Big Little Lies - Jane (Shailene Woodley), Madeline (Reese Witherspoon) e Celeste (Nicole Kidman) |
La ricca e progressista comunità di Monterey (California) sta per dare il benvenuto alla nuova arrivata, una donna single insieme al suo bambino. Qui sono tutti gentili e le scuole sono ottime. Dietro tutto questa patina biondo-educata e salutista però, si nasconde un mondo di segreti non troppo condivisi. Basata sull'omonimo romanzo di Liane Moriarty, è sbarcata sul piccolo schermo la miniserie televisiva Big Little Lies – Piccole grandi bugie, creata da David E. Kelley e diretta da Jean-Marc Vallée.
Jane Chapman (Shailene Woodley) è sulla strada per portare il figlioletto Ziggy (Iain Armitage) al suo primo giorno di scuola. Per loro è l'inizio di una nuova vita. Causa un banale contrattempo su quattro ruote, fa la conoscenza di Madeline Mackenzie (Reese Witherspoon), anch'essa in procinto di accompagnare la piccola Chloe (Darby Camp). Da una giornata di festa e presentazioni, ecco il fattaccio. Amabella (Ivy George), figlia della potente Renata Klein (Laura Dern), è stata picchiata da un coetaneo. Chiestole chi sia stato, ha indicato Ziggy. Il piccolo però nega.
Non troppo ben vista da tante colleghe mamme, Renata alza subito i toni della discussione. È convinta sia lui il colpevole e lo denigra pubblicamente. Il nuovo arrivato viene però difeso a spada tratta, oltre che dalla mamma (certa che non stia raccontando bugie), da Madeleine e la migliore amica di quest'ultima, Celeste Wright (Nicole Kidman), i cui gemelli sono anch'essi nella medesima classe. La tranquilla e collaborativa comunità di Monterey mostra subito qualche crepa ma questo non è che l'inizio.
Violenza sulle donne. Bullismo scolastico. Invidie. Tradimenti. Famiglie allargate e problemi diversificati. A Monterey come in ogni altra parte del mondo gli esseri umani costruiscono e sfasciano tutto. La propria casa potrà avere anche un 'invidiabile vista sull'Oceano Pacifico e magari non si avranno le ansie di arrivare a fine mese con l'acqua alla gola ma tutti abbiamo sentimenti, paure e preoccupazioni.
Madeline è un vulcano. Non smette (quasi) mai di parlare. Si è risposata con il moderno e tecnologico Ed Mackenzie (Adam Scott). Insieme all'ultima nata, vive insieme a loro tre anche Abigail (Kathryn Newton), nata dalle prime nozze di Madeline con Nathan Carlson (James Tupper). Sono passati anni ma qualcosa le ribolle ancora. Lo tollera poco, ancor meno da quando si è risposato con la “ecologica” e sensuale Bonnie Carlson (Zoë Kravitz). Intelligente e sensibile, quest'ultima sente le difficoltà di una situazione difficile da gestire ma fa del suo meglio per spronare tutti ad andare d'accordo.
Celeste e Renata sembrano due facce delle stessa medaglia. Entrambe donne forti e decise, la prima ha fatto un passo indietro nel nome della famiglia (e di qualcosa d'altro), la seconda è un bulldozer pronta a ottenere sempre ciò che vuole. Celeste è quanto di più materno ci possa essere, Renata vuole primeggiare a ogni costo spostando la "corsa" anche sul fronte della figliolanza. Sono comunque due madri e come tali vogliono il meglio per le loro creature. Ci sarà molto da conoscere e scoprire.
Se le protagoniste femminili danzano tra onde, ombre e i raggi più splendenti, non sono così nitidi nemmeno i maschi, molti dei quali anime inquiete e irrisolte. Sono andati avanti ma qualcosa di loro s'è perso per strada. Gordon Klein (Jeffrey Nordling), marito di Renata, è considerato un ricco mollaccione eppure non si fa problemi a minacciare di ritorsioni legali la più indifesa Jane. Tra Ed e Nathan inevitabilmente non scorre buonissimo sangue, eppure entrambi sono ansiosi di dimostrare l'uno all'altro il poter prevalere in modo manesco.
