Il GGG - Il grande gigante gentile e Sophie (Ruby Barnhill) |
di Luca Ferrari
Sophie (Ruby Barnhill) è un’orfanella di Londra. Soffre d’insonnia. Così una sera, mentre legge furtiva un libro illuminata da una piccola torcia, nel guardare fuori dalla finestra in piena notte scorge una creatura non esattamente umana, o meglio “urbana”. E pure lei viene notata. Di lì in poi la sua vita cambierà per sempre. Adattamento cinematografico del romanzo "Il GGG" scritto nel 1982 da Roald Dahl, è sbarcato sul grande schermo Il GGG – Il grande gigante gentile (2016, di Steven Spielberg).
Il gigante è stato scoperto e non può rischiare che la sua identità venga rivelata al mondo, così rapisce la piccina portandola, balzo dopo balzo, nella (non così lontana) terra dei giganti. Con grande sorpresa Sophie scoprirà che i 7 metri del suo nuovo amico sono poca cosa di fronte alle stazze ancor più imponente dei vari ScrocchiaOssa (Adam Godley), InghiottiCiccia (Jemaine Clement). Sangue-Succhia (Adam Godler) e gli altri compari. Tutti prepotenti e soprattutto sempre alla ricerca di umani da mangiare.
Questo gigante invece, ribattezzato "gentile" dall'umana, o meglio "urbana" come lui la chiama, si ciba solo di una specie di ortaggio nauseabondo, il cetrionzolo. Ma l'aspetto davvero speciale è il suo mestiere, ossia creare e portare sogni ai bambini. E fu proprio in una delle sue incursioni che Sophie lo vide, armato di un particolare strumento con cui soffia il sogno dentro il bambino (e non solo). I suoi conterranei però, sempre più rabbiosi, fiutano qualcosa e la bambina è decisa ad aiutare il proprio amicone a sbarazzarsi di loro, anche a costo di presentarsi dalla Regina d'Inghilterra (Penelope Wilton) in persona.
Si sentiva la mancanza di un film come Il GGG - Il grande gigante gentile. Sceneggiatore del cult anni Ottanta I Goonies, Steven Spielberg (Lo squalo, E.T. - L'extraterrestre, Lincoln) è tornato a lasciare il segno in un genere che in passato gli ha regalato tante soddisfazioni e un'ammirazione eterna da parte di fan in tutto il mondo. Sono poche le fiabe capaci di regalare autentiche emozioni. Senza strafare né utilizzando sopravvalutati effetti tridimensionali, il regista parla di sogni, infanzia e collaborazione tra mondi diversi. E chissà se quel leggere di Sophie sotto le coperte altro non sia che un omaggio a Bastian e La storia infinita (1984).
La fisionomia del gigante è morbida. Sembra un pupazzo quando viene maltrattato da quelli più grandi di lui ma la sua unica preoccupazione è proteggere Sophie. Non mancano le risate, a cominciare dal brindisi a corte con lo sciroppo sfribollino, dalle caratteristiche bollicine che vanno giù invece che salire, e sui cui inevitabili effetti a scoppio nessuno saprà resistere, inclusi i generali militari di Sua Maestà e l'impeccabile Mr. Tibbs (Rafe Spalls - il Danny Moses de La grande scommessa).
Già spia russa alla corte di Spielberg in Il ponte delle spie (2015), interpretazione che gli valse la statuetta dell'Academy come Miglior attore non protagonista, Mark Rylance è la voce originale del gigante gentile. Se per il pubblico italiano è impossibile riconoscerlo dalla suddetta, di sicuro la fisionomia strizza non poco l'occhio all'attore inglese classe 1960. Esordio sul grande schermo invece per la dodicenne del Cheshire, Ruby Barnhill, convincente più che mai nei panni dell'ostinata e coraggiosa Sophie.
Prodotto da Walt Disney Pictures e distribuito in Italia da Medusa Film, rispetto alla mia consueta cine-posizione veneziana, ho avuto il piacere di assistere alla proiezione di Il GGG - Il grande gigante gentile al cinema Garden di Rende (Cs), in Calabria. Una sala longitudinale così creata per permettere ai più grandicelli e alti di accomodarsi nelle retrovie. Personale cordiale e grande presenza di piccini allo spettacolo. Curioso il cartello fuori dalla sala che ricordava agli spettatori di "non entrare con bottiglie di vetro (e fin qua nulla di nuovo) e... prodotti di rosticceria".
Il GGG - Il grande gigante gentile non è un film né un cartone animato. Non strizza l'occhio a nessun pubblico di mezzo. La nuova opera Spielberghiana penetra dentro come i sogni soffiati dal gigante dentro i bambini. Oggi i sogni, di qualsiasi età, sono sempre più a rischio. Non serve essere orfani per sentirsi abbandonati e senza nessuno al mondo. Alle volte è sufficiente un amico vero per cambiare il corso della propria esistenza e quella di tanti altri. Banale? Semplicistico? Stucchevole? E se fosse solo dolcemente veritiero?
Settimo anno di vita per cineluk - il cinema come non lo avete mai letto. Non ho idea di che anno cinematografico sarà. Raramente mi è capitato di iniziare con un film così coinvolgente e in un luogo lontano da casa, come se Il GGG - Il grande gigante gentile volesse indicarmi la strada di questo 2017. Un'epoca questa, chissà, dove magari realizzerò i miei sogni in un'insolita dimensione. Sarà vero? Io mi fido del Grande Gigante Gentile di Steven Spielberg. Da questa prima recensione dell'anno, auguro a tutti di fare bellissimi sogni e poi di realizzarli.
Il GGG - il gigante gentile insieme alla piccola Sophie |
Il grande gigante gentile soffia i sogni ai bambini de cinema Garden di Rende (Cs) |
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