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venerdì 10 agosto 2018

Ocean’s 8, le donne affogano

Ocean's 8 - Debbie (Sandra Bullock), Tammy (Sara Poulson), 9 buche (Rihanna),
Lou (Cate Blanchett) e Constance (Awkwafina
Se Ocean’s 8 (di Gary Ross) doveva essere il manifesto del movimento #MeToo, siamo messi male. Una scopiazzata del genere maschile inutile e salvo qualche rara eccezione, anche mal recitato.

di Luca Ferrari

Le donne dovrebbero smetterla di alzare la voce e poi scimmiottare il mondo maschile. Fate film originali. Scriveteli. Greta Gerwig e il suo Lady Bird (20187) ne sono un ottimo esempio. Il tanto pubblicizzato Ocean’s 8 (di Gary Ross) invece, sequel tutto al femminile della nota trilogia Soderberghiana, è un vero e proprio mare (profondo) di noia, schemi collaudati e interpretazioni che non si discostano di un millimetro dai binari già percorsi dai maschietti.

Seriamente, ma davvero Ocean’s 8 doveva/voleva essere un portabandiera della causa femminile per una maggiore considerazione nel mondo della settima arte? Sandra Bullock e Cate Blanchett, entrambe premio Oscar, paiono George Clooney e Brad Pitt nei modi e perfino nei rispettivi ruoli. Non si salva dal naufragio nemmeno Helena Bonham Carter, ormai abbonata a ruoli dove la sua vita è allo sfacelo più totale. Unica nota piacevole, il ruolo e l’interpretazione di un’altra premio Oscar, Anne Hathaway.

Sono andato a vedere Ocean’s 8 per il solo gusto di trascorrere una serata al frescolino e godermi un frizzante filmetto Hollywoodiano. Sarebbe stato meglio rimanere a casa e dedicarmi ad altro. Un gruppo di ladre decidono di fare un colpo a cui nessuno aveva pensato. C’è la capa. Ci sono le cape, il geniaccio dell’informatica, la donna che ci mette la faccia, etc. Nulla che Ocean’s Eleven o Twelve non avessero già mostrato. E allora perché tutto questo fracasso per un film che più che un sequel pare un remake?

Le donne ambiscono ad avere più spazio, più diritti e più parità di genere. Più che giusto e sacrosanto. Ma non è certo rifacendo film maschili che otterranno tutto questo, vedi anche il penoso remake di Ghostbuster (2016, di Paul Feig). Che raccontino le loro storie, e gli diano vita. I maschi hanno una visione del mondo, le donne hanno la propria anche se poi ogni essere vivente è un oceano a se stante. Dimentichiamoci di Ocean’s 8 e un consiglio spassionato alle protagoniste, evitate ulteriori lungometraggi di questo filone

Il trailer di Ocean's 8

Ocean's 8 - Daphne Kluger (Anne Hathaway) e Rose Weil (Helena Bonhamn Carter)

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