!-- Codice per accettazione cookie - Inizio -->

giovedì 4 febbraio 2016

L'abbiamo fatta grossa è tutto per te

L'abbiamo fatta grossa - Yuri (Antonio Albanese) e Arturo (Carlo Verdone)
Due passivi pasticcioni sballano affare. L’abbiamo fatta grossa, il nuovo film di Carlo Verdone. L’attore preferito di una persona speciale che oggi non c’è più.

di Luca Ferrari

Una storia semplice condita da qualche gag divertente. L’abbiamo fatta grossa (2015, di Carlo Verdone). Una storia mutevole di vita ordinaria che mi ha fatto tornare alla memoria una "vecchia conoscenza", regalandomi così la possibilità di scrivere un degno tributo a una persona speciale che oggi non c’è più e il cui attore preferito era proprio lui, il comico romano, qui nella doppia veste di regista e protagonista.

Arturo Merlino (Carlo Verdone) è un ex-carabiniere riciclatosi investigatore privato di basso rango, incapace perfino di farsi pagare il giusto dai propri clienti. Vive a casa dell’anziana zia Elide (Virginia Da Brescia), quest’ultima convinta che il defunto marito sia ancora lì e mangi insieme a loro. Arturo è anche uno scrittore a tempo perso e nelle sue storie mette tutto quello che la vita non riesce a dargli. Ha un’unica grande fan, la cameriera Lena (Anna Kasyan), convinta ciecamente che ciò che scriva gli sia accaduto per davvero.

I rigidi binari della monotonia di Arturo iniziano a scricchiolare quando alla sua porta si presenta l’attore teatrale Yuri Pelagatti (Antonio Albanese), fresco di separazione dalla moglie Carla (Clotilde Sabatino), che gli propone un incarico delicato: una via di mezzo tra un favore e un effettivo lavoro. Con la complicità della giovane vicina di casa, Arturo fa il suo dovere anche se qualcosa di sbagliato in effetti succederà. Qualcosa che porterà i due compari ad essere pedinati, inseguiti e minacciati da misteriosi uomini dai modi poco gentili. Una brutta situazione nella quale sarà coinvolta anche Lena.

Non posso dire di essere un grande appassionato di Carlo Verdone. I suoi personaggi, talvolta ripetitivi, non hanno mai fatto particolare breccia nei miei gusti personali anche se alcune sue epiche scene me le vado ancora a cercare su Youtube. L’abbiamo fatta grossa (2015) non è un film di cui aspetterò l’uscita in dvd, ma a dispetto delle troppe critiche ricevute (per altro da chi poi esalta anemiche poltiglie appesantite da meri effetti speciali senza uno straccio di storia), non l’ho trovato così malvagio.

Verdone è sempre un po’ lo spaccone di sempre ma meno taglia-vene del solito. Si atteggia a quello che non è. Albanese al contrario, una volta uscito dalle sue tante mimesi televisivo-teatrali (visibili in brevi sprazzi anche in questa pellicola), incarna quasi sempre l’uomo medio e depresso, in imperituro stazionamento nelle sabbie mobili della vita. Quelle peggiori, da cui è impossibile uscirne ma nemmeno sprofondare del tutto. Metafora perfetta della nazione Italia.

Rivelazione della pellicola senza alcun dubbio è Anna Kasyan. Divertente. A tratti ingenua ma capace anche di graffiare. Innamorata. Ha la passione del canto e non ha importanza dove si trovi, lei da sempre sfoggio della potenza della sua ugola lirica. Le critiche non le impediscono di essere felice. Che si tratti di una trattoria all’aperto o all’ingresso di casa propria a notte fonda, per lei non c’è differenza. Lei canta, e se gli altri non dovessero apprezzare, peggio per loro.

In tutta onestà posso dire che se non fossi stato invitato da alcuni amici, non mi sarei mai accomodato in sala ma sono felice di averlo fatto. Non solo per la piacevolissima serata vissuta insieme, ma soprattutto perché mi è tornato alla memoria qualcosa, o meglio qualcuno a cui da tempo avrei voluto scrivere-dedicare più di una riga poetica. Una persona che non c’è più. Una persona strappata alla vita troppo presto e la quale un giorno mi raccontò che il suo attore preferito fosse proprio Carlo Verdone.

Conobbi Camilla a Venezia, durante gli anni di permanenza alla scuola di restauro U.I.A. – Università Internazionale dell’Arte. Un lavoro che adoravo ma per il quale avevo limiti evidenti e non c’ero proprio portato. Fu a ogni modo quel mondo che mi fece capire oltre ogni limite come la mia strada fosse un’altra, quella del giornalismo e della scrittura. E lei, Camilla, in più di un’occasione mi ripeteva che mi avrebbe visto meglio con la penna in mano che non con spatole, secchi d’acqua e pennelli.

Era un po’ più grandicella del resto della classe ma era sempre un trionfo di solarità e ottimismo. Erano i primi mesi del 1999 e mai avrei potuto immaginare ciò che sarebbe successo poco più di un decennio dopo. Fu insieme a lei e tante altre amiche che nei miei ingenui 23 anni m'inavaghii della poetica adolescenziale della sitcom Dawsons's Creek, la cui prima puntata (per me) vidi a casa sua.

E lì, in quella foto (vedi prima immagine a fine articolo, ndr) dove mi puntava la macchina fotografica contro mentre io facevo lo stesso con lei in occasione della mia prima festicciola insieme alle tante neo-amiche dell’UIA, adesso vedo qualcosa di più di un semplice scatto. Vedo il desiderio di puntare l’obiettivo sulla vita e sulle cose belle che il mondo ci può regalare, come appunto l’amicizia.

Vedo il coraggio di guardare verso la verità. Vedo la voglia di guardare con i propri occhi il mondo senza lasciarsi influenzare dai giudizi (o recensioni) altrui. Oggi, giovedì 4 febbraio 2016, posso dire che tutti noi all’epoca L’abbiamo fatta grossa. Esattamente come Arturo abbiamo stretto impensabili legami di amicizia che a quindici anni dai saluti effettivi siamo ancora qui a ricordare. Alcuni nella normalità di una chat condivisa, altri con le lacrime agli occhi.

Grazie Carlo. Ti vogliamo bene Camilla!

Il trailer di L'abbiamo fatta grossa

In memory of Camilla P.
L'abbiamo fatta grossa - Arturo Merlino (Carlo Verdone)
L'abbiamo fatta grossa - Lena (Anna Kasyan) e Arturo (Carlo Verdone)

L'abbiamo fatta grossa - Yuri (Antonio Albanese) e Arturo (Carlo Verdone)

2 commenti:

  1. L' esempio del potere suggestivo della pellicola..... un film, alche leggero, ci puo' metatrasportare nelle nostre memorie piu' profonde...e la tua recensione ci porta tutti con te! Grazie Luca, well done!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao Silvia, si esattamente. Un viaggio nel passato impensabile fino a qualche secondo prima di vedere Carlo Verdone apparirmi sul grande schermo. E' il potere dell'arte che mischiato alla nostra memoria trasforma l'imprevisto in sentimento universale

      Elimina