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martedì 19 novembre 2019

Gli ultimi sono sempre più gli ultimi

Gli ultimi saranno gli ultimi - Stefano (Alessandro Gassmann) e Luciana Colacci (Paola Cortellesi)
L'ingenua ambizione di una vita fatta "almeno" delle piccole gioie quotidiane, dilaniata da un mondo lavorativo senza più diritti né futuro. Gli ultimi saranno gli ultimi (2015).

di Luca Ferrari

Una donna incinta viene messa alla porta. Non importa gli anni dedicati all'azienda. Non importa la sua volontà. Luciana Colacci (Paola Cortellesi) non ambisce a ricchezze, vuole solo poter continuare a vivere la semplicità della propria esistenza. Complice il marito Stefano (Alessandro Gassman), farfallone più interessato al proprio ego che ai bisogni di una famiglia, e a un mondo lavorativo sempre più oltraggioso, la donna viene spinta alla (quasi) follia o meglio, disperazione. Luciana è sola. Luciana ha un dono ma nessuno è lì per una carezza.

Pericolo crampo atroce allo stomaco. Pericolo malessere. Pericolo rabbia. Pericolo aumento a incontrollato di desiderio dii giustizia sociale. Gli ultimi saranno gli ultimi (2015, di Massimiliano Bruno) fa proprio male. Batte incandescente su quei nervi ipersensibili che tutti dovremmo avere scoperti dinnanzi all'ingiustizia. Alla stregua dell'angosciante Marion Cotillard di Due giorni, una notte (2014, di Jean-Pierre e Luc Dardenne), operaia messa al porto con un vile ricatto, Paola Cortellesi è una fatua fiammella di onesta semplicità su cui il mondo vomita bava e indifferenza. I

In parallelo, ecco la vicenza di Antonio Zanzotto (Fabrizio Bentivoglio), sbirro trasferito a causa di un incidente che è costato la vita a un collega più giovane. Nel suo distretto lo trattano come un appestato. Nessuno gli è vicino a parte l'anziana madre, trasferitasi apposta per lui, Manuela (Irma Carolina Di Monte), donna transgender, la cui amicizia lo farà isolare ancora di più, salvo poi sentirsi lei stessa rifiutata e schifata da lui una volta rivelatasi per quello che è. Ecco la massa. Ecco i preconcetti. Ecco gli ultimi.

Ogni giorno in quest'Italietta scendono in strada nuovi ultimi, convinti di poter ottenere qualcosa. Il mondo benestante, quello vero. Quello che manda i figli a scuola senza pensieri sul domani, gli lancia per terra qualche tozzo di pane. Tanto per non farli morire di fame e istigarli a prendersela con i nuovi ultimi, oggi quelli che vengono dal mare. Divide et impera. Funzionava ai tempi dell'Impero Romano, funziona ancora di più oggi. C'è sempre un nuovo ultimo ed è su quello che ci concentreremo per sentirci meglio.

Ogni 25 novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Non c'è solo lo stupro, calci e pugni. La violenza sulla donna è anche il rifiutarle un impiego perché incinta o perché vuole mettere su famiglia. Licenziare una donna incinta non è solo un brutale atto di violenza contro di lei ma contro l'intero sistema economico  e cosa ancor più grave, è violenza contro il diritto di esistere. Licenziare una donna incinta è il fallimento di un'intera società. Licenziare una donna incinta è segnare per sempre il nascituro/a che verrà.

Oggi, nel novembre 2019, tocca agli operai dell'ex-Ilva, arrivati ad ammalarsi pur di lavorare. Per loro non c'è una coraggiosa Erin Brockovic (Julia Roberts) disposta a lottare allo stremo pur di far avere loro diritti e vita. Per loro ci sono solo ciarlatani che si rimbalzano responsabilità lasciando campo aperto ai pescecane della finanza. Oggi, alle soglie del 2020 gli ultimi sono sempre più ultimi, di fatto e nel cuore. Sbraitano senza agire. Puntano a chi sta a un millimetro dietro di loro. Oggi gli ultimi stanno anche peggio dei nuovi ultimi. Non c'è più speranza. Non c'è più domani. Oggi gli ultimi sono sempre più gli ultimi.

Gli ultimi saranno gli ultimi (2015, di Massimiliano Bruno). Stasera ore 21.10 su Rai Movie.


Il trailer di Gli ultimi saranno gli ultimi

Gli ultimi saranno gli ultimi - Antonio (Fabrizio Bentivoglio)

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