!-- Codice per accettazione cookie - Inizio -->

martedì 12 giugno 2012

Pretty Woman è rimasta sulla strada

Pretty Woman - Vivian (Julia Roberts)
Quando si parla di violenza sulle donne, le prostitute (non alla Pretty Woman) non vengono mai menzionate. Tollerate, purché a debita distanza dal'ipocrita società perbenista 


È un normale sabato sera. Non sono neanche le 10,30. Con ancora negli occhi la magia della danza orientale, tra famiglie che applaudivano le giovanissime allieve di 4-5 anni e le performance di artiste più esperte, il tempo di fumare una sigaretta fuori da un ristorante cinese in Via Piave a Mestre (Ve) e succede ciò che i miei occhi non avevano mai provato così da vicino. 

Di spalle alla direttrice per Venezia, mi sto avviando alla fermata dell’autobus per vedere gli orari quando ecco una voce femminile dietro di me che dice, amico? Mi volto, e la seconda parola è: pompini? Non so chi sia, ma dubito che avesse 20 anni. Forse nemmeno 18. Però è lì. Sulla strada. Vestita di bianco. I suoi tacchi alti echeggiano sul cemento. Lei è lì. Sola. E nessuno fa nulla. Lei è lì. Senza nessuno al mondo che la faccia sentire amata. Lei è lì. Sola. Senza che nessuno faccia niente per lei.

Le prostituzione esiste e quando se ne parla, la risposta è sempre quella: c’è sempre stata. Le stesse misere parole che dicono molti nel mondo del calcio sui cori razzisti o la violenza negli stadi. Lei però non si chiama Vivian (Julia Roberts). Anche se è una Pretty (young) Woman, una cosa è certa, non incontrerà mai alcun Edward (Richard Gere). Le prostitute ci sono. La società le tollera. Va bene così. Le “puttane” ci sono. E alla società basta che non bazzichino le strade troppo frequentate.

Questa sera ho fatto un altro tipo d'incontro che non ha nulla a che vedere con la fantasia del cinema. Ho incontrato una prostituta. Mi ha rivolto la parola. Mi ha chiesto se volessi una sua prestazione sessuale. Le ho risposto di no, imbarazzato. Ha girato i tacchi e se n’è andata subito. Rimanendo lì. Sulla medesima strada. L’ho guardata. Turbato. L’ho guardata mentre avvicinava un altro. 

Rientrando nel locale ho immaginato il giorno della sua nascita. Quando era in culla. Ho pensato a lei e l’ho immaginata mentre muoveva i primi passi e qualcuno avrà sorriso nel vederla imparare a stare in piedi. E poi ho pensato a lei quando è stata strappata alla sua vita e ora è prigioniera di un mondo che va avanti senza alcun interesse per le sue necessità. E ogni giorno il suo cuore viene narcotizzato da esseri spregevoli. E io l’ho vista.

Forse ci riteniamo tutti immuni a questo tipo di tragedie. Forse crediamo che siano solo le straniere. Già, si sente dire questo, dovrei pensare che siano meno importanti o abbiano meno diritti? Ma come può un comune permettere che delle squallide figure sfruttino ragazzine o donne? Vorrei che qualcuno dei tanti legiferanti mi spiegasse se s’immagina un simile futuro per la propria figlia, nipote o conoscente, e se allora non farebbe qualcosa.

Ma che cos’è la giustizia? Ma che cos’è lo Stato? È scegliere di tollerare le tragedie o agire per il Bene comune? Io non voglio più tollerare di essere complice di questa omertà. E quando lo Stato non fa abbastanza per una comunità, o sono le leggi sbagliate o lo sono le persone. 

Pretty Woman - Vivian (Julia Roberts)

Nessun commento:

Posta un commento