Pirati dei Caraibi: la vendetta di Salazar - la ciurma maledetta guidata da Salazar (Javier Bardem) |
di Luca Ferrari
Un pirata in semi-disgrazia è braccato dall'ennesimo nemico lasciato sul campo di battaglia parecchi anni (e leghe sotto i mari) or sono. Complice un interesse comune con due novellini dalla stirpe “illustre", Jack Sparrow e la sua ciurma riprendono il largo dei Caraibi e questa volta dovranno respingere la vendetta di Salazar (2017, di Joachim Rønning ed Espen Sandberg), ex-capitano dell'Armada Spagnola. Un tempo indomito cacciatore di pirati, e oggi fantasma deciso a compiere il proprio spietato destino.
Il giovane Henry Turner (Brenton Thwaites), figlio dell'ormai neo-capitano dell'Olandese Volante, Will (Orland Bloom), rivuole il proprio padre a terra. Per rompere la maledizione gli serve il leggendario tridente di Poseidone. E per trovare quest'ultimo gli serve il pirata Jack Sparrow (Johnny Depp). Ma che fine ha fatto? C'è chi dice che sia morto. Cuore indomito e ribelle come il suo vecchio, Henry fa la conoscenza di Carina Smyth (Kaya Scodelario), l'unica in grado di leggere una mappa segreta e condurlo lì dove sta cercando di andare. Tra i due giovani però c'è anche la celebre bussola di Sparrow.
Un oggetto quest'ultimo cui è anche mortalmente legata il fantasma di Armando Salazar (Javier Bardem). Perso il proprio padre per mano piratesca, giurò di epurare i sette mari dalla loro presenza iniziando una spietata caccia alle bandiere nere con teschi senza mai fare prigionieri. Poi un giorno, dopo l'ennesima trionfale battaglia, s'imbattè in un giovane che a dispetto dell'apparente debolezza, lo sfidò faccia a faccia: il suo nome era Jack, da quel momento in poi ribattezzato Sparrow (passero). Salazar subì un'incredibile sconfitta e da allora è confinato in questa nuova forma di esistenza.
Salazar uccide senza pietà chiunque, inclusi gli equipaggi della flotta di capitan Barbossa (Geoffrey Rush), col quale finisce per stringere un accordo per acciuffare Jack, nel frattempo lanciatosi nell'impresa insieme a Henry, Carina e il suo fedele equipaggio guidato dal fido Gibbs (Kevin McNally). Il tridente infatti non solo sarebbe la salvezza di Will Turner, ma anche per Jack che così si libererebbe di Salazar. Barbossa invece, già sogna di diventare il dominatore di tutti i mari. Interessi, doppi giochi e il ritorno della leggendaria Perla Nera. L'avventura penetra negli abissi.
Fantasmi, due indomiti innamorati e i (tiepidi) battibecchi pirateschi tra capitan Barbossa e Jack Sparrow. Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar (2017, di Joachim Rønning ed Espen Sandberg) non aggiunge nulla di nuovo a quanto già portato sul grande schermo dalla Walt Disney Pictures e Jerry Bruckheimer. Il massimo che può aspirare è regalare una serata di spensierato e fresco relax, condita da qualche divertente gag, su tutte Jack portato al patibolo che supplica i propri aguzzini con le parole, “Vi prego non uccidetemi, sono un pisciasotto!".
Sono passati 14 anni ormai da quando Johnny Depp (Edward mani di forbice, Dead Man, Dark Shadows) indossò per la prima volta i panni (aromatizzati al rum) di capitan Jack Sparrow ma nessuno dei quattro sequel si è mai lontanamente avvicinato ai livelli de La maledizione della prima luna (2003, di Gore Verbinski). La vendetta di Salazar presenta gli stessi ingredienti della prima avventura: fantasmi, due giovinetti e la coppia Sparrow & Barbossa. Dov'è la novità? È inesistente. Il cameo di Paul McCartney poi, del tutto superfluo.
Troppo simili poi i personaggi Henry Turner e Carina Smyth al di lui padre Will (Orlando Bloom) e madre, Elisabeth Swan (Keira Knightley), entrambi presenti per pochi spezzoni. La presenza di questi ultimi sa più da romanzo di letteratura inglese di campagna che non scanzonata cine-cozzaglia di mezzi-galantuomini. Più o meno per fortuna, Jack Sparrow è sempre lo stesso ma almeno il finale sarebbe potuto essere meno ammiccante con l'ultimo ciak della "Prima Luna".
Oltre che al pirata Jack, gli occhi erano ovviamente puntati sul nuovo antagonista, ossia il capitano Armando Salazar. Uso notevole di effetti speciali a parte, il resto è ordinaria amministrazione. Il comunque bravo Javier Bardem (Non è un paese per vecchi, Vicky Christina Barcelona, To the Wonder) sembra ancora troppo ancorato ai modi placido-spietati del “Mendesiano” Raoul Silva di Skfall (2012). Anche lì, prima dalla parte della Legge e poi spietato nemico del “buono” James Bond 007 (Daniel Craig).
Jack Sparrow è uno degli indiscussi protagonisti del terzo millennio cinematografico. Un personaggio entrato nel popolare grazie al carisma e trasformismo di Johnny Depp. Si poteva sfruttare meglio un simile tesoro con sceneggiature più adeguate, senza far leva su effetti speciali sempre più mirabolanti e la presenza di eccessivi personaggi. La vendetta di Salazar (2017, di Joachim Rønning ed Espen Sandberg) val bene giusto una serata solitaria, tra amici o in famiglia. Nulla di più. Si guarda, si ridacchia e si esce, in attesa di godersi qualche vero grande film.
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