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Dentro la 72° Mostra del Cinema, a ridosso della sala Darsena © Luca Ferrari |
Film,
conferenze stampa,
interviste e
red carpet. Tutto ciò però non ci sarebbe senza il percorso e i cine-riti del mattino. Questi sono i miei (speciali) della
Mostra del Cinema.
di
Luca Ferrari
I
film?
Ovviamente, sono qui per questo. Le
conferenze stampa?
Certo che si, se no che gusto c’è. Il
red carpet?
Più o meno dai. Tutto questo è il cuore dei un festival cinematografico, è indubbio, e nel caso specifico della
72° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (Lido di Venezia, 2-12 settembre). C’è qualcosa di più. C’è qualcosa che rende ogni evento unico nel suo genere. Il suo
percorso per raggiungerlo. Quella
temporanea quotidianità che può rendere il tutto ulteriormente speciale. Da quando ti svegli fin quando entri in sala e si comincia. Mettetevi comodi dunque, il
mio racconto sta per cominciare.
Abitando non proprio a due passi dal Palazzo del Cinema, per assistere all'anteprima proiezione stampa delle 9 del mattino, di norma la mia sveglia suona verso le 5,30. Una generosa colazione a base di
cappuccino e
pancake (non sempre) con lettura di articoli di cinema e alle 6,50 il battello si stacca dalla mia fermata destinazione
Lido di Venezia.
Salito a bordo, è un continuo alternarsi tra
letture,
scrittura e/o ascoltare musica. Al giorno d’oggi però, con
smartphone sempre in mano, ci scappa anche qualche foto panoramica o comunque a tema che puntuale finisce sparata nello spazio sconfinato del web, in particolare sul mio
account Instagram "cineluk" con eventuali condivisioni automatiche (ma non necessarie) su qualche collega
social network.
Una volta staccatomi da S. Pietro, madre Natura chiama e pronto io rispondo, esponendomi a tutte le correnti eoliche possibile e immaginabili. Cinque minuti abbondanti così, fino all’attracco finale e lì parte il rituale mangereccio: due
Ambrogini e un
krapfen alla marmellata (di
albicocche). I primi due da gustare durante il viaggio in autobus e in coda per la proiezione, il dolce da divorarsi dopo una mezz’ora circa che è cominciato il film.
Sarebbe bello passeggiare per il Lido ma di norma ho sempre lo zaino pieno di ferri del mestiere, quindi scelgo il comodo autobus. Attraversato il
Gran Viale, lì dove lo scorso 3 settembre si è celebrata la
II edizione del premio Claudio Maleti, dopo qualche minuto di Lungomare eccomi arrivato alla cittadella del Cinema. Qualche rilassante passo costeggiando il limitrofo canale e la
sala Darsena è pronta per "inghiottirmi". Di norma arrivo che non sono nemmeno le 8 del mattino. O sono il primo, o al massimo ci sono 3-4 colleghi.
Un’ora passa presto, specie se si ha dietro qualcosa da leggere. Dalle riviste portatesi dietro al
Ciak Daily in libera distribuzione così come il
Best Movie formato tascabile che da qualche anno ormai viene sempre distribuito gratuitamente per tutta la durata del festival. Controllato il pass, via ad accaparrarsi il posto prediletto. E dopo qualche minuto, ha inizio la proiezione. Nel giro di qualche ora si passa dallo spietato
Depp di Black Mass al dramma umano di
The Danish Girl.
Dopo uno o due film, si passa in conferenza stampa. E dopo tanto ascolto e visione,
è tempo di scrivere.
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Venezia, in battello attraverso la laguna © Luca Ferrari |
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laguna veneziana, quasi attraccato al Lido © Luca Ferrari
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2 ambrogini e 1 krapfen, per gustarsi al meglio il Festival del Cinema © Luca Ferrari |
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Lido di Venezia - Gran Viale, la fermata dell'autobus per la Mostra del Cinema © Luca Ferrari |
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Lido di Venezia, eccomi arrivato alla 72° Mostra del Cinema © Luca Ferrari |
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Lido di Venezia, le scalette dei fan alla 72° Mostra del Cinema in attesa dei divi © Luca Ferrari |
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Mostra del Cinema, direzione anteprima stampa in sala Darsena © Luca Ferrari |
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Eccomi arrivata in sala Darsena © Luca Ferrari |
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Un controllo del pass-stampa prima di entrare in sala Darsena © Luca Ferrari |
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Dentro la sala Darsena © Luca Ferrari |
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I leoni della 72° Mostra del Cinema © Luca Ferrari |
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... sono arrivati anche gli attori in conferenza stampa © Luca Ferrari |
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...quando vuoi Johnny, sono pronto per scrivere © Luca Ferrari |
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