Hugo Cabret (2011, di Martin Scorsese) |
di Luca Ferrari
È come l’Isola che non c’è, l’Isola del Tesoro e il Mago di Oz messi insieme, dice la giovanissima Isabel (Chloë Moretz) al coraggioso Hugo (Asa Butterfield). Basterebbe questa frase per scatenarmi un'infinita curiosità verso Hugo Cabret (2011), il nuovo film di Martin Scorsese in uscita il 3 febbraio 2012 e prodotto fra gli altri dal “cappellaio matto” Johnny Depp, in evidente carenza Neverlandiana.
Il trailer è perfetto. La giusta dose di atmosfera, parole intriganti fatte uscire goccia dopo goccia su sfondo nero e le frasi giuste dei protagonisti al momento giusto. “Sei sicuro di farlo? Potremmo finire nei guai - dice ancora la ragazzina, - È questo il bello dell'avventura - la replica del piccolo Hugo. Quando sento parole e vedo immagini così avvincenti, sono come posseduto. Il mondo mi sembra un buffo esemplare di creatura da poter plasmare.
Ho come l’impressione che le mie mani danzino sulla tastiera. Peccato solo non essere riusciti a far uscire la pellicola in clima natalizio, la magia contagiosa sarebbe stata perfetta. Forse però è stata una scelta azzeccata. Troppe prime donne tra cast stellari, felini stivaluti e investigatori pazzoidi. La vita mi ha insegnato che il lieto fine esiste solo nei film, sentenzia il fiero Georges Méliès (Ben Kingsley). Questo film non è ancora finito, la replica del saggio Hugo.
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