Perry Wright (Alexander Skarsgård), marito di Celeste, è un uomo di successo. Ha una bellissima moglie e due figli. Qualcosa lo turba però e lo si capisce fin dalle prime battute. Cede alla rabbia, e non vuole che la moglie riprenda il lavoro. Incarna al "peggio" la fragilità maschile del terzo millennio. Incapace di voltare pagina, si sfoga nel modo peggiore ovviamente mantenendo la facciata di uomo integerrimo e dai nobili principi. Di tutto questo però i figli non sembrano accorgersene. O almeno questo è ciò che lui e Celeste si auto-convincono.
Big Little Lies parte dalla fine. Un fatto gravoso di cui volutamente non si capisce oggetto e soggetto. Ciò che via via viene scandito sono piccole goccioline di veleno condite dall'acredine dei comprimari. I sospetti. Ognuno sembra volerne sapere più di tutti. Tutti pronti a salire in cattedra denigrando qualsiasi dettaglio, dalla troppa irruenza a chi bacia la propria metà pubblicamente. In perfetta sintonia col mondo distorto dei social network, tutti credono di sapere tutto di tutti.
Le serie televisive del piccolo schermo sono (da un pezzo) la nuova frontiera del cinema di alta qualità. Anni fa le serie e in generale la televisione erano considerati un passo indietro per la carriera degli attori, oggi farebbero carte false per esserne i protagonisti. Non è un caso che Big Little Lies annoveri due premi Oscar, Nicole Kidman e Reese Whiterspoon (Legally Blonde, Walk the Line - Quando l'amore brucia l'anima, Se solo fosse vero), una grandissima attrice vincitrice di tre Golden Globe e due nomination agli Oscar, Laura Dern, e Shailene Woodley (Paradiso amaro, Colpa delle stelle, Snowden), californiana classe '91, uno dei volti nuovi più promettenti.
Delle principali protagoniste femminili, Nicole Kidman (The Peacemaker, Moulin Rouge!, Grace di Monaco) ha qualcosa di più. Fa un po' da chioccia a Madeline e Jane. Affronta la vita da sola senza alleati. La sua vita è un mix indecifrabile di amorevolezza e sofferenza. Nel suo cuore c'è molta forza ma dovrà lottare non poco per dargli una forma e uscire allo scoperto. Come tutti, cade nella negazione ma il giorno per chiamare il peggio col suo vero nome, arriverà anche per lei.
Dietro la telecamera della serie c'è Jean-Marc Vallée, regista canadese di Montreal che ben conosce alcune delle protagoniste. Dopo aver portato all'Oscar Matthew McConaughney e Jared Leto nel drammatico e commovente Dallas Buyers Club (2013), appena un anno dopo ha fatto conoscere al pubblico del grande schermo un'altra storia vera. Quella di Cheryl Strayed in Wild (2014), interpretata proprio da Reese Whiterspoon, la cui madre era una dolcissima Laura Dern.
Dimenticatevi gli intrighi fin troppo pettegoli di Desperate Housewives. Lasciate stare i cocktail di Sex and the City. Le bugie di Big Little Lies raccontano ben altro. Le storie di Big Little Lies penetrano con spietato e tremulo realismo dentro quei segmenti di conscio/subconscio che una donna non confida neanche all'amica più intima. “Più cinema di tanto cinema” ha scritto Piera Detassis, direttrice del mensile Ciak, sul numero di maggio parlando della suddetta serie. Questo è Big Little Lies – Piccole grandi bugie. Aspettarsi una seconda grandiosa stagione è lecito. Realizzarla, un dovere.
Benvenuti nel mondo di Big Little Lies
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