Una nuova avventura cinematografica mi attendeva mercoledì 16 novembre. Ero pronto. Poca gente come piace a me. One day (2011, di Lone Scherfig) con Anne Hathaway mi attendeva di lì a poco.
Poi arriva lui. Guy Ritchie con Sherlock Holmes: A Game of Shadows (con l'affiatatissima coppia Robert Downey Jr. & Jude Law), nelle sale italiane da venerdì 16 dicembre. Azione e ironia. Mi sale la voglia. È la prima volta che vedo il trailer di questo film al cinema. Il successivo Breaking down (che andrò a vedere la prossima settimana) è un ulteriore stimolo.
Alle volte il momento dei trailer al buio lo preferisco quasi alla visione del film stesso. Si fa per dire, ma ne sono davvero innamorato. È un’arte sopraffina. Poco più di un minuto per condensare al meglio una storia. Passerei ore davanti al Grande Schermo a vedere i trailer. Alcuni sono favolosi e capaci di nascondere le lacune dei film. ù
Il caso più eclatante? Elizabeth: The Golden Age (2007, di Shekhar Kapur). Trailer perfetto. Film scadente e imitazione del primo capitolo della regina inglese (Elizabeth, 1998); l’audio del trailer l’avevo perfino registrato in una audio cassetta con cui andavo a correre. Tra i migliori? The Dark Knight (2008), Parnassus (2009), RED (2011). Poi ci sono quelli che celano il colpo di scena, come l’ultimo capitolo dell’Era Glaciale, L’alba dei Dinosauri (2009) dove il neo-personaggio, il furetto Buck, non era presente. Il 16 dicembre esce il secondo capitolo della saga di Sherlock Holmes. Il trailer mi strega. E mentre inizia la tormentata love story della bella Emma, mi scopro voler essere in mezzo all’avventura, e quell’urlo di Holmes “Questa è la mia luna di mieleeee”, appeso fuori dal treno con Sherlock è già da leggenda. Attendo…
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