Atomica bionda - la spia britannica Lorraine Broughton (Charlize Theron) |
di Luca Ferrari
Spie. Doppi giochi. A ridosso del crollo del muro di Berlino e conseguente fine del Comunismo, c'è un'importante missione da portare a termine nella città divisa. Una preziosa lista da recuperare a tutti i costi. Per vincere devi prima sapere da che parte stai, dice l' uomo di punta dell'agenzia di spionaggio britannico MI6 in terra germanica. Ma se qualcosa sta per finire, il nuovo è già iniziato. Giovedì 17 agosto è sbarcato sul grande schermo Atomica bionda (2017, di David Leitch).
Berlino, novembre 1989. Al di qua e aldilà del muro KGB, CIA e agenti stranieri da ogni dove si stanno danno un gran da fare. L'agente di Sua Maestà James Gasciogne (Sam Hargrave) è stato freddato. Con lui è andata perduta una preziosa lista di nomi e annessi “peccatucci” consegnatagli da Spyglass (Eddie Marsan). Adesso è sul mercato. Sulle sue tracce viene allora inviata la brillante Lorraine Broughton (Charlize Theron), e ad attenderla nel cuore dell'Europa divisa c'è lo scafato collega David Percival (James McAvoy).
Qualcosa però non va (mai) come dovrebbe. L'intelligence sovietica è sempre al corrente dei suoi spostamenti. C'è una talpa. D'altronde il suo capo C (James Faulkner) era stato chiaro con la sua spia dalla bionda criniera, "non fidarti di nessuno". Sarà una missione davvero particolare quella che attende Lorraine, qualcosa che lei stessa non si aspetterà di affrontare come poi spiegherà nel corso del suo rapporto al proprio superiore Eric Gray (Toby Jones) e al collega della CIA, Emmett Kurzfeld (John Goodman).
Premio Oscar 2004 come Miglior attrice protagonista in The Monster, Charlize Theron (Young Adult, Biancaneve e il cacciatore, Mad Max: Fury Road) lascia davvero il segno. È slanciata e combattiva. Mena, si prende pugni e calci da uomini forzuti. Il suo corpo pieno di lividi è una mappa di azione. Il suo sguardo elegante è un concentrato di veleno e letale dolcezza (quando serve). È ligia al dovere ma non cieca, e la verità è la più grande forma di eccitazione come scoprirà insieme alla spia francese Delphine Lasalle (Sofia Boutella).
All'altezza i due coprotagonisti, a cominciare da Mr McAvoy (L'ultimo re di Scozia, The Conspirator, X-Men – Giorni di un futuro passato). Il suo Percival si veste quasi da pappone d'oltreoceano. Lui è il passato che non vuole cambiare. Lui è la confusione controllabile. Meglio rimandare di 40 anni la liberazione di Berlino. Di tutt'altro avviso John Goodman (Il grande Lebowski, Argo, L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo), l'uomo della CIA che sa già cosa accadrà domani e non ha alcuna intenzione di non prendervi parte.
Più protagonisti dei tanti grandi attori in campo, Berlino e gli anni Ottanta. Un mondo quello verso cui si guarda ancora con molta nostalgia nonostante tutto. Il popolo lottava. Spingeva per sgretolare un Sistema che aveva ormai i giorni contati. Si, in quei concitati giorni dove Lorraine Broughton lottava per portare a termine la sua missione, c'era la speranza di cambiare per sempre, rompendo per sempre le catene di una dittatura. Superfluo dirlo, grandiosa la colonna sonora a suon di Queen, Depeche Mode, Clash, etc.
Protagonista tra i protagonisti, anche più della città stessa, il muro di Berlino. Non è quello gelido e piovoso dello Spielberghiano Il ponte delle spie (2016). Sotto di esso, nel novembre '89, ci sono le creste dei punk tedeschi e le proteste sempre più popolose. Sotto di esso c'è quella voglia di cambiamento che oggi langue abbandonata. Davanti a esso c'è lo spettro di una realtà che non siamo stati bravi a consolidare, consegnando i nostri sogni a macellai ancor più spietati.
Per una tragica coincidenza, Atomica bionda è uscito nel giorno degli attentati di Barcellona dove sono morte decine di persone. Innocenti falciati da una massa di burattini omicidi comandati a bacchetta da economisti della peggiore specie che uccidono per il proprio bieco tornaconto provando a gettare le basi per una (inesistente) guerra di religioni. La realtà di Atomica bionda (2017, di David Leitch) oggi non esiste più. Allora USA e URSS avevano messo in stallo il mondo. Oggi c'è sempre più anarchia e questi vili attentati ne sono la sua più tragica e sconsiderata degenerazione.
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