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martedì 7 agosto 2018

American Life (2009), il blues della vita

American Life - Burt (John Krasinski) e Verona (Maya Rudolph)
Tiepide miglia narranti. Una giovane coppia vaga per gli States pronta per ricominciare. Il futuro è una flebile incognita. Mai una resa incondizionata. American life (2009, di Sam Mendes).

di Luca Ferrari

Road movie di coppia passato tra treni, aeroporti e viaggi in macchina alla ricerca di una nuova vita. Passando dal panorama desertico della calda Arizona all’atmosfera più rilassata della canadese Montreal fino al ritorno a casa. Dopo il drammatico Revolutionary road (2008), dove diresse la titanica coppia DiCaprio/Winslet nei meandri di una travagliata quotidianità matrimoniale, Sam Mendes torna a occuparsi di rapporti sentimentali di due giovani, questa volta con un bebè in arrivo. Rispetto alla precedente pellicola però, i toni sono più leggeri. Ironici. Poetici.

Burt (John Krasinski) e Verona (Maya Rudolph) sono una coppia di trentenni (lui 33, lei 34) alle prese con la prima gravidanza. Rimasta senza genitori lei, i due sono convinti che potranno appoggiarsi ai nonni paterni  per accudire la futura neonata. Le cose andranno diversamente. Un mese prima della nascita della piccola infatti, il padre e madre di Burt, dopo averne parlato per anni, hanno deciso di trasferirsi ad Anversa per due anni. Rimasta sola, la coppia  decide di mettersi in viaggio per cercare il posto ideale dove iniziare una nuova vita, puntando su luoghi dove vive un amico o un parente.

Nelle varie peregrinazioni attraverso il Nord America, i due giovani sostano dalla sorella di lei, Gloria (Catherine O'Hara), per poi finire nelle "grinfie" diu un’amica di Burt, LN Fisher-Herrin (Maggie Gyllenhaal), una svitata mezza hippie che allatta figli cresciuti e non sopporta passeggini. Quando varcano il confine sbarcando in Canada, da Tom (Chris Messina) e Munch Garnett (Melanie Lynskey), genitori adottivi di svariati bambini, sembra che siano arrivati. Ma non è proprio così. Burt e Verona cercano un posto per mettere radici, non mettendo a fuoco che sono loro stessi le proprie radici.

I futuri genitori saltano come grilli da una parte all’altra. Si guardano dentro. Si trovano messi alle corde. Osservano le vite altrui alla ricerca di uno stimolo, un aggancio, un bagliore. Il cielo è muto. Le stelle si mimetizzano. Le paure si fanno fossati, autostrade e doveri. Ci si perde ma questa è la nuova America, fragile e condannata. Decisa e unita. Questa è l'America umana cove non c’è rassegnazione ma solo voglia di tenersi per mano e regalare alla loro figlioletta e a se stessi la miglior vita possibile.

In un’epoca dove in Italia mettere al mondo un figlio è quasi un azzardo per chi non ha certezze economiche, Sam Mendes regala una speranza. Un blues contemporaneo dove da una parte c’è chi s’interroga se la propria vita sia un fallimento e dall’altra c’è chi non la pensa allo stesso modo e combatte senza isterismi per non lasciare il proprio compagno/a in questa logica. Si sceglie di andare avanti. Insieme. Costruendo la propria casa. Sistemando il proprio giardino. Emozionandosi di fronte a un tramonto sul fiume. E non importa se si è solo in due (o tre) a condividere tutto questo. Ciò che viviamo dopo tutto, sono le nostre pagine di vita.

American Life, il trailer

American Life - Burt (John Krasinski), LN (Maggie Myllenhaal) e Verona (Maya Rudolph)

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