cinecolazione: cinema, cappuccino e torta Sacker Luca © Luca Ferrari |
di Luca Ferrari
Sorseggiare un caldo cappuccino accompagnato da una fetta di dolce, dei biscotti, una torta o magari una calda brioche di pasticceria. Un panorama questo che già da solo farebbe la gioia di chiunque. Se a questo ci aggiungete un bell’articolo di una rivista di cinema, il tutto consumato quando la fretta è bandita, ecco che il quadretto raggiunge una Leonardesca perfezione. È ciò che io faccio ogni fine settimana. È ciò che io chiamo, la mia cinecolazione.
La sveglia non suona. Magari sono anche andato a correre alle prime luci ma non posso certo dire sia la norma. Ciò che conta è la calma. È sabato o domenica mattina e mi accingo a preparare la colazione. D’obbligo la pinta di cappuccino con “contorno” di dolcezze mangerecce che a seconda della voglia, possono spaziare tra torta/pancake fatti in casa, brioche di qualche forno-pasticceria o il più semplice ma sempre ottimo pane tostato con burro e marmellata. Poi tocca a lei, una rivista di cinema e un articolo adatto. Aaaaah, pura gioia!
Un articolo non è mai uguale a un altro. Un lungo servizio non darà mai la stessa sensazione di una bella intervista, di tante brevi recensioni lette una dopo l’altra o ancora di una ficcante anteprima di un film in uscita di lì a qualche mese. dettagliato reportage nel mondo di Veloce come il vento, o un faccia a faccia con Steven Spielberg e la sua ultima fatica cinematografica (Il ponte delle spie) o il ritorno della serie di Twin Peaks (David, ripensaci! Sei ancora in tempo, ndr), ogni pezzo ha i propri tempi e il suo personale anfiteatro (mezzi pubblici, grande schermo, etc.).
Qui non si scherza mica. Non c’è posto per l’improvvisazione. Questa è personalissima cine-scienza. Quando acquisto una nuova rivista di cinema il primo passo da compiere è sfogliarla, senza soffermarsi su nulla e niente, concedendosi una panoramica generale così che quando la tazza cappuccinesca sarà pronta per essere gustata, saprò già dove andare a posare lo sguardo e la mente.
Il rito in realtà si ripropone quasi ogni giorno ma è indubbio che nel corso del weekend ci si sia un fattore che negli altri cinque giorni non sussista, la pace. Nessuna frenesia impellente. Nessun rischio di lasciare a metà l’articolo. La colazione poi è un qualcosa che va consumato tassativamente a casa. Mi sveglio anche mezz’ora prima pur di avere i miei tempi. Una sola eccezione, le ferie. Allora sì che anche la colazione si può fare anche fuori.
Come tutte le più autentiche tradizioni, vedi anche il mio brevettato iter mattutino verso le anteprime stampa della Mostra del Cinema di Venezia, ciò che nasce dalla propria spontaneità è ciò che ha più valore. Ed è da un pezzo ormai che il mio rito del sabato & domenica mattina torna sempre puntuale, festività incluse. Ma vorrei chiarie un dettaglio: tutto ciò avviene nel modo più naturale possibile. Quando mi sveglio ho voglia di fare due cose: fare colazione e leggere di cinema. Magari un giorno mi stuferò e allora nascerà qualcosa d’altro. Magari un giorno sarò impegnato in altre occupazioni e dovrò dire addio alle cine-colazioni. Nel frattempo però, continuerò a godermi spensierato queste colazioni.
Adesso, in questo momento, mi sto godendo una nuova cine-colazione. Aaaaah, deliziosa!
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