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domenica 22 febbraio 2015

La notte degli Oscar 2015

...è arrivata l'ora degli Academy Awards
Questa notte al Dolby Theatre di Los Angeles è di scena l’87° edizione dei premi Oscar, presentati per la prima volta da Neil Patrick Harris.

di Luca Ferrari

Quante statuette si porteranno a casa (se lo faranno) i due film da nove nomination ciascuno, Birdman, open movie alla 71° Mostra del Cinema di Venezia e il fin troppo sopravvalutato Grand Budapest Hotel? Faranno doppietta Globe-Oscar Eddie Redmayne e Julianne Moore? Parleremo dell’ennesimo trionfo di Meryl Streep, candidata come Miglior attrice non protagonista? Per sapere con esattezza i nomi dei vincitori e vinti dell'87° edizione dei premi Oscar, non resta che pazientare ancora qualche ora.

Non si può non cominciare dal Miglior film, unica categoria dove al posto del quintetto di palpabili vincitori c'è un ottetto. A dispetto del suo indubbio valore, le possibilità di vedere trionfare The Imitation Game (di Morten Tyldum) credo siano pari allo zero; il flop ai Globes è un segnale non indifferente, purtroppo. Analoghe chance di non-trionfo per Selma - La strada per la libertà (di Ava DuVernay), in questo caso però sarei il primo a non votarlo.

Sullo stesso piano invece American Sniper (di Clint Eastwood), Birdman (di Alejandro González Iñárritu), Boyhood (di Richard Linklater), Grand Budapest Hotel (di Wes Anderson) e La teoria del tutto (di James Marsh). Se i signori degli Academy però, fossero in vena volerci stupire senza chissà quali effetti speciali, allora potremo assistere al trionfo di Whiplash (di Damien Chazelle).

Molto aperta la partita per il Miglior film straniero con il polacco Ida (di Paweł Pawlikowski), l’estone Mandariinid (di Zaza Urushadze), il russo Leviathan (di Andrej Petrovič Zvjagincev), il mauritano Timbuktu (di Abderrahmane Sissako) e infine l’argentino Storie pazzesche (di Damián Szifrón).

Non mi sento di esaltarmi troppo per la cinquina del Miglior film d’animazione. Tra i titoli in gara auspico la non vittoria del “modaiolo” Dragon Trainer 2 (di Dean DeBlois), sperando al contrario nel successo di Boxtrolls – Le scatole magiche (di Graham Annable e Anthony Stacchi). Completano la griglia dei candidati: Big Hero 6 (di Don Hall e Chris Williams), Song of the Sea (di Tomm Moore) e La storia della principessa splendente (di Isao Takahata).

E visto che siamo in tema “animato” va ricordato che in questa edizione dei premi, verrà assegnato l’Oscar onorario a un personaggio che ha scritto la Storia di questo genere, ossia il regista giapponese Hayao Miyazaki (Il mio vicino Totoro, Principessa Mononoke, Il castello errante di Howl). Lo stesso riconoscimento verrà conferito anche allo sceneggiatore francese Jean-Claude Carrière e l'attrice statunitense Maureen O'Hara. Il Premio umanitario Jean Hersholt invece è stato attribuito al musicista newyorkese-attivista per i diritti civili Harry Belafonte.

Senza nulla voler togliere a Citizenfour (di Laura Poitras), Alla ricerca di Vivian Maier (di John Maloof e Charlie Siskel), Last Days in Vietnam (di Rory Kennedy) e Virunga (di Orlando von Einsiedel), l’Oscar per il Miglior documentario per quanto mi riguarda dovrebbe finire spedito fra le mani di Wilm Wenders e Juliano Ribeiro Salgado per il commovente Il sale della terra, sul fotografo brasiliano Sebastião Salgado.

Su il sipario ora sul “reparto direzione-scrittura”. Per l’impegno e la scelta non certo facile di girare una simile pellicola (Boyhood), sarebbe grandioso che a vincere la statuetta per la Miglior regia fosse Richard Linklater. Altre scelte che troverebbero il mio apprezzamento sono Bennett Miller per Foxcatcher e Morten Tyldum con The Imitation Game. Molto più hollywoodiani invece Alejandro González Iñárritu (Birdman) e Wes Anderson (Grand Budapest Hotel).

