L'uomo d'acciaio - Superman (Henry Cavill) |
Un reietto salva il mondo. Un auto-isolatosi per il bene dell’umanità. Troppo perfetto nella bontà. Supereroe più americano di Captain America. Per assurdo, il Generale Zod (Michael Shannon), colui che vuole spazzare via l’intera popolazione terrestre per far rinascere il mondo di Krypton, si dimostra il più umanamente realistico di tutti.
Rifiuta il destino atroce cui il potere cieco ha condotto non solo lui ma l’intero pianeta. E si ribella. Con le armi, è naturale. I sogni gandhiani avranno anche piegato un Impero (morente) ma su Crypton le cose funzionano diversamente. E come i suoi futuri contemporanei terrestri, da Fidel Castro all’ayatollah Khomeini senza dimenticarsi dei nostri Partigiani, si cerca di rovesciare una dittatura. Nella dimensione intergalattica però, la rivolta però non sortisce alcun effetto concreto, anzi peggio.
Zod e i suoi fedeli vengono condannati alla peggior punizione possibile. Scaraventati in un buco nero per l’eternità. Ironia della sorte, è proprio l’esplosione del loro ex-pianeta a liberarli. E quando scopre che il solo modo diportare alla luce nuovi criptoniani, è catturare il figlio del suo ex-amico/nemico Jor-El (Russel Crowe), l’ordine ai più alti vertici terrestri è perentorio: consegnargli il suo “concittadino” di cui nessuno è a conoscenza della sua esistenza.
Kal-El (Henry Cavill) nel frattempo, mandato via prima che Krypton venisse distrutta, p sbarcato da neonato nel Kansas. È stato cresciuto dai coniugi Kent, Jonathan (Kevin Costner) e Martha (Diane Lane) come loro figlio Clark. Nessuno più di loro rappresenta comprensione, saggezza e umiltà.
Da manuale il salvataggio dell’amato cane rimasto chiuso in macchina durante uno tornado, con il sacrificio totale del padre scatenando così l’urlo di disperazione del giovane Clark che da quel giorno inizierà un peregrinaggio in giro per il mondo, non senza lasciarsi andare a qualche impresa miracolosa. Gesta queste che seppur sporadiche e mai troppo ravvicinate non sfuggono al fiuto da prima pagina della mordace giornalista del Daily News, Lois Lane (Amy Adams). Giusto in tempo per l’arrivo di Zod e di quel che chiede la resa dei conti.
Lo spettro di Indipendence Day (1996) è bello che vivo, e c’è quasi da auspicare che sia stato un tributo di Zac a Roland (Emmerich).Tra imprese straordinarie e un’invasione spaziale, il mondo sembra ritrovare la propria pace sulle note rurali di Seasons, di Chris Cornell. Direttamente dalla colonna sonora del film Singles – L’amore è un gioco (1991, di Cameron Crowe).
L'uomo d'acciaio - il genetale Zod (Michael Shannon) |
L'uomo d'acciaio - Jonathan Kent (di Kevin Costner) |
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