Rendition Detenzione illegale - Anwar El-Ibrahim (Omar Metwally) viene torturato senza pietà |
di Luca Ferrari
Film per chi ha scorza. Qui non c'è lo splatter di qualche improbabile horror. Qui c'è una pagina nerissima della cronaca recente. Qui si parla delle sparizioni forzate autorizzate dall'amministrazione Bush nel dopo-11 settembre nella guerra al terrorismo. Ecco dunque innocenti catturati ovunque con la complicità di tanti governi (Italia inclusa), portati in prigioni segrete per essere torturati fino a confessare dove si trova Osma Bin Laden. Rendition - Detenzione illegale (2007, di Gavin Hood).
Tutto questo accade all'ingegnere Anwar El-Ibrahim (Omar Metwally), di rientro a dal Sudafrica a Washington per ricongiungersi con la moglie americana Isabella (Reese Whiterspoon). Sbarcato però in terra statunitense, viene fatto accomodare in una stanza appartata e interrogato. Il suo nome viene poi (abilmente) fatto scomparire dalla lista dei passeggeri di quel volo e per l'innocente Anwar ha inizio un altro viaggio, dentro le maglie dell'inferno più atroce.
In parallelo ha inizio una lotta disperata e angosciante dove Isabella si scontra con la più spietata politica del capo dei Servizi Segreti, Corrine Whitman (Meryl Streep). Neanche il supporto dell'amico Alan (Petere Sarsgaard), braccio destro del senatore Hawkins (Alan Arkin) farà mutare il destino di dolore che sta subendo il proprio marito. Dalla CIA alla CIA, la palla per estorcere informazioni arriva all'agente speciale Douglas Freeman (Jake Gyllenhaal). Ma anche chi applica la legge arriva a un punto in cui non può più supportare una simile vista di sopraffazione e abusi.
In programmazione questa sera (h. 21) su Iris canale 22, Rendition - Detenzione illegale (2007, di Gavin Hood) non è per niente una pagina chiusa. Un film da vedere ma che non tutti saranno in grado di reggere. Guantanamo e Abu Grahib sono i nomi più noti delle prigioni segrete, ma il mondo è pieno di buchi neri da cui nessuno è mai riuscito a far ritorno e di cui nessuno sa nulla, Amnesty International e le tante associazioni che lottano per i diritti umani incluse.
Nessuno è al sicuro al giorno d'oggi. Pazzi furiosi da una parte etichettati con nomi dall'appeal più allucinante, Stati irresponsabili incapaci di comprendere il mondo. Le politiche di controllo del neo-presidente Donald Trump fanno poi pensare che sempre meno gente (turisti inclusi) avranno tanta voglia di venire negli Stati Uniti dovendo aprire profili social e fornendo password delle proprie email. La vera minaccia è una cosa, i sospetti e l'abuso della privacy un'altra.
Il trailer di Rendition - Detenzione illegale
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