film Singles - L'amore era un gioco (di Cameron Crowe). La pellicola ebbe un successo crescente, in particolare per aver immortalato la nascente scena musicale di Seattle. A quel tempo avevamo ancora negli occhi la caduta del muro di Berlino e la disgregazione dell'Unione Sovietica. Molte anime inquiete si stavano per catapultare nel mondo degli adulti e credo che le aspettative di pace per l'immediato fossero molto alte, al di là di una sensazione di costante disillusione disarmante. Nulla di più sbagliato. Nulla di più atrocemente mutilato. Tutto è andato peggiorando e adesso questo. Stavo aspettando di ascoltare una canzone degli Aerosmith quand'ecco entrarmi in visione una propaganda di guerra e morte. Posso immaginare che non sia l'unico caso. Che cosa dobbiamo aspettarci adesso? Una diretta di attacchi aerei con bombe in live streaming su qualche social media e sotto i commenti in stile pubblico del Colosseo ai tempi dei gladiatori?

Che succederà adesso? Non lo so, ditemelo voi.

Screenshot di inserzioni su Youtube

giovedì 5 giugno 2025

L'ossessione batte il talento

Hustle - coach Stanley (Adam Sandler)

Nella vita come nel basket NBA, ci vuole qualcosa di unico per fare la differenza. La parola a coach Adam Sandler, nel toccante Hustle (2022, di Jeremiah Zagar).

di Luca Ferrari

Ci siamo. Le finali NBA stanno per cominciare. Chi solleverà il trofeo Larry O'Brien al termine di questa esaltante stagione, gli Oklahoma City Thunder dell'MVP 2025 Shai Gilgeous-Alexander o gli Indiana Pacers del "sottovalutato" Tyrese Haliburton? Nessuno ha una risposta certa ma è indubbio che per vincere ci voglia qualcosa di speciale. Qualcosa da mettere in ogni millesimo di secondo in cui si calca il parquet. Bo Cruz (Juancho Hernangómez) è un grandissimo talento ma si è bloccato. Lo scout reietto della franchigia dei 76ers, Stanley Sugerman (Adam Sandler) è lì, al suo fianco. "Ami questo gioco? Lo ami con tutto il cuore [...]?" lo sferza, "L'ossessione batte il talento, lo batterà sempre. Tu hai tutto il talento del mondo ma hai anche l'ossessione? [...] Lì fuori sei tu contro te stesso. Quando entri in campo devi pensare: Io sono il miglior giocatore, anche se hai Lebron come avversario. Te lo chiedo di nuovo: tu ami questo gioco?".

Hustle di Jeremiah Zagar