Loro - Silvio Berlusconi (Toni Servillo) |
di Luca Ferrari
L’ho detto e lo voglio ribadire. Non sono andato al cinema a vedere Loro (1 & 2) di Paolo Sorrentino né ho intenzione di farlo. Con estrema franchezza posso dire che non spenderò neanche un euro per i suddetti lungometraggi e spetterò che siano trasmessi sul piccolo schermo. Il perché di questa decisione ve lo spiego in pochi semplici punti. Non sono verità assolute, sono considerazioni basati sulla visione di trailer, interviste, lettura di articoli e ragionamenti personali.
- Giorno dopo giorno, in Italia si sta dimenticando chi sia stato e chi sia tutt’ora Silvio Berlusconi. Andare a vedere un doppio film che tratta in modo poco approfondito la questione politica è quasi offensivo per un uomo che dovrebbe chiedere scusa a milioni di italiani. Non voglio assolutamente dire che Sorrentino stia contribuendo al revisionismo dell’ex-Presidente del Consiglio, ma con un uomo così si poteva (doveva) osare di più
- Paolo Sorrentino (Le conseguenze dell'amore, Il divo, This Must Be the Place) è un bravo regista ma troppo innamorato della sua intelligenza e arte. Non è ancora agli ego-livelli di David Lynch ma troppo spesso la storia cede il passo allo stile. È una scelta e va rispettata. Il risultato ovviamente può dividere. Che un film come Youth – La giovinezza, a dispetto dell’ottimo cast (Michael Caine, Jane Fonda e Harvey Keitel), non abbia minimamente lasciato il segno, qualcosa vorrà pur dire
- Toni Servillo (Gomorra, Il gioiellino, Bella addormentata) sta rischiando di diventare per Sorrentino ciò che Roberto Benigni & la moglie Nicoletta Braschi sono per lo stesso regista toscano, talvolta fuori posto e ripetitivi. Volente o nolente, il Berlusca “Sorrentiniano” ricorda il Jep Gambardella del pluri-premiato La grande bellezza. Servillo è un mostro di bravura ma si poteva pensare a una storia e/o a un interprete differente ma questo si sa, non è la maniera del regista napoletano
- A dispetto dell’ottima interpretazione di Elena Sofia Ricci (Ex, Mine vaganti, Ho ucciso Napoleone) nei panni dell’ex-moglie Veronica Lario, ci sono fatti che paiono creati ad hoc per sfruttare la "curiosità" morbosa del pubblico. La storia e la rottura tra Silvio e Veronica assunse nel corso degli anni le sembianze di una (squallida) telenovella così abilmente (s)venduta sui giornali e su pseudo trasmissioni televisive. Di vederla anche al cinema l'interesse è pari allo zero assoluto
- L’Italia di Berlusconi e dunque raccontata da Sorrentino è un mondo che potrà tanto “divertire” chi non vi abita, ma qui la situazione è diversa. Basta un po’ di populismo, uno sbarco di persone disperate di troppo ed ecco tornare subito di moda, invocato come salvatore della patria. L’Italia è notoriamente un paese che legge e si documenta poco. Qualunque sia il messaggio contenuto in Loro (di Paolo Sorrentino), saranno in pochi a capirlo e temo che la massa vedrà solo il marcio luccicante. Quel marcio "truffaldino" da cui è sempre e tragicamente attratta
Loro - lo spregiudicato affarista Sergio Morra (Riccardo Scamarcio) |
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