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sabato 1 aprile 2017

L'era glaciale, lacrime di amorevole vita

L'era glaciale - (da sx) il piccolo umano, Diego, Sid e Manfred
Il cerchio della vita si stringe amorevolmente attorno a una creatura salvata dal più improbabile dei branchi in fuga da L'era glaciale (2002, di Regia Chris Wedge e Carlos Saldanha).

di Luca Ferrari

Milioni e milioni di anni fa, la lotta per la sopravvivenza era al suo stadio più brado e naturale. L'uomo cacciava le bestie per scaldarsi e nutrirsi. Gli animali facevano lo stesso per le medesime ragioni, ma non solo. Un branco di smilodonti infatti, letali tigri dai denti a sciabola, hanno giurato di farla pagare all'uomo col sangue del loro ultimo arrivato. Fallito l'assalto però, viene scelto Diego (doppiatore italiano Pino Insegno) per recuperare il marmocchio e consegnarlo al capo per il giusto castigo.

L'era glaciale intanto si avvicina a grandi passi e mentre tutto il regno animale è in fuga, un mammut di nome Manfred (doppiatore italiano Leo Gullotta) si aggira solitario e di pessimo umore. Un bestione addosso al quale va a sbattere l'appiccicoso bradipo Sid (doppiatore italiano Claudio Bisio), inseguito da due rinoceronti. I due neo-compagni di avventura si ritrovano fra le mani un cucciolo umano e sono decisi a riportarlo ai genitori. Con l'inganno Diego si unisce a loro ma col passare del tempo qualcosa cambia nel cuore della tigre finendo per dare vita al più improbabile, coraggioso e risoluto branco, che mai si fosse visto sul Pianeta.

L'era glaciale è un film commovente e con molto da insegnare. Un film che ha dato origine a una saga che a oggi, aprile 2017, ha già partorito quattro sequel e due spin-off, nessuno mai davvero all'altezza del primo capitolo con la sola eccezione de L'era glaciale 3 – L'alba dei dinosauri (2009, di Carlos Saldanha e Mike Thurmeier). Decisamente più modesti gli altri: L'era glaciale 2 - Il disgelo (2006, di Carlos Saldanha), L'era glaciale 4 – Continenti alla deriva (2012, di Steve Martino e Mike Thurmeier) e l'ultimo L'era glaciale – In rotta di collisione (2016, di Mike Thurmeier e Galen T. Chu).

Agli inizi del terzo millennio l'animazione di nuova generazione era ancora una novità e termini come young adult dovevano ancora essere coniati (bei tempi, ndr). L'era glaciale fu uno dei migliori prodotti realizzati in quello che fino a quel momento era un panorama dominato da Pixar e Dreamworks. Prodotto dai Blue Sky Studios in collaborazione con la 20th Century Fox Animation, l'opera è allo stesso tempo originale, divertente e toccante, il tutto immerso in un'epoca dall'appeal non così scontato. Quando però c'è una sceneggiatura degna di questo nome, il riscontro è garantito.

Entrando nel dettaglio dei personaggi poi, Sid è un capolavoro. Non smette mai di parlare, combina guai ed è incapace di fare (quasi) ogni cosa tranne dormire, mangiare e affezionarsi. Manfred detto Manny è il classico gigante-duro dal cuore tenero, segnato da un profondo dolore che lo spinse anni or sono a scegliere la strada dell'isolamento. Ci vorrà la scarica “vitale-insopportabile” del bradipo per farlo tornare a scegliere la vita. E infine Diego. Lui è il mondo capace di cambiare e migliorare, imparando a usare la propria testa riconoscendo quali siano i veri amici senza soccombere nella cieca appartenenza di origine.

L'era glaciale  (2002, di Chris Wedge e Carlos Saldanha) è un film capace di scaldarti il cuore anche se lì fuori è un continuo scagliarsi dardi avvelenati alle spalle e tutto ciò che ti resta fra le mani è una blanda coperta sotto la quale stai piangendo. Un po' per commozione, un po' per come stanno andando le cose nella tua vita. Metafora perfetta, i goffi e fallimentari tentativi di Sid nel cercare di proteggersi dal diluvio utilizzando alla fine, rassegnato e sconsolato, il minuscolo codino del mammut.

Il tempo passa. La vita prosegue. I film ritornano. La coperta è ancora lì, al mio fianco. L'animazione de L'era glaciale si ripresenta sul piccolo schermo ma qualcosa è cambiato. Le cicatrici bruciano ancora e il mondo lì fuori non è poi così diverso da allora. Gli scudi hanno crepe. Le spade puntano minacciose. Le stelle sono ancora desideri. Lì dentro però, è successo un miracolo. Una scintilla di magia umana è diventata amorevole realtà.

Io sono qui, e dall'alto dei miei fatidici 40 anni, questa sera sto ancora guardando L'era glaciale (2002, di Chris Wedge e Carlos Saldanha). A fianco a me c'è qualcuno che fino a ieri non avevo mai guardato negli occhi. Nell'altra stanza c'è una persona speciale che da più di 10 anni illumina il mio mondo. Sopra di me c'è qualcuno con un respiro neonato che fino a pochi giorni fa non avrei mai potuto immaginare sarebbe stato così unico averlo accanto. Io sono qui, a guardare commosso fino alle lacrime L'era glaciale. Vicino a me ci sono loro due, e la mia vita non potrebbe essere più speciale.

Una divertente scena de L'era glaciale

L'era glaciale - (da sx) il bradipo Sid con il piccolo umano davanti a un murales

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