Lady Bird - Christine "Lady Bird" McPherson (Saoirse Ronan) |
di Luca Ferrari
Un’adolescente combattuta e combattiva. Un’adolescente, un'anima sghemba e innamorata. La scuola. La sua stanza. La strada e le amiche. Christine McPherson si fa chiamare da tutti Lady Bird. La libertà di volare però bisogna conquistarsela, anche se si hanno solo 18 anni. Christine “Lady Bird” ha le idee chiare ma questo non è mai stato abbastanza nella vita di una teenager. Diretto dalla giovane Greta Gerwig (’83), è sbarcato sul grande schermo Lady Bird.
Christine McPherson (Saoirse Ronan) è all’ultimo anno di una High School cattolica alla periferia di Sacramento, città che detesta e da cui sogna di andarsene per approdare nella più stimolante East Coast. Le non troppo larghe finanze della famiglia però, impongono alla ragazza, ostile al proprio nome e per questo fattasi chiamare Lady Bird, a cercare vie alternative quali borse di studio e simili. Di questo progetto di college lontano però, la critica madre Marion (Laurie Metcalf) non è per niente entusiasta.
Insieme all’amica del cuore Julianne “Julie” (Beanie Feldstein), Lady Bird si iscrive a un corso di recitazione, ed è qui che fa la conoscenza dell’affascinante Danny O'Neill (Lucas Hedges). La fine dell’anno intanto si avvicina e così pure il ballo scolastico. La ragazza ha poi un nuovo impiego, in una caffetteria dove incontra il musicista Kyle Scheible (Timothée Chalamet). Lady Bird inizia ad allargare il giro delle amicizie, entrando nelle simpatie della ricca Jenna Walton (Odeya Rush).
I mondi di Lady Bird si sovrappongono e i bivi si accavallano. Le cose in famiglia intanto non funzionano troppo. Col fratello adottivo Miguel (Jordan Rodrigues) e la sua ragazza ci sono spesso scontri, la madre è sempre molto dura e non si apre mai alla dolcezza. L’unico angolo di respiro è rappresentato dal padre Larry (Tracy Letts), in difficoltà lavorative. Lady Bird prova a farsi scivolare tutto sopra pensando al suo domani, ma per quello c’è ancora tempo. E ciò che al momento è una gravosa spina nel fianco (cuore), un giorno chissà, potrebbe diventare una sua indistruttibile risorsa.
Segnatevi il nome di Greta Gerwig. Vista davanti alla telecamera in To Rome with Love e Jackie, la giovane regista classe '84 originaria proprio di Sacramento, si è fatta le ossa nel cinema indipendente americano collaborando sia come attrice che come sceneggiatrice con Noah Baumbach (Lo stravagante mondo di Greenberg, Frances Ha, Mistress America). Non sono tante le registe donne a emergere così presto, e ancor meno quelle in grado di cimentarsi anche con il testo di un lungometraggio.
Lady Bird cammina nel deserto metropolitano. Lady Bird è una storia realizzata a matita. Non cerca facili consensi né vuole sorprendere. La trama è un caleidoscopio di merletti e ragnatele. I protagonisti si spintonano rischiando di buttarsi fuori strada. Il lieto fine è un indovinello in apparenza di facile approdo. Non è così. Greta Gerwig ci tramanda una storia di consapevolezza ed errori. Greta Gerwig attraversa una palude trovando la strada per l'oceano. Se Lady Bird la seguirà, è tutto da vedere.
Prima donna indiscussa del film, Saoirse Ronan. A oggi deve ancora compiere 24 anni eppure la sua presenza sul grande schermo, e in Lady Bird in particolare, la fanno sembrare molto più matura e navigata. Lasciato il segno in Espiazione (2007, di Joe Wright), la giovane Saoirse è una delle creature Andersoniane del Grand Budapest Hotel, diventata poi la protagonista dell'ottimo Brooklyn (2015, di John Crowley), basato sull'omonimo romanzo di Colm Toibin.
Figura sempre più presente sul grande schermo, Tracy Letts. Dopo essere stato il cinico Lawrence Fields, capo di Christian Bale nel potente La grande scommessa (2015, di Adam McKay), film che andrebbe rivisto almeno una volta al mese, è “apparso” anche nell'intrigante Elvis & Nixon (2016, di Liza Johnson) con Kevin Spacey e Michael Shannon, e ha assunto le sembianze del comprensivo consulente finanziario di Meryl Streep nel politico-giornalistico The Post (2017, di Steve Spielberg).
Aldilà di qualche presenza di noti film (JFK, Se scappi ti sposo), a Laurie Metcalf è stato il piccolo schermo a regalare fama imperitura, prima nella serie Pappa & Ciccia nei panni della sorella della protagonista al fianco di Roseanne Barr e John Goodman, poi (ancor di più) nel cult Big Bang Theory dove interpreta la madre creazionista dell’insopportabile scienziato Sheldon Cooper (Jim Parsons).
Lady Bird dovrebbe essere un film adolescenziale. Non lo è. Lady Bird dovrebbe avere facile appeal tra i 16-20enni. Dopo tutto la protagonista sta vivendo una fase importante della propria vita, quella della scelta di abbandonare il nido e per di più non senza qualche scontro. Lady Bird sa arrivare al cuore di tutti. Mai banale nella sua semplicità. Mai desideroso di strafare o dare giudizi e condannare alcuno. La vita ha una sua trama e la maggior parte di noi ci metterà molto a capirla, anche se siamo certi di sapere cosa vogliamo fare.
Capitolo premi. Iniziata la stagione alla grande conquistando due Golden Globe come Miglior film o commedia musicale e Miglior attrice in un film o commedia musicale (a Saoirse Ronan), curiosamente Lady Bird è rimasto a bocca asciutta ai BAFTA (0/3) e ai premi Oscar dov’era in lizza per cinque statuette di primissimo livello: Miglior film, regia e sceneggiatura originale, entrambe a Greta Gerwig; miglior attrice non protagonista a Laurie Metcalf e ovviamente Miglior attrice a Saoirse Ronan, quest’ultima già alla terza nomination dopo Espiazione (2007) e Brooklyn (2015).
Lady Bird (2017, di Greta Gerwig) scorre dolcemente intenso, seguendo il ritmo della vita e delle incomprensioni familiari. Le convinzioni fanno capolinea a moli intasati e parcheggi dialettici. I dubbi aprono squarci dove il sole sosta perplesso in qualche sedile posteriore in attesa di abbandonare la tempesta. Lady Bird ci accompagna fino al nostro gate, non senza lacrime, e dove il domani spaventa più di quello che vorremmo ammettere a noi stessi. Lady Bird ci sussurra vicino qualcosa di unico e personale. Forse è solo un arrivederci. Forse una verità di cui un giorno parleremo insieme.
Lady Bird - Julie (Beanie Feldstein) e Christine "Lady Bird" (Saoirse Ronan) |
Lady Bird - figlia e madre, Christine "Lady Bird" (Saoirse Ronan) e Marion (Laurie Metcalf) |
Venezia, al cinema Rossini a vedere e recensire Lady Bird © Luca Ferrari |
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