Pixels - Violet (Michelle Monaghan), Sam (Adam Sandler) e Ludlow (Josh Gad) |
La bicicletta. Il banchetto della limonata davanti a casa. La sala-giochi. I gettoni. Negli anni Ottanta per scoprire il mondo bisognava uscire di casa. Non c’era internet né gli smartphone. Le persone si guardavano negli occhi prima di conoscerle. Quegli eroi dimenticati stanno per prendersi i giusti riflettori, con la collaborazione di una minaccia aliena formato Pixels (2015).
Chi si può chiamare per sventare una minaccia extraterrestre pronta per annientare la Terra a base di videogiochi anni '80? Semplice quei ragazzini (ora “cresciutelli”) che all'epoca erano dei veri fuoriclasse di manopole e pulsanti. È esattamente quello che succede nella riuscitissima commedia Pixels (2015) diretta da uno che di “anni Ottanta” se ne intende assai. Il suo nome è Chris Columbus, sceneggiatore dei cult Gremlins e I Goonies, di cui quest'anno si è celebrato il trentennale.
Sam Brenner era un piccolo fenomeno dei videogiochi. Durante il primo campionato del mondo dei suddetti però, si dovette inchinare alla bravura (…) di Eddie Plant. Oggi Sam (Adam Sandler) è un modesto installatore di apparecchi elettronici di una ditta dall'emblematico nome Nerd. Ciliegina sulla torta, sua moglie lo ha mollato per quel medico che li stava seguendo per avere un figlio.
È durante il suo lavoro che incontra il colonnello Violet Van Patten (Michelle Monaghan), in profonda crisi sentimentale poiché rimpiazzata da una diciannovenne nel “cuore” dell’ormai ex-marito. L’atmosfera si fa subito tenera salvo poi cedere a un battibecco che puzza già di innamoramento, proseguito di lì a poco nella Casa Bianca. Presidente degli Stati Uniti infatti è il corpulento William Cooper (Kevin James), compagno di merende & videogames Ottanteschi di Sam, nonché capo di Violet.
La minaccia è seria. Di quella capsula spedita dalla NASA nello spazio con immagini della vita terreste (inclusi i videogiochi) infatti, alcune forme di vita le hanno prese per una dichiarazione di guerra e ora si stanno preparando a rispondere. Ogni battaglia è in una nuova città. Ecco dunque il Taj Mahal atccato in India, Hyde Park di Londra e le strade di New York City. Ovviamente i terresti hanno le classiche tre vite (di una volta), e non certo il comodo reset dei giochi moderni da premere e ripremere comodamente sul proprio divano.
Per far fronte a tutto ciò i Navy Seals non sono certo la risposta adeguata, neanche se ad addestrarli si mettono Sam e un altro genio dei videogiochi, il paranoico Ludlow Lamonsoff (Josh Gad), innamorato fin da bambino di Lady Lisa (la protagonista del videogame Dojo Quest), passata dai pixels in carne e ossa con le fattezze della modella Ashley Benson. Visto l'aumentare delle difficoltà però, sebbene non troppo gradito, sarà reclutato anche Eddie (Peter Dinklage), al momento dietro le sbarre per illeciti finanziari.
Inutile negarlo. Per chi è stato adolescente durante gli Eighties, sarà un tuffo nei ricordi più innocenti al momento di rivedere i vari i Pac-Man, Donkey Kong, Space Inavders e soprattutto le sale giochi. Posti questi in cui “si socializzava e si incontravano ragazze carine”, come spiega con non poca ironia Sam al giovane Matty (Sam Linz), figlio di Violet.
In epoca di remake & sequels, Pixels è una divertente ventata di originalità. Fattosi le ossa al Staurday Night Live grazie anche a divertenti imitazioni, oggi Adam Sandler è un affermato attore. La sua presenza in shorts e vestito d'arancione dinnanzi ai pezzi grossi della Casa Bianca è a dir poco esilarante, per non parlare degli scontri verbali con il marziale ammiraglio Porter (Brian Cox) e il caporale Hill (Sean Bean) dei SAS britannici. Notevole anche l’accento assurdo del Primo Ministro (Penelope Wilton) in salsa Thatcheriana.
Comicità della collaudata coppia James/Sandler a parte, sono da gustarsi alla grande i cameo della numero 1 del mondo del tennis mondiale, la statunitense Serena Williams, supportata nel finale dalla celeberrima conduttrice televisiva Martha Stewart, richieste espressamente da un incontro da uno di quei nerd che oggi hanno salvato il mondo intero.
L’ho sempre sottolineato. Non sono un fan del 3D. Salvo quale rarissima eccezione è solo fumo negli occhi per sopperire alle falle della sceneggiatura, non di meno fa lievitare non poco il prezzo del biglietto. La mia reticenza a vedere Pixels nasceva proprio da questo elemento poi per un caso fortuito e il desiderio folle di sedermi davanti al grande schermo alla fine ho deciso di recarmi e lo ammetto, è stata una sorpresa.
Una sorpresa che avrebbe potuto tranquillamente fare a meno dell’effetto tridimensionale. Non solo la storia si regge benissimo in piedi da sola, ma avrei preferito una visione normale anche tributo a quell’epoca perduta che non potrà più tornare indietro a discapito di un’invasione tecnologica ormai a dir poco esasperata. Un’epoca dove un tramonto lo si guardava e basta. E l’unico ricordo era quello della nostra memoria e nel racconto a voce.
Pixels (2015, di Chris Columbus) - i terresti opposti a Pac-Man |
Pixels (2015, di Chris Columbus) - il temibile Donkey Kong |
Pixels - il coraggioso Sam Brenner (Adam Sandler) |
Pixels - l'infido Eddie Plant (Peter Dinklage) |
Pixels - Eddie (Peter Dinklage), Lady Lisa (Ashley Benson) e Ludlow (Josh Gad) |
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