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lunedì 25 settembre 2017

Kingsman - Il cerchio d'oro

Kingsman, Il cerchio d'oro - gli agenti speciali Galahand (T. Egerton), Harry (C. Firth) e Whiskey (P. Pascal
Se i Kingsman di Sua Maestà non bastano più per salvare il mondo e piegare il cartello criminale de Il cerchio d'oro, è arrivato il momento di unirsi ai cugini di oltreoceano, gli Statesman.

di Luca Ferrari

Il mondo dello spionaggio è tornato, più in forma ed elegante che mai. Ma più forte è l'ordine e più temibile sarà il nemico. Una nuova sfida dunque attende gli Statesman. Una sfida che metterà a dura prova la loro stessa esistenza. A tre anni dalla prima incursione dei “sarti” al servizio di Sua Maestà e il Bene, è sbarcato sul grande schermo Kingsman – Il cerchio d'oro (2014, di Matthew Vaughn).

I Kingsman sono sotto attacco. Lo scartato Charlie Hesketh (Edward Holcroft) è lì fuori ad attendere il rivale proletario Eggsy Unwin, nome in codice Galahad (Taron Egerton), oggi impeccabile, elegante e super-equipaggiato. Un tentativo di eliminarlo nasconde però un piano molto più ambizioso. Un piano guidato da un misterioso boss del crimine che porterà Eggsy e il sopravvissuto Merlino (Mark Strong) ad abbandonare la Madre Patria e chiedere aiuto ai cugini d'oltreoceano, gli Statesman.

Dopo un primo scontro/incontro con l'agente Tequila (Channing Tatum), Egsy e Merlino fanno la conoscenza di Ginger Ale (Halle Berry), Whiskey (Pedro Pascal) e il loro capo Champagne "Champion" (Jeff Bridges). Da qualche tempo però, nel loro quartier generale dove fabbricano whisky, c'è una vecchia conoscenza degli Statesman. Qualcuno che in teoria sarebbe dovuto essere morto. Proprio lui, Harry Hart (Colin Firth). Unite le forze, l'obiettivo è trovare e fermare la perfida Poppy Adams (Julianne Moore).

Chi è Poppy? Una spacciatrice su scala mondiale. Ha una propria mini-città nel cuore della giungla chissà dove. Pochi e fidatissimi collaboratori, in particolare due letali cani-robot da
guardia e se qualcuno non fa come vuole lei, è meglio non scoprirlo. Amante del bel tempo che fu, Poppyland dispone di un drive-in e perfino del vero Elton John sempre a disposizione. Il suo nuovo piano è qualcosa di terribile. In ballo, la vita milioni di persone in tutto il mondo. Qualcosa cui lo stesso Presidente degli Stati Uniti (Bruce Greenwoood) guarda con fin troppo interesse.

Poppy Adams va fermata ma non è certo un'impresa facile. Come farà Eggsy a gestire lo stress visto che anche la sua fidanzata, la principessa svedese Tilda (Hanna Alström), rischia di pagarne il prezzo? Kingsman e Statesman avanzano spediti ma non tutto ciò che brilla, è destinato a splendere. C'è chi agisce nel nome della giustizia e chi in quello della vendetta. Ma sono due strade differenti che potranno collaborare fino a un certo punto. E poi?

A più riprese il regista Matthew Vaughn (The Pusher, Kick-Ass, X-Men – L'inizio) aveva dichiarato che non si sarebbe mai immaginato di dirigere il sequel di Kingsman - Secret Service (2014) se non con una buona storia in mano. Il risultato è un film piacevole, con un numero adeguato di scene d'azione abilmente mescolato a eroismo, sentimenti e risate. Un vestito d'impeccabile sartoria cinematografica degna della miglior boutique della City.

Premio Oscar come Miglior attrice protagonista in Still Alice (2014), Julianne Moore (Il grande Lebowski, Don Jon, Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza) lascia il segno. La sua Poppy è capricciosa e spietata. Egocentrica e in costante bisogno di riconoscimento. Un ibrido perfetto tra i presidenti di Stati Uniti e Corea del Nord, Donald Trump e Kim Jong-Un. Di punto in bianco te la aspetti in divisa della scuola di ragazza pon pon ma di dolce e innocente non ha proprio nulla.

La coppia Firth/Strong duetta alla grande. Taron Egerton si conferma spia di punta dei Kingsman, mentre le new entry yankee Channing Tatum e Pedro Pascal si ben spartiscono lo scenario d'oltreoceano. Più defilato il loro capo, il grandissimo Jeff Bridges, premio Oscar come Migliore attore protagonista in Crazy Heart. Anch'essa low profile, l'Academizzata Halle Berry (Gothica, Monster's Ball, X-Men: Giorni di un futuro passato), sulla quale prevedo un sicuro aumento di presenza nel terzo capitolo.

Nota. A partire dalla recensione di oggi, verrà sempre dedicato un paragrafo all'esperienza diretta sul grande schermo in modo che anche voi lettori abbiate la certezza che il suddetto giornalista recensisca direttamente dal grande schermo. Perso colpevolmente al cinema il primo capitolo, l'agente speciale Colin Firth (Shakespeare in Love, Il discorso del Re, Magic in the Moonlight) mi ha conquistato e tutt'ora la sua cena a base di McDonald's con Valentine (Samuel L. Jackson) mi trasmette una voglia di hamburger devastante. E lo stesso Mark Strong (Sherlock Holmes, Rocknrolla, La talpa) ha avuto un ruolo fondamentale nell'apprezzamento collettivo.

Inevitabile dunque che all'uscita di Kingsman – Il cerchio d'oro (2014, di Matthew Vaughn) fossi in prima linea. E per essere precisi, mi sono presentato al cinema Rossini di Venezia nel primo giorno di programmazione. Clima ideale, non troppo pubblico e alquanto variegato. Coppie, solitari e famiglia al gran completo. Un'immagine che ben fotografa questo film, adatto a tutti i gusti. E se il grande Harry insiste a dire che “I modi definiscono l'uomo”, io potrei aggiungere che “le parole sanciscono il valore di una recensione”. 

Il trailer di Kingsman - Il cerchio d'oro

Cinema Rossini di Venezia, in sala prima della proiezione di Kingsman – Il cerchio d'oro © Luca Ferrari
Kingsman, Il cerchio d'oro - gli agenti speciali Galahand (Tarin Egerton) e Merlino (Mark Strong)
Kingsman, Il cerchio d'oro - la terribile Poppy Adams (Julianne Moore)

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