The Company Men - Gene McClary (Tommy Lee Jones) |
di Luca Ferrari
Sogni e miseria. Luce e tenebra. Ricchezza e precariato. Ogni volta che trasmettono sul piccolo schermo The Company Men (2010, di John Wells), non posso fare a meno di non guardarlo. E ogni volta sto male. Ambientato negli Stati Uniti nel periodo della crisi economica, uno dopo l'altro cadono tutti: piccoli lavoratori e grandi manager, ed è su questi ultimi che la pellicola, presentata al Sundance Film Festival, apre i riflettori.
Bobby Walker (Ben Affleck) è un uomo di successo, passato in un amen da una vita di agi allo spettro della povertà. A dispetto della posizione di spicco che ricopriva, viene licenziato dalla multinazionale per cui lavora senza troppi giri di parole. Inizia il calvario della ricerca di un nuovo impiego e se in principio non vuole scendere a compromessi, la vita e gl'imminenti conti da pagare lo porteranno a riflettere e dover prendere decisioni che mai si sarebbe immaginato fino a qualche anno prima.
La crisi economica non è finita, è ancora più viva che mai. Come l'ottimo La grande scommessa (2015, di Adam McKay) ci ha raccontato-spiegato, i pezzi grossi sono tutti al loro posto. Di tutte quelle persone invece sbattute su di una strada con la casa pignorata invece, che cosa ne è stato? La mattina ti svegli e non pensi minimamente che andare a fare la spesa potrebbe diventare un problema, poi un attimo dopo ti ritrovi a vagare per la città nel cuore della mattinata e non sai più cosa fare.
L'uomo crea la crisi e solo l'uomo la può risolvere. Non ci sono forze invisibili che disfano e costruiscono. La maggioranza si adatta e subisce, ma ci sono anche i Gene McClary (Tommy Lee Jones) che a dispetto dei ricchi salvacondotti finanziari, non si limitano a galleggiare voltandosi dall'altra parte. Si mettono in gioco e usano la propria forza per ripartire e gettare la basi per un nuovo futuro che per centinaia di persone significa una nuova azienda, un nuovo lavoro e una nuova vita.
The Company Men (2010, di John Wells) fa sanguinare. Difficile trovare qualcuno al giorno d'oggi che non sia passato per periodi analoghi. The Company Men è un film che sebbene guardi il problema licenziamenti da un punto di vista più altolocato, fa capire che nel tritacarne dell'economia ci cadono (senza far ritorno) quasi tutti. Pur non raggiungendo l'angoscia di Due giorni, una notte (2014, di Jean-Pierre e Luc Dardenne) resta comunque un film interessante da vedere.
Nessun commento:
Posta un commento