Il pescatore di sogni - Harriet (Emily Blunt) e Alfred (Ewan McGregor) |
di Luca Ferrari
Una locandina con un uomo (Ewan McGregor) e una donna (Emily Blunt) seduti vicini. Lui con i piedi nell’acqua. Lei con le gambe incrociate. Lui ha lo sguardo concentrato su di una lenza. Lei lo osserva interessata, lasciando trasparire dolcezza del suo sguardo. Il resto è la vita raccontata ne Il pescatore di sogni (Salmons Fishing in the Yemen - 2012, di Lasse Hallström).
Finalmente rimetto le mani su quanto visto. Trovatomi alla proiezione senza il mio fedele block notes, per fortuna mi è venuta in soccorso la rivista Empire e nello speciale sulla Universal, l’ultima pagina pubblicitaria mi è servita per appuntarmi qualcosa di speciale. Due parole con un simpatico signore che lavora lì nel cinema mestrino, e la lettura dell’articolo inerente al film. Poi si spengono le luci. Con la speranza di non dovermi voltare e intimare silenzio. 20° film sul grande schermo del 2012. Tocca a Il pescatore di sogni, distribuito dalla M2Pictures.
Dietro la macchina da presa c’è Lasse Hallström. Nel 2000 il regista svedese diresse Chocolat, con un Johnny Depp musicista tzigano, la cioccolataia Juliette Binoche e un grandioso e rigido Alfred Molina nella parte del sindaco di una cittadina francese. Era l’autunno 2001 e io mi aggiravo per Piazza San Marco, a Venezia, indeciso se andarlo a vedere o meno al cinema. Avevo un grosso handicap. Non avevo cioccolata con me. Fu un bene non vederlo in quel momento. Sarei uscito di senno per quella mancanza.
Mi rifeci pochi mesi dopo, questa volta con le dovute scorte. Fatalità anche questa volta avevo qualche remora. Poi sono andato. Mi sono seduto. Sono entrato in quel magico mondo che è il cinema. Ancora una volta. Con un solo e unico grande obbiettivo. Sognare. Trovare un’ulteriore traccia che mi aiuti a decifrare il cielo e scoprire dove stia svolazzando il neverendinghiano drago Falkor, per poi cavalcare insieme a lui e godermi il presente dall’invidiabile postazione della fantasia.
Parafrasando l’immortale Wind of Change della rock band tedesca Scorpions, “Lasciatemi nella magia di questo momento, in una notte gloriosa dove i noi dell’oggi e del domani sognano dentro le immagini di una nuova favola”.
Il pescatore di sogni (2012, di Lasse Hallström) |
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