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sabato 13 maggio 2017

Singles, la mia colonna sonora preferita

Il cd originale della colonna sonora del film Singles - L'amore è un gioco (1992, di Cameron Crowe
La mia colonna sonora preferita di tutti i tempi? Singles (1992), dell'omonimo cult diretto da Cameron Crowe. Canzoni che fotografano la nascente scena musicale di Seattle e forse anche una generazione

di Luca Ferrari

Canzoni indelebili. Tappeti mnemonici. "Sfregevoli" carezze interiori. Sale in cattedra la musica della settima arte. Singles - L'amore è un gioco (1992, di Cameron Crowe). Un film manifesto. Una commedia senza troppe pretese. Sullo sfondo delle vicende dei protagonisti in quella città mai troppo conosciuta, Seattle, ci sono loro. Band che di lì a poco cambieranno per sempre il panorama del rock. Cameron Crowe è un esperto giornalista musicale e immortala quel sound prima della sua consacrazione. Il risultato è una colonna sonora epica. E quando la sua telecamera indugia sul murales colorato con la scritta MOTHER LOVE BONE, è tempo di schiacciare play (e non spegnere più, ndr).

L'antefatto. Sto sfogliando il mensile Ciak di aprile 2017 quand'ecco incappare in un articolo su Kill Your Friends (2015, di Owen Harris con protagonista Nicholas Hoult), film ambientato nella seconda metà degli anni Novanta, ossia durante l'esplosione del Brit Pop. Poco più in alto, un piccolo box dall'invitante dicitura: 3 DVD PER VOI. Volete ricevere il dvd di Kill Your Friends? Allora scrivete a Ciak raccontando qual è la vostra colonna sonora preferita di tutti i tempi. Non ci devo neanche pensare: Singles - L'amore è un gioco (1992, di Cameron Crowe).

13 le tracce complessive. Si comincia con la possente Would? degli Alice in Chains. Due le canzoni dei Pearl JamBreath e State of Love and Trust. Entrambe assenti nella discografia ufficiale, se la seconda è una cavalcata rock in piena regola, la prima incarna il perfetto stile della band in un crescendo sonoro fino alla ritmata esplosione. Seasons è pura poesia sonora. intonata da Chris Cornell, "ugola" dei Soundgarden qui presenti più avanti nel disco con Birth Ritual, suonata dal vivo anche nel film.

Per chi conosce la storia della musica di Seattle, è da commozione Chloe Dancer/Crown of Thorns dei Mother Love Bone, in ricordo del suo cantante Andy Wood (1966-1990) scomparso pochi anni prima. Non possono ovviamente mancare loro, la sola band che personalmente collego all'abusata parola "grunge", ossia a un suono sporco: i MudhoneyOverblown è tosta e punkeggiante. Due le canzoni scritte appositamente per il film da Paul Westenberg: Dyslexic Heart e Waiting for Somebody, quest'ultima perfetta per lo sviluppo della trama del film.

Autentica chicca, la cover dei Led Zeppelin, The Battle of Evermore, suonata dalla band locale The Lovemongers. Una canzone che lo confesso, ho sempre immaginato di suonare a tu per tu con una mia amica di penna. Anche se non ufficialmente, chiude il disco un'altra band storica di Seattle, gli Screaming Trees, con l'orecchiabile e potente Nearly Lost You. Anche le opere migliori èerò hanno i loro difetti e in questo caso sono due, o meglio uno (con riserva) + uno.

Se May This Be Love di Jimi Hendrix può avere una sua logica come omaggio ai natali di Seattle del funambolico chitarrista da molti considerato il migliore del mondo, l'unica canzone a risultare del tutto fuori luogo è Drown degli Smashing Pumpkins, band di Chicago che nulla ha che fare con la città nordamericana se non per il frullatore commerciale che unì le band cosiddette "alternative". Mancano infine i Nirvana che avrei visto bene con Drain you o ancora meglio Come As You Are, manifesto di una certa semplicità esistenziale ben incarnato dalla città di Seattle.

Ex-giornalista di Rolling Stone, tutta la cinematografia di Cameron Crowe (Jerry Maguire, Elizabethtown, La mia vita è uno zoo) è stata scandita dalle sette note, incluso Quasi famosi (2000), film che gli fece vincere il premio Oscar per la Miglior sceneggiatura. Sua ultima fatica, la serie televisiva Roadies (2016) con protagonista Luke Wilson e ambientata nel dietro le quinte del rock. Fra le tante comparse  nei panni di se stessi c'è Eddie Vedder (presente anche in Singles). cantante di quei Pearl Jam su cui realizzò il film-documentario per il ventennale del gruppo. 

Singles - L'amore è un gioco (1992, di Cameron Crowe). Dopo averlo avuto (e guardato) per anni in videocassetta, di recente l'ho acquistato in dvd. Il cd originale della colonna sonora invece lo conservo (e ascolto) dall'ottobre 1996, acquistato nell'allora Ricordi di Padova. Singles, una colonna sonora per ripensare alla mia vita e con cui scrivere nuove pagine del futuro che mi attende. Canzoni per sentirsi estraniati ed esaltare l'adrenalina. Singles, canzoni per riprendere i comandi della propria vita e mettersi in cammino.


Estratti della colonna sonora di Singles

Il booklet del cd originale della colonna sonora del film Singles - L'amore è un gioco (1992, di Cameron Crowe
Il booklet del cd originale della colonna sonora del film Singles - L'amore è un gioco (1992, di Cameron Crowe
Il booklet del cd originale della colonna sonora del film Singles - L'amore è un gioco (1992, di Cameron Crowe

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