di Luca Ferrari, ferrariluca@hotmail.it
giornalista/fotoreporter – web writer
Non sono tanti gli attori che scendono in campo per questioni politico-sociali. Elio Germano è uno di quei pochi. Ma trattandosi di dire due paroline a Matteo Salvini, la questione è più che altro “umana”. E il bravissimo attore, ingiustamente non premiato con la Coppa Volpi alla 71° Mostra del Cinema, racconta una storia. Che fiaba poi non è, ma le specifiche parole con cui l'Ispettorato dell'Immigrazione del Congresso degli Stati Uniti descriveva gli Italiani nel 1919, “quando tutti gli italiani emigravano come me e come Salvini” spiega l'attore.
Nella sua variegata carriera Elio Germano è stato "fratello unico" per Daniele Luchetti. Pur avendo Tutta la vita davanti alla fine è svenuto in Virzìane lacrime. Da bravo figlio Folco, ha raccolto gli ultimi ricordi del padre Tiziano Terzani alla fine dei suoi giorni. È stato pestato in modo brutale dalla polizia senza che nessuno pulisse quel sangue mentre cercava di fare il proprio lavoro di giornalista nella scuola Diaz.
E se Michele Placido lo ha reso "l'assaggiatore ufficiale di eroina" della banda della Magliana trale pagine cinematografiche di Romanzo criminale, il collega regista Ferzan Ozpetek gli ha fatto vivere un'esperienza paranormale per far emergere una magnifica presenza. Si è ingobbito infine a tal punto da scrivere poesie malinconiche rendendo il suo Leopardi de Il giovane favoloso un Kurt Cobain dell'Ottocento.
Elio Germano, romano classe '80, ha fatto doppiette di David di Donatello, Nastro d'Argento, Globo d'Oro e Ciak d'Oro. Non ama apparire ma quando lo fa, al di fuori del proprio lavoro, lascia il segno. Come oggi. Alla notizia che la sua Roma sarà invasa dalle orde intolleranti e razziste della Lega Nord, lui non ci sta. È andato in un campo rom della capitale a leggere qualcosa di molto istruttivo. E alla fine, ha pure un messaggio per il leader del Carroccio, Matteo Salvini: tornatene a casa che non te ce volemo!
Elio Germano, il racconto integrale - #MaiConSalvini, Roma non ti vuole!
Nessun commento:
Posta un commento