In the Land of Blood and Honey - Ajla (Zana Marjanović) |
di Luca Ferrari
L’Europa è capace di interessarsi alla presunta mattanza di cani avvenuta in Ucraina in occasione degli Europei 2012 di calcio, e con altrettanta facilità dimenticare che nel suo ventre più multietnico esiste ancora una terra flagellata dalle mine antiuomo. Una disattenzione cronica. Una linea e una volontà precisa.
Un velo (veto?) posto sopra l’ex-Jugoslavia. E nell’Italia vicina di casa l'attenzione è poca. Ulteriore dimostrazione, la prova d’italiano per i maturandi dell’anno 2012. Il cui tema storico ha avuto a che fare per l’ennesima volta con lo sterminio ebraico. Dall’anno dello scoppio delle ostilità oltre confine, mai la guerra balcanica è arrivato sui banchi di scuola.
Sarebbe interessante scoprire quanti dei giovani che hanno scelto la tematica dell’Olocausto siano al corrente che vent’anni fa esatti, per la precisione il 5 aprile 1992, iniziava il più lungo assedio nella storia bellica moderna, ossia quello di Sarajevo, tragedia che si sarebbe conclusa quasi quattro anni dopo, il 29 febbraio 1996.
Sarebbe interessante scoprire quanti dei giovani che hanno scelto la tematica dell’Olocausto siano al corrente che vent’anni fa esatti, per la precisione il 5 aprile 1992, iniziava il più lungo assedio nella storia bellica moderna, ossia quello di Sarajevo, tragedia che si sarebbe conclusa quasi quattro anni dopo, il 29 febbraio 1996.
Qualche mese fa è uscito un nuovo film. Nella terra del sangue e del miele (In the Land of Blood and Honey, 2011) dietro la cui macchina da presa c'è l'attrice premio Oscar, Angelina Jolie, da anni ambasciatrice dell’UNHCR, il programma dei rifugiati delle Nazioni Unite, qui al suo debutto alla regia.
Calcolando che una porcheria inguardabile come The Tourist (con protagonista proprio la Jolie) ha avuto pagine su pagine sulla stampa e proiezioni in tutte le sale possibili e immaginabili, è strano che con un nome così altisonante sia stato ignorato del tutto dalle case di distribuzione italiane, non trovando al momento ancora nessuno interessato.
Il legame cinematografico del Belpaese con gli Stati Uniti è evidente sotto molto aspetti, e nonostante la pellicola abbia ricevuto buone critiche dal New York Times, l’Hollywood Reporter e il Los Angeles Times, tutto questo non è bastato a far emergere un concreto interesse.
Il legame cinematografico del Belpaese con gli Stati Uniti è evidente sotto molto aspetti, e nonostante la pellicola abbia ricevuto buone critiche dal New York Times, l’Hollywood Reporter e il Los Angeles Times, tutto questo non è bastato a far emergere un concreto interesse.
In the Land of Blood and Honey, ambientato durante la guerra dei Balcani (1991-95), racconta della storia d’amore tra Ajla (Zana Marjanović), bosgnacca (musulmana bosniaca) tenuta prigioniera in un campo di concentramento, e Danijel (Goran Kostić), soldato serbo, il cui padre è un generale dell’esercito che rapisce un gruppo di donne per usarle come schiave sessuali, cose accadute per davvero durante la guerra.
La domanda sorge spontanea: perché tutto questo silenzio? Com’è possibile che una donna (Angelina Jolie) il cui anche minimo gusto viene sbattuto in prima pagina su giornali cartacei e online, giri invece un film e abbia così tante difficoltà a trovare una distribuzione? Quale nervo scoperto tocca?
Sarajevo e i Balcani sono una pagina di sanguinosa storia che l’Europa ha voluto chiudere molto in fretta. La popolazione slava viene ancora etichettata come “zingara”, ma non nel romantico senso gitano bensì con accento spregiativo.
E ci sono ancora tante vittime di quel conflitto che convivono ogni giorno con le cicatrici peggiori, alla stregua di quelle dello sterminio ebraico. “Love can change what we want; War can change who we are” viene scritto nel trailer in inglese. Ovviamente in italiano ancora non è disponibile. “L’amore può cambiare ciò che vogliano; la Guerra può cambiare chi siamo”.
Curiosità. Nella colonna sonora del film dove spicca il compositore libanese Gabriel Yared, autore di moltissime colonne sonore fra cui Il Paziente Inglese (1996), c’è anche spazio per la delicata Miss Sarajevo, il celebre brano realizzato dal compositore e produttore discografico Bran Eno insieme alla rock band irlandese U2 e con la partecipazione del tenore Luciano Pavarotti, scritta proprio per protestare contro l’immobilità della Comunità Internazionale dinnanzi alle atrocità degli scontri con la popolazione letteralmente abbandonata. Un trend questo che è continuato anche dopo.
...la Terra ha tremato, ma quella volta il sottosuolo non c’entrava per niente…era solo la risposta di assassini a un giorno quotidiano passato alla Storia come l’inizio di una delle tante fini
In the Land of Blood and Honey (2011, di Angelina Jolie) |
In the Land of Blood and Honey (2011) - la regista Angelina Jolie |
In the Land of Blood and Honey - Danijel (Goran Kostić) e Ajla (Zana Marjanović) |
In the Land of Blood and Honey - Ajla (Zana Marjanović |
In the Land of Blood and Honey - Ajla (Zana Marjanović) e Danijel (Goran Kostić) |
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