In pole position per la Miglior sceneggiatura originale i più che meritevoli Boyhood (Richard Linklater) e Foxcatcher (Dan Futterman e E. Max Frye). Standard il Birdman dei vari Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo. Senza troppe chance Dan Gilroy per Nightcrawler. A dir poco inspiegabile Grand Budapest Hotel con un Wes Anderson capace solo ed esclusivamente di clonare se stesso.

Sul fronte della Migliore sceneggiatura non originale poi, spero vivamente che non sia Jason Hall (American Sniper) a trionfare. Se la giocano gli altri quattro candidati: Graham Moore (The Imitation Game), Paul Thomas Anderson (Vizio di forma), Anthony McCarten (La teoria del tutto) e Damien Chazelle (Whiplash).

Veniamo infine agli attori e attrici, dando la precedenza al gentil sesso. Per la dolorosa tematica della pellicola interpretata, sarebbe grandioso se a prendersi la (seconda) statuetta fosse la francese Marion Cotillard (Due giorni, una notte). In lotta per il bis in carriera anche Reese Witherspoon (Wild). A trionfare però, a dispetto della concorrenza di Felicity Jones (La teoria del tutto) e Rosamund Pike (L'amore bugiardo – Gone Girl), credo che sarà la Julianne Moore "malata di Alzheimer" in Still Alice.

Per la cinquina di Migliore attrice non protagonista, attenti alla “depressa” Emma Stone di Birdman e Laura Dern in Wild. A contendersi il prezioso riconoscimento anche Patricia Arquette (Boyhood), Keira Knightley (The Imitation Game) e l’eterna Meryl Streep (Into the Woods). Delle suddette, la più debole appare l’attrice inglese. Una performance quella di Keira che difficilmente passerà alla storia.

Un autentico scontro fra titani l’Oscar per il Miglior attore protagonista. Con la sola eccezione di Bradley Cooper (American Sniper), sarà davvero un lavoro ostico scegliere un vincitore tra Benedict Cumberbatch (The Imitation Game), Eddie Redmayne (La teoria del tutto), Michael Keaton (Birdman) e Steve Carell (Foxcatcher). Per nulla ostile all’ex-Batman Burtoniano, per quanto visto preferirei che la statuetta andasse a uno tra Benedict, Eddie o Steve.

Resta però un mistero (e una vergogna) l'assenza tra i pretendenti allo scettro di Miglior attore del britannico Timothy Spall, grandioso interprete del pittore William Turner nell'omonimo Turner (2014, di Mike Leigh). Analogo discorso per la Pamela Travers di Emma Thompson, fantastica nel dare rigidità e inflessibile malinconia alla scrittrice di Mary Poppins nel commovente Saving Mr. Banks (di John Lee Hancock).

Nella lista del Miglior attore non protagonista figurano invece Edward Norton (Birdman), Ethan Hawke (Boyhood), Mark Ruffalo (Foxcatcher), J. K. Simmons (Whiplash) e Robert Duvall (The Judge). Simmons potrebbe essere la novità, Norton è solo da ammirare così come questo inedito Raffalo. Meno affilata la performance del comunque bravo Hawke.

Tra gli altri premi principali non può non saltare agli occhi la presenza dell'incredibile vicenda umano-spaziale di Interstellar (di Christopher Nolan), candidato a 5 premi Oscar: Miglior scenografia (Nathan Crowley), Miglior colonna sonora (realizzata dal mago Hans Zimmer), Migliori effetti speciali, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro

Ci vediamo questa notte sulla pagina Facebook cineluk per gli aggiornamenti in tempo reale degli Academy Awards 2015.

il simpatico attore Neil Patrick Harris presenta gli 87° premi Oscar
A fianco di Reese Whiterspoon in Wild c'è Laura Dern
l'ingiustamente assente Timothy Spall, protagonista di Turner
Marion Cotillard, drammatica protagonista in Due giorni una notte
And the Oscar goes to...

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