Sulla Via Lattea - il lattaio Kosta (Emir Kusturica) |
di Luca Ferrari
La guerra dei Balcani sta sparando i suoi ultimi colpi, nelle grandi città così come sulla roccia. Giorno dopo giorno Kosta (Emir Kusturica) porta il latte da una fattoria a uno dei tanti micro-fronti, rischiando la vita e in attesa che la sua terra ritrovi la via della pace. Pallottole e trattati fanno il proprio corso, intanto due facce nuove stanno arrivando/tornando per mettere radici. Presentato in concorso alla 73° Mostra del Cinema di Venezia, giovedì 11 maggio esce sul grande schermo Sulla Via Lattea (On The Milky Road), di Emir Kusturica.
Kosta fa il suo lavoro. Silenzioso e deciso. Cuore granitico. Arriva a dorso di mulo. Carica due grosse taniche di latte nella fattoria della bella Milena (Sloboda Mićalović), sua futura sposa senza troppa convinzione, e torna in mezzo alla polvere da sparo. Non sembra troppo a suo agio con gli esseri umani. La vista del sangue versato può mutare l'equilibrio di un uomo. Nel suo percorso abitudinario si prende a cuore un grosso serpente, a cui gli regala sempre un po' di latte, quasi fosse un figlio.
La Storia prosegue. L'inchiostro dei trattati pone fine alle ostilità. La nuova geografia viene comunicata al mondo. Prima fratelli, ieri nemici e oggi chissà. Per chi è sopravvissuto c'è il festante ritorno a casa (...). Il più atteso della zona è quello del fratello di Milena, Žaga Bojović (Predrag Manojlović), eroe di guerra. Anch'esso sul punto di sposarsi con una misteriosa donna italiana (Monica Bellucci) giunta a pochi giorni dalla fine delle ostilità.
Sentimenti e giuramenti però non vanno nella stessa direzione. Cade la pioggia. Cessano i cannoni. Per qualcuno però la guerra non è mai finita e non finirà mai. I peccati vanno scontati. Non importa quanti arbusti andranno calpestati o cenere lasciata libera nel vento, l'ordine (o vendetta che dir si voglia) pretende il suo tributo. Quelli là in mezzo, quella “carne” piena di emozioni e pulsioni, deve prendere la sua decisione e agire. Correre e combattere, se necessario. Ma mai e ripeto mai, smettere di amare.
Non solo alterne vicende umane, anzi. Protagonista indiscusso di Sulla Via Lattea (2016, di Emir Kusturica) è il paesaggio crudo. C’è di tutto. Sole, vento, pioggia, fulmini e poi loro, quelle tragiche mine antiuomo, emblema della follia umana di cui molti esemplari (prodotti anche in Italia) sono ancora nascosti sotto la terra balcanica. Una terra di nessuno dove in troppi nel dopoguerra hanno fatto ciò che hanno voluto.
E mentre ancora troppa indegna Europa sfrutta il terrorismo alimentando paure e divisioni, tutti continuano a dimenticarsi di una ex-nazione (l'ormai scomparsa Jugoslavia) che avrebbe potuto diventare neo-Termopili inviolabili per certe idee assassine, invece niente. Prima il menefreghismo e l'orrore (non è accaduto solo il genocidio di Srebrenica, ndr), poi la separazione firmata, lasciando quella terra abbandonata a se stessa. I Balcani, emblema di ciò che è meglio dimenticare.
Il regista originario di Sarajevo ha scelto il latte. Il latte è vita. Mitragliata dopo mitragliata, mortaio dopo mortaio, Kosta continua il suo viaggio. Quasi un messaggero tra due mondi. E cosa si nasconde dietro quel grande orologio capace di ferire la dolcezza femminile con i suoi taglienti ingranaggi? Abbonda il simbolismo Sulla Via Lattea. Abbonda la poesia impestata di cielo riscaldato. Sulla Via Lattea gli zoccoli del proprio destino strisciano letali. Non temono conseguenze e carezzano la tempesta con gli occhi di quelle stelle a dieta rosea di desideri.
Non passa inosservata Monica Bellucci. Idolatrata in Francia (sarà la madrina della prossima edizione del Festival di Cannes), meno apprezzata nel Bel paese. Performance attoriali agli antipodi quando è diretta Oltralpe (Il patto dei lupi, Irreversible, L’Eletto), più modesta in produzioni anglo-italiane (Matrix Reloaded, Manuale d'am3re, il "Bondiano" Spectre). Nella nuova opera di Kusturica, l'attrice umbra è più che mai convincente. Una donna in fuga. Una donna a tratti “AnnaMagnanesca”.
Ottima l'interpretazione anche dell'attrice serba Sloboda Mićalović. Rispetto alla futura cognata italiana, più taciturna, è un fiume in piena. Parla, sbraita, balla. Anima gitana e gran cuore di donna innamorata. Tra lei e l'altra, Kosta. Il feeling con l'ultima arrivata è innegabile (da una parte e dall'altra) ma cosa potrebbero mai fare? E perché i Servizi Segreti britannici paiono essere sulle tracce della donna italiana?
Bosnia, Serbia, Macedonia, Croazia, Slovenia, Montenegro. Ma chi li conosce davvero. Emir Kusturica (Il tempo dei gitani, Arizona Dream, Gatto nero gatto bianco) ambienta il suo nuovo film Sulla Via Lattea da qualche parte sopra la solida crosta slava. Una realtà dove la durezza è intrinseca nel sangue di uomini e donne. Un'altura scoscesa dove il ricordo di un amore non più condivisibile può dare quel senso di pace eterna ma bagnata dalle lacrime di chi è ancora in vita.
Sulla Via Lattea - Kosta (Emir Kusturica) e Milena (Sloboda Mićalović) |
Sulla Via Lattea - la sposa (Monica Bellucci) |